IL CULT CON PAOLO VILLAGGIO

"Fantozzi" compie 50 anni e torna al cinema in versione restaurata

Per festeggiare il primo capitolo della saga cinematografica, l'iniziativa della Cineteca di Bologna, in collaborazione con RTI e Mediaset Infinity

27 Mar 2025 - 08:21
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"'Fantozzi' non era commedia, era un film un pochettino atipico, con una cattiveria, una ferocia nei riguardi dei disgraziati, che si è realizzata in pieno" raccontava Paolo Villaggio del suo film più celebre uscito nelle sale il 27 marzo 1975, cinquant'anni fa. Per festeggiare il primo capitolo di quella che negli anni è diventata la saga cinematografica del ragioniere più famoso d'Italia, la Cineteca di Bologna, in collaborazione con RTI e Mediaset Infinity, porterà nelle sale italiane il restauro di "Fantozzi", proprio nel giorno dell'anniversario dell'uscita del film, giovedì 27 marzo 2025. Il restauro è stato realizzato dal laboratorio L'Immagine Ritrovata, con la supervisione di Daniele Ciprì per la color correction.

Dai romanzi alla tv fino al film

  Il film, la cui regia fu affidata a Luciano Salce, è tratto dai romanzi che Paolo Villaggio pubblicò per Rizzoli nel 1971 ("Fantozzi") e nel 1974 ("Il secondo tragico libro di Fantozzi"). Il volto di Ugo Fantozzi ("Un subitore perfetto che ha liberato tutti dalla spiacevole sensazione di sentirsi unici nel proprio essere sfigati" come lo descriveva Villaggio) è naturalmente quello del suo autore, che da tempo ne limava i tratti in televisione, per poi tirar fuori dalle pagine dei due best seller quella che oggi possiamo considerare la maschera comica più popolare d’Italia.
 

Il film

  Il film racconta del ragionier Ugo Fantozzi, umile e sfortunato impiegato della Megaditta (la ItalPetrolCemeTermoTessilFarmoMetalChimica), perennemente vessato, servile nei confronti dei suoi superiori e ignorato dai propri colleghi, tanto da essere rimasto murato per sbaglio nei vecchi gabinetti dell’azienda per diciotto giorni senza che nessuno se ne accorgesse. E' sposato con la sfiorita Pina (Liù Bosisio) e padre della mostruosa Mariangela (Plinio Fernando). Ogni mattina deve far fronte a difficoltà e imprevisti per riuscire a timbrare il cartellino d’entrata. Fantozzi corteggia da anni una sua collega, la signorina Silvani (Anna Mazzamauro), e deve vedersela con il ragionier Filini (Gigi Reder), organizzatore di manifestazioni ricreative.


Il significato e le scene  "Un vero e proprio eroe nazionale - spiegano dalla Cineteca bolognese - questo è stato fin dall'inizio Fantozzi, e continuerà a esserlo, perché quella straordinaria scintilla d'intelligenza da cui è nato non si è lasciata imbrigliare dalle circostanze dell'Italia degli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta che viene ritratta: quelle, appunto, sono solo circostanze". Ma è l'invariabile e intramontabile natura dell'essere umano in società a essere incarnata nei secoli da Fantozzi, "dalla schiera di colleghi e capiufficio, archetipi ciascuno di qualche oscena disposizione (im)morale", viene sottolineato. E tutto questo viene ribaltato in chiave grottesca e ne esce un’infilata di sequenze la cui forza comica sembra non esaurirsi mai.

Le disgraziate vicende che mette in scena sono, a distanza di cinquant'anni, ancora sulla bocca di tutti, scene da antologia: l'autobus al volo, la partita scapoli contro ammogliati, il veglione di Capodanno, la partita a biliardo col Catellani, e via dicendo, fino alla conversione comunista di un Fantozzi armato di eskimo, sciarpa rossa e capello lungo che si presenta al cospetto di un Megadirettore Galattico già sulla via della santità.

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