Il cantante, in gara a Sanremo con la canzone "Baciami adesso", parla con Tgcom24 del nuovo disco "Nigio"
di Santo Pirrotta© Ufficio stampa
Un album intimo, colloquiale, in cui Enrico Nigiotti si racconta senza filtri. Con una attenzione particolare ai testi e ai suoni, riscoprendo ad esempio la chitarra. Il disco si chiama "Nigio", il nomignolo che gli hanno dato gli amici più stretti. Cita Pasolini e Pirandello, chiama Panariello per un feauturing. "Mi racconto come se fossi al bar", spiega a Tgcom24. E intanto è pronto per Sanremo dove porta "Baciami adesso".
Enrico, è un album diverso...
Ho cambiato posto, ho deciso di registrare a Bologna, in una stanza sotterranea, ho levato ogni comfort. Questo album ho deciso di viverlo. Ponderando ogni canzone, rileggendo i testi. Ho reso più visibile la chitarra, me lo ha insegnato il live. Sono un chitarrista ed era come un togliere una mia caratteristica.
Si chiama infatti Nigio
Come mi hanno sempre chiamato i miei amici. Rispecchia il modo con cui racconto le cose, come se fossimo in un bar o a fare una passeggiata, in maniera molto semplice e diretta. Come uno sfogo, parlo senza filtri...
Sei molto attento ai testi, citi una intervista di Pasolini
Per me è il più grande intellettuale del Novecento. Nell'altro disco ho dedicato una canzone alla Merini. Sono un po' pigro, leggo poco ma guardo tanto e ascolto. Ho visto questa intervista di Pasolini in bianco e nero, con una intervistatrice che dice cose intelligenti. Lui ha il coraggio di rispondere 'guarda no lo so'. Che bel coraggio, oggi sanno tutto tutti. Io mi sento fortunato perché non ci capisco ancora niente...
Citi anche Pirandello
A scuola ho sempre avuto brutti voti, ho fatto il classico e ho avuto sempre il credito in Latino, Greco e Italiano. Il brano è ispirato alla novella "Il treno ha fischiato". Mi ricordavo questa storia di Vito, il succube che va in ufficio, è sempre calmo e poi esplode. Vito è il barbone ubriaco che quando gli passi davanti urla al cielo. Non so se siamo più pazzi noi a stare composti o è più libero lui...
Con Panariello come è andata?
Ho scritto una prosa, "L’Ora Dei Tramonti", e non essendo un grande attore volevo un conterraneo che fa cose belle. Lui è un comico ma è anche un attore drammatico, grandissimo. Ha accettato subito e mi ha fatto un bellissimo regalo, è stato un grande onore.
Canti Milano ma giuri di rimanere sempre un ragazzo di provincia...
Milano la guardo con gli occhi di un provinciale. Le prime volte che sono andato a Milano avevo 19 anni e c'era H&M che a Livorno non esisteva, i ristoranti giapponesi. Parlo di 'Corso Garibaldi'. Milano per me è una città importante. Avevo tante ore libere e camminando, era dicembre, tra malinconia per Natale e gioia, è nata questa canzone...
A Sanremo perché porti una canzone d'amore?
Le canzoni d'amore sono le più belle della storia della musica. E' un sentimento universale. Non è dedicata alla mia ragazza, è un dialogo con se stessi. Un percorso. Quando la lontananza e la distanza rimangono fermi e non vuoi un riavvicinamento, per orgoglio. Ma non si può collegare il cuore e il cervello. 'Baciami adesso' è quella voglia.. Due persone che si ringhiano da lontano, anche se si danno delle spinte per mandarsi via ala fine rimangono sempre nella testa l'uno dell'altra
TI POTREBBE INTERESSARE: