LA CANTANTE SCOMPASA IL 26 LUGLIO 2023

Gli eredi di Sinead O'Connor contro Trump: "Smetta di usare ‘Nothing compares 2 U’ per i suoi comizi”

Lo si apprende da una dichiarazione congiunta rilasciata a "Variety"

05 Mar 2024 - 09:40
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Gli eredi di Sinéad O'Connor e l'etichetta Chrysalis Records si sono schierati contro Donald Trump: "Che smetta di usare 'Nothing Compares 2 U' nei suoi comizi". Questo è quanto hanno chiesto in una dichiarazione congiunta rilasciata a "Variety", dove hanno denunciato l'uso, da parte dell'ex presidente degli Stati Uniti, del brano della cantautrice scomparsa il 26 luglio 2023, in occasione delle sue manifestazioni elettorali nel Maryland e nella Carolina del Nord la scorsa settimana. "Non è esagerato affermare che Sinéad sarebbe stata disgustata, ferita e insultata se il suo lavoro fosse stato travisato in questo modo da qualcuno che lei stessa ha definito un 'diavolo biblico'" si legge.  

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Trump? "Un diavolo biblico"

  “Nel corso della sua vita, è risaputo che Sinéad O’Connor ha vissuto secondo un codice morale molto rigido all'insegna di valori come l'onestà, la gentilezza, la correttezza e la decenza nei confronti dei suoi simili. È stato con indignazione quindi che abbiamo appreso che Donald Trump ha utilizzato la sua iconica performance di "Nothing Compares 2 U" nelle sue manifestazioni politiche", si legge nella dichiarazione. “Non è esagerato affermare che Sinéad sarebbe stata disgustata, ferita e insultata se il suo lavoro fosse stato travisato in questo modo da qualcuno che lei stessa ha definito un “diavolo biblico”. Come custodi della sua eredità, chiediamo che Donald Trump e i suoi soci desisteranno immediatamente dall’usare la sua musica”.

Tutti contro Donald Trump

 Trump, che è stato il 45esimo presidente degli Stati Uniti dal 2017 al 2021, è in corsa per un secondo mandato nonostante sia stato messo sotto accusa due volte e incriminato in diversi stati per reati tra cui falsificazione di documenti aziendali, cattiva gestione di documenti riservati, cospirazione e racket. La protesta degli eredi di Sinéad O'Connor si unisce a quella di una lunga lista di musicisti che hanno denunciato Trump per aver usato la loro musica durante i suoi comizi politici. Tra loro Johnny Marr degli Smiths, che a gennaio ha espresso il suo disappunto nei confronti dell'ex presidente, il quale, come sottofondo al raduno elettorale di Rapid City, in South Dakota, ha voluto "Please, Please, Please Let Me Get What I Want, scritta nel 1984 dal frontman degli Smiths, Morrissey, e dal chitarrista Johnny Marr.

“Non avrei mai pensato che questo potesse accadere nemmeno in un milione di anni”, ha scritto Marr su Twitter. "Considera questa merda chiusa proprio adesso".

Altri artisti che hanno confutato l'uso delle loro canzoni da parte di Trump  sono stati Adele, Aerosmith, The Beatles, Bruce Springsteen, Elton John, Guns n' Roses, Leonard Cohen, Linkin Park, Neil Young, Nickelback, Ozzy Osbourne, Panic! at the Disco, Pharrell Williams, Phil Collins, Prince, Queen, R.E.M., Rihanna, i Rolling Stones, Tom Petty, Village People e i White Stripes.

La morte di Sinéad O'Connor

 La cantautrice irlandese è morta il 26 luglio 2023 a Londra all'età di 56 anni, dopo una lunga battaglia contro i problemi di salute mentale e la depressione. A gennaio, la corte del coroner di Southwark ha stabilito che il suo decesso è avvenuto per cause naturali. 

La data che ha capovolto la sua esistenza è stata quella del 7 gennaio 2022, quando il figlio Shane si è tolto la vita a soli 17 anni.  Poco più di una settimana prima di morire Sinéad  lo aveva ricordato così: "Da quel giorno ho vissuto come una creatura notturna non morta. Era l'amore della mia vita, la lampada della mia anima. Eravamo un'anima in due metà. È stata l'unica persona che mi abbia mai amato incondizionatamente. Sono persa senza di lui".

La carriera

  La sua carriera è decollata a livello internazionale con l'uscita del suo secondo album, "I Do Not Want What I Haven't Got", del 1990, che includeva il suo arrangiamento di "Nothing Compares 2 U", una canzone originariamente scritta da Prince. Il brano interpretato dalla cantautrice irlandese raggiunse la prima posizione in diversi paesi, inclusa l'Irlanda, dove rimase in cima alle classifiche per 11 settimane. La canzone ha ottenuto una nomination ai Grammy come disco dell'anno e migliore performance rock vocale femminile mentre l'album,  "I Do Not Want What I Haven't Got" ha vinto il Grammy per la migliore performance di musica alternativa.

La conversione all'Islam

  Focosa e schietta la O'Connor è sempre stata una critica della Chiesa cattolica romana ben prima che le accuse di abusi sessuali venissero portate alla luce. La cantautrice aveva avuto numerose crisi mistiche e depressive con tentativi di suicidio. Il 3 ottobre del 1992  fece parlare di sé perché strappò una foto di papa Giovanni Paolo II durante una puntata del programma televisivo statunitense "Saturday Night Live" per protestare contro gli abusi sessuali cattolici in Irlanda. Successivamente tuttavia si era autoproclamata sacerdote della Chiesa cattolica. Nel 2018 si era convertita alla regilione musulmana e su Twitter aveva ringraziato i suoi "fratelli e sorelle musulmani" per averla accolta nella Umma, la comunità che unisce tutti i musulmani del mondo. "La mia decisione è stata la naturale conclusione di qualsiasi viaggio teologico intelligente", scriveva sui social: "Tutte le scritture portano all'islam, cosa che rende tutte le altre scritture sacre ridondanti".

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