Il 27 marzo 1975 arrivava il primo capitolo delle tragiche avventure del ragioniere le cui storie sono diventate simbolo dell'italiano medio
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Quarantacinque anni fa, il 27 marzo 1975, arrivava nelle sale "Fantozzi" diretto da Luciano Salce, primo film della saga cinematografica ideata da Paolo Villaggio, pronto a replicare sul grande schermo il successo che era già riuscito a ottenere in tv e in libreria con il suo personaggio. Un personaggio che ha guadagnato una notevole fama presso un pubblico di ogni età, archetipo del perdente, e come descritto dallo stesso Villaggio "un subitore perfetto che ha liberato tutti dalla spiacevole sensazione di sentirsi unici nel proprio essere sfigati".
Il personaggio di Fantozzi è vittima di se stesso e del suo sogno piccolo borghese di una vita confortevole anche se mediocre, e il film ha saputo cogliere il lato tragico dell'italiano medio, talmente tragico da far ridere. "In quell'Italia così competitiva di quegli anni sembrava un pagliaccio, un clown da circo, quasi un estraneo, mentre ora ci si può riconoscere tutti, persino con gratitudine", raccontava Villaggio, scomparso nel 2017. Ridendo del personaggio e delle sue "tragiche" vicissitudini, anche grazie al regista Luciano Salce, in realtà gli spettatori si ritrovano così a ridere (amaramente) di se stessi e della propria ignavia.
Il film racconta del ragionier Ugo Fantozzi, umile e sfortunato impiegato della Megaditta (la ItalPetrolCemeTermoTessilFarmoMetalChimica), perennemente vessato, servile nei confronti dei suoi superiori e ignorato dai propri colleghi, tanto da essere rimasto murato per sbaglio nei vecchi gabinetti dell’azienda per diciotto giorni senza che nessuno se ne accorgesse. E' sposato con la sfiorita Pina (Liù Bosisio) e padre della mostruosa Mariangela (Plinio Fernando). Ogni mattina deve far fronte a difficoltà e imprevisti per riuscire a timbrare il cartellino d’entrata. Fantozzi corteggia da anni una sua collega, la signorina Silvani (Anna Mazzamauro), e deve vedersela con il ragionier Filini (Gigi Reder), organizzatore di manifestazioni ricreative.
Tante le scene cult, dall’episodio della timbratura del cartellino, all'uscita dal lavoro che ha lo stesso rituale della partenza dei 100 metri di una finale olimpica. Si passa dall'annuale sfida calcistica fra scapoli e ammogliati alla partita a biliardo con il feroce cavalier Catellanni, solo per citarne alcune.
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L'ESORDIO - L'esordio del personaggio risale al 1968, nella trasmissione tv “Quelli della domenica”. Qui Villaggio raccontò per la prima volta le sue avventure comiche e catastrofiche, ma in terza persona.
I RACCONTI - Paolo Villaggio scrisse i racconti di Fantozzi per il settimanale l'Europeo, poi raccolti nel libro “Fantozzi”, edito nel 1971. Questo diventò ben presto un bestseller, con più di un milione di copie vendute, e fu anche tradotto in molte lingue. Nel 2011, per i 150 anni dell’Unità d’Italia, "Fantozzi" è stato scelto dal comitato scientifico del Centro per il libro e la lettura tra le centocinquanta opere che hanno segnato la storia dello Stato Italiano.
FANTOZZI ESISTE - Fantozzi non è un personaggio di fantasia ma è ispirato a una persona realmente esistente: si tratta del compagno di scrivania di Villaggio, quando lavorava all’Italsider di Genova.
LA SCELTA DELL'ATTORE PER IL FILM - Per trasportare il personaggio sul grande schermo, Villaggio non pensò a se stesso come interprete. Il ruolo fu proposto prima a Renato Pozzetto e poi a Ugo Tognazzi e solo dopo il loro rifiuto fu convinto da Salce a incarnare lo sfortunato protagonista.
AGGETTIVO FANTOZZIANO - L’aggettivo "fantozziano" entra nei dizionari italiani nel 1977, per indicare una persona impacciata e servile con i superiori.
ETA' ANAGRAFICA - La vera età del personaggio è misteriosa e non è mai stata confermata, scherzando continuamente su di essa, senza mai fornire numeri certi. Se nel primo romanzo si afferma che il personaggio ha oltre 400 anni (e lavora per la Megaditta da almeno 92 anni), in "Fantozzi contro tutti" ammette invece di averne 103.
I PERSONAGGI E GLI ATTORI - I personaggi interpretati nei film di Fantozzi hanno reso famosi anche gli attori co-protagonisti di Paolo VIllaggio. Liù Bosisio interpretò la Pina nei primi due film della serie, passando poi il testimone a Milena Vukovic. Ma è quest'ultima ad essere rimasta nell'immaginario collettivo nei panni della moglie disincantata e sottomessa. Il sogno amoroso-erotico di Fantozzi era la mitica signorina Silvani, interpretata da Anna Mazzamauro, che ha sviluppato poi una brillante carriera da caratterista e attrice comica, tra cinema, tv e teatro. Plinio Fernando è stato Mariangela, la figlia bruttina di Fantozzi in tutti i film tranne il penultimo capitolo. Dopo la saga, nel 1994, l'attore ha abbandonato il cinema. La spalla comica di Fantozzi è sempre stata il ragionier Filini, interpretato da Gigi Reder. Compare in tutti i film di Fantozzi, tranne nell'ultimo capitolo. Collega di lavoro e, per certi versi, anche migliore amico di Fantozzi, condivide le angherie subite da parte dei superiori e dei colleghi anche se appare sempre più ottimista e propositivo. L'attore è morto nel 1998.
ULTIMA APPARIZIONE - L'ultima volta che abbiamo visto il ragionier Ugo è stato il 3 dicembre 2010 nel programma "I migliori anni". dove Fantozzi arrivò con la sua Bianchina ricordando le battute più celebri con il conduttore Carlo Conti.
I FILM DELLA SERIE - Tra il 1975 e il 1999 sono ben 10 i film della serie: ai primi due, girati da Luciano Salce nel 1975 e nel 1976, "Fantozzi" e "Il secondo tragico Fantozzi", segue la lunga serie di regie firmate da Neri Parenti: "Fantozzi contro tutti" (1980), "Fantozzi subisce ancora" (1983), "Superfantozzi" (1986), "Fantozzi va in pensione" (1988), "Fantozzi alla riscossa" (1990), "Fantozzi in paradiso", (1993), "Fantozzi - Il ritorno" (1996). L’ultimo arriva nel 1999, "Fantozzi 2000 - La clonazione", con la regia di Domenico Saverni.
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