Il cantautore pubblica il nuovo singolo "Nel silenzio di mille parole"
di Massimo Longoni© ufficio-stampa
Dopo il singolo di platino "L'amore è", Enrico Nigiotti pubblica "Nel silenzio di mille parole", un brano che si inserisce nella scia del precedente, con atmosfere intime, tinte elettriche e parole cantate quasi sottovoce. "In tanti anni di gavetta ho limato la mia scrittura - dice a Tgcom24 -. Ora, arrivato a trent'anni, sono più diretto e canto la mia vita. E molta gente ci si ritrova".
"Questa canzone è una confessione, quelle cose che ti tieni dentro e non dici - spiega il cantautore livornese -. A volta ci si vergogna o si fa comunque più fatica a dire di più alle persone a cui veramente tieni. Rispetto a "L'amore è" è una canzone più intima, non per me ma per il pubblico. Diciamo che chiude il cerchio aperto con il pezzo precedente. Le prime reazioni delle persone sono molto positive".
Nel corso di X Factor a un certo punto hai avuto un cambio di passo quando hai iniziato a proporre brani più intimi. E questi due singoli lo confermano. Hai scoperto qual è il modo per arrivare al pubblico?
Ovviamente non sono di primo pelo. Sono tanti anni che giro e provo a trovare una mia strada. Ho fatto una gavetta molto lunga, oggi ci si arrende molto prima. E in questo percorso ho limato il mio modo di scrivere, dal nulla è cambiato e sono diventato più diretto. Arrivato a trent'anni ho iniziato a descrivere quello che vivo e questo arriva alle persone che forse ci si ritrovano. Al punto che ne sono rimasto stupito anche io.
Hai citato la tua gavetta: prima di "X Factor" sei passato da "Amici", andantone sbattendo la porta, e hai provato con Sanremo giovani senza fortuna. Hai mai pensato di gettare la spugna?
Sempre. Il pensiero mi ha accompagnato costantemente. Ma ogni volta che ero sul punto di farlo arrivava una canzone nuova e ripartivo. L'ultima volta è stata nel periodo prima di 'X Factor'. Ci è voluto del coraggio a presentarsi perché se avessi sbagliato sarei stato finito. Ma nella vita bisogna rischiare.
A chi devi dire grazie?
A tutti i no che ho ricevuto. E ai miei genitori che mi hanno insegnato che per fare un lavoro che non ti piace c'è sempre tempo.
Contestualmente al nuovo singolo è uscita una versione di "L'amore è" cantata con Matilde Gioli.
Lei è un fiore meraviglioso. Sono davvero felice che abbia preso parte a un lavoro mio. Un duetto con un altro cantante non avrebbe avuto senso. Lei è la dimostrazione che quando le canzoni hanno successo diventano di tutti.
Sei uscito con due singoli. E' un modo di adeguarsi alla fruzione odierna della musica?
Più che altro volevo prendermi i tempi giusti. Non ho voluto fare un tour perché adesso sarebbe stato un tour di cover, e per questo motivo non ho nemmeno fatto instore con il cd di "X Factor". Io sono un cantautore. Quindi il fatto di uscire con un singolo alla volta è anche per tutelare le mie canzoni. Il mio è un genere delicato, che in teoria mal si concilia con lo streaming e con quello che va ora. Tanto è vero che il successo in streaming de "L'amore è" è stato sorprendente.
Stai lavorando a un album?
Sì, l'obiettivo è quello. Ma con i tempi giusti. Intanto seguo anche altre strade. Per esempio nel nuovo album di Laura Pausini ci sarà una mia canzone. E' la prima volta che mi metto alla prova come autore per altri ma è una cosa che mi piace molto. Non ho gelosie nei confronti delle mie canzoni, la musica è di tutti. E scrivere per altri mi piace perché ti impone una disciplina diversa, devi lavorare come un artigiano.