La procura: "Pubblicazioni di matrimonio fatte mentre lui soffriva di deficit cognitivo"
A due anni dalla morte di Lando Buzzanca è stata aperta un'inchiesta sulla compagna Francesca Lavacca per circonvenzione di incapace. Secondo la Procura di Roma, che ha chiesto il suo rinvio a giudizio, la donna avrebbe "abusato dello stato di deficienza psichica per indurlo a contrarre matrimonio, ben consapevole delle sue condizioni psicofisiche inidonee alla libera autodeterminazione".
Francesca Lavacca aveva fatto affiggere il 5 agosto del 2021 le pubblicazioni del loro matrimonio al comune di Canosa di Puglia, paese nel quale risiedeva. All'epoca Lando Buzzanca entrava e usciva da ospedali e cliniche riabilitative per un disturbo del linguaggio, causato da una brutta caduta in casa. Le nozze non si sono mai celebrate perché l'amministratore di sostegno dell'attore, l'avvocato Luca Valvo, aveva chiesto al giudice tutelare di impedirle. Ipotizzando che il proprio assistito fosse stato circuito, aveva infatti chiesto di trasmettere gli atti alla Procura per "valutare l'opportunità di disporre indagini".
Ora la 54enne è imputata per circonvenzione di incapace e nel capo di imputazione si legge che "abusando dello stato di deficienza psichica lo induceva a contrarre matrimonio, ben consapevole delle sue condizioni psicofisiche inidonee alla libera autodeterminazione, atto in forza del quale diveniva erede a seguito del decesso avvenuto il 18 dicembre 2022". Per insinuarsi nell'asse ereditario, infatti, non è necessario che le nozze siano state contratte ma bastano le pubblicazioni. L'udienza preliminare tenutasi il 6 febbraio davanti al gup del Tribunale della Capitale Anna Maria Gavoni è stata rinviata a maggio per consentire ai figli di Buzzanca di costituirsi parte civile nel procedimento "in qualità di eredi".
Francesca Della Valle è da tempo in guerra aperta con la famiglia Buzzanca e in particolare con suo figlio Massimiliano colpevole, a suo dire, di non aver assistito il padre. La donna non si era presentata ai funerali dell'attore, ma sui social si era lasciata andare a un durissimo sfogo. "Chi avrebbe potuto salvare Lando, non è intervenuto. Bisogna amare da vivi, non fingere dopo la morte", aveva scritto. "Ora si che si apre il sipario della verità. La ricerca della giustizia sarà la mia forza".