IL RICORDO DEGLI ATTORI

Ettore Scola: da Giannini e Castellitto, il ricordo dei "suoi" attori

Sono in tanti a piangere la scomparsa del grande regista, che con la sua arte ha attraversato 50 anni di cinema italiano

20 Gen 2016 - 15:00

    © ansa

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Sono tanti gli attori che ricordano Ettore Scola, il grande regista italiano scomparso a 84 anni. Giancarlo Giannini, che con Scola ha iniziato, ricorda di lui e "la grande intelligenza. Un grande uomo con una grande gioia nella vita". "La tenerezza, la passione, e l'ironia di quell'ultimo bacio che ci siamo dati il dieci luglio nei giardini di Cinecittà mi rimarrà sulle labbra per sempre" dice invece un'addoloratissima Stefania Sandrelli.

Giancarlo Giannini: "Ho iniziato con lui" - "Ho cominciato con lui facendo 'Dramma della gelosia' e poi piu' tardi 'La cena' - dice Giancarlo Giannini -. Ci vedevamo spesso e mi colpiva sempre la sua intelligenza. E' stato un grande regista e un grande uomo con una grande gioia nella vita. Aveva un modo cosi' acuto di raccontare e poi era sempre tranquillo e ti metteva a tuo agio. Un uomo di un'umanita' incredibile".

Castellitto: "Un dolore enorme"
- "Un dolore enorme, è stato il mio maestro, forse la figura più importante della mia vita al cinema". Così lo ricorda Sergio Castellitto, che aveva lavorato con Scola nel film "La famiglia". "L'avevo sentito a Natale - continua l'attore - era venuto a vedere il mio ultimo film e si prodigava in consigli. Era come un padre. Era veramente l'ultimo di quel mondo, di quella generazione".

Sandrelli: "Quell'ultimo bacio a Cinecittà..." - "La tenerezza, la passione, e l'ironia di quell'ultimo bacio che ci siamo dati il 10 luglio nei giardini di Cinecittà davanti alle sue amate Gigliola, Paola e Silvia mi rimarra' sulle labbra per sempre", cosi' Stefania Sandrelli, addoloratissima.

Renzo Arbore: "Una perdita gravissima" - "Abbiamo perso un grande maestro" dice invece Renzo Arbore. "La mia generazione, che è quella successiva alla sua, ha avuto la fortuna di avere grandi maestri come lui, come Fellini, come Antonioni o Zavattini. Era una generazione straordinaria che io devo ringraziare. Conoscevo Scola benissimo, è una gravissima perdita".

Occhipinti: "Intelligenza e ironia" - "E' stato uno degli incontri più importanti della mia vita" spiega Andrea Occhipinti, attore e oggi produttore. "Ho partecipato al film 'La famiglia' ed è stata una grande esperienza professionale e di vita accanto a un uomo di grandissima intelligenza e ironia. Era anche un uomo di grande bonarietà - continua -. L'ho vissuto come una sorta di patriarca, durante 'La famiglia' ci teneva tutti sotto la sua ala. Con lui perdiamo un grande uomo, un uomo curioso di tutto quello che succedeva, mai bacchettone e con una grande apertura mentale".

Gassmann: "Ti abbiamo amato tanto" - "Ciao Ettore! Ti abbiamo tanto amato. Che lezione grande la tua, che regalo il tuo cinema. TVB". E' il saluto a Scola che Alessandro Gassmann affida a Twitter, parafrasando uno dei titoli più noti del regista scomparso, "C'eravamo tanto amati".

Virzì: "Scola gigante del cinema italiano" - "Ettore era un gigante del cinema italiano, un maestro impareggiabile". Così Paolo Virzì ricorda con commozione il regista: "Per me è stato importante. Era un esempio, sia come maestro del cinema sia come persona, aveva un'ironia per cui a volte poteva sembrare acido ma in realtà era compassionevole, aveva uno sguardo attento per i più deboli. Se ne va una grandissima figura del nostro Paese, l'ultima di un gruppo di grandi del cinema e di amici che hanno fatto un tipo di film leggero, capace però di lasciare qualcosa di unico nel racconto della cultura italiana".

Verdone: "Tutti gli dobbiamo qualcosa" - "Avevo sentito Ettore Scola circa un mese fa, gli avevo fatto i complimenti per il suo film documentario di Fellini - dice Carlo Verdone -. Lui rimase colpito da questa mia telefonata, che gli ho fatto in maniera sincera. In quell'opera c'era tanta poesia, mi piaceva l'idea che un grande come Scola rendesse merito ad un altro grandissimo come Fellini, era un atto di umilta', e di amicizia. Fellini era inarrivabile ma Scola è stato il maestro di tutti noi, tutti gli dobbiamo qualcosa. Scola ha avuto la fortuna di vivere il momento migliore dell'Italia, era una persona perbene".

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