A Udine dal 24 aprile al 2 maggio, 75 titoli per l'edizione 2024 della maggiore rassegna europea rappresentativa delle nuove tendenze della produzione cinematografica asiatica contemporanea
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Narrazione e sguardo. Il manifesto del Far East Film Festival 26 ben esprime il complesso mosaico di voci e realtà del cinema dell'Estremo Oriente. E le storie e i modi di raccontarle. Come tutte le finestre delle case di ogni città che le contengono. E attraverso cui siamo invitati a guardare, grazie alla rassegna che porta in Italia le nuove tendenze della produzione cinematografica asiatica contemporanea. Orizzonti attuali attraverso cambiamenti, diversità e distanze. Per oltrepassarli. L'edizione 2024 in programma a Udine dal 24 aprile al 2 maggio offre nove giorni di proiezioni e oltre un centinaio di eventi tematici per una festa del cinema che vanta la presenza del regista Zhang Yimou, che riceverà il Gelso d'Oro alla carriera. Tra i gli highlight, l'anteprima internazionale di cinque capolavori restaurati per iniziativa del produttore taiwanese Chiu Fu-sheng, blockbuster dalla Corea del Sud firmati da Jae-hyun Jang e Kim Sung-su, due action di Herman Yau (Hong Kong), una retrospettiva con successi degli anni Ottanta e Novanta.
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Per l'edizione 26 del festival sono in cartellone 75 film (48 in concorso, 27 fuori concorso) provenienti da 12 Paesi. Più esattamente, 10 world premiere (incluse quelle dei classici restaurati), 22 anteprime internazionali, 23 anteprime europee e 17 anteprime italiane. Sul fronte degli accrediti, restando in tema di numeri, è stata registrata una crescita del 24% rispetto al 2023. Oltre 250, infine, sono le richieste ricevute dagli studenti di cinema provenienti dalle Università di mezzo mondo (si spazia dall’Italia al Regno Unito, dall’Austria alla Slovacchia, passando per Singapore e l’Ungheria), a dimostrazione di quanto sia l'attenzione delle giovani generazioni.
Lo scorso anno, il Far East Film Festival ha documentato le conseguenze culturali e commerciali post-pandemiche, disegnando una mappa che toccava 14 Paesi dell’Asia. Quest’anno attesterà i segnali di un’industria generalmente in ripresa, in movimento, animata da espressioni artistiche e da artisti che spesso rappresentano (e simboleggiano) una cesura tra "prima" e "dopo". La manifestazione si svolgerà al Teatro Nuovo e negli spazi del Visionario, dando vita a una full immersion (proiezioni dalla mattina alla sera, talk, rassegna stampa quotidiana, red carpet, itinerari industry di Focus Asia, itinerari giornalistici di Bambù, gli itinerari didattici del FEFF Campus) e colorerà d’Asia il cuore della città (sono oltre 100 gli eventi tematici in programma).
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Due Leoni a Venezia, di un Orso a Berlino, di un Grand Prix a Cannes, tre candidature agli Oscar. Zhang Yimou è una leggenda del cinema, nome di punta della “Quinta Generazione”, fucina creativa che rivoluzionò l’estetica degli anni Ottanta cinesi. Il regista ha sempre portato avanti una visione libera e totale del cinema, trovando nella spinta al cambiamento il proprio segno di continuità. Giovedì 2 maggio, sul palco del Teatro Nuovo “Giovanni da Udine”, il Far East Film Festival 26 lo premierà con il Gelso d’Oro alla Carriera "Per noi - hanno spiegato Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, responsabili del FEFF - il cinema di Zhang Yimou non rappresenta solo uno spazio in cui convergono arte, bellezza e grandezza, ma anche due punti di svolta fondamentali. Il primo è di averci spalancato gli occhi sulle meraviglie cinematografiche della Cina continentale, il secondo è di essere stato una delle scintille da cui ha poi ha preso vita il nostro festival. Vogliamo restituirgli simbolicamente tutto quello che ci ha dato". Al festival saranno proiettati il thriller "Under the Light" e le versioni restaurate di "Vivere!" e di "Lanterne rosse". Il regista sarà inoltre protagonista di una masterclass mercoledì 1° maggio.
Ad aprire la manifestazione, mercoledì 24 aprile, saranno due film in prima internazionale. La commedia cinese campione d'incassi "Yolo", diretta e interpretata dalla famosa attrice comica Jia Ling, adattamento di un cult movie giapponese, storia di una donna che darà una svolta alla propria vita indossando i guantoni da boxe. Il secondo è il coreano "Citizen of a Kind", action comedy diretta dalla regista Park Young-ju che ruota attorno a una mamma single, disoccupata e vittima di fishing, che cercherà di inceppare gli ingranaggi di una pericolosa organizzazione criminale.
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Dalla Corea del Sud arriveranno due film campioni d'incassi in patria, "12.12: The Day di Kim Sung-su", thriller politico ambientato sullo sfondo del golpe militare del 1979, e un horror con demoni, "Exhuma", interpretato da Choi Min-sik di "Old Boy". Tornerà al festival Shiraishi Kazuya, con il samurai movie "Goban-giri", Jun Lana, con la divertente commedia degli equivoci LGBT filippina "Becky & Badette", Norris Wong, con il film musicale "The Lyricist Wanna Be", e Nick Cheung, attore hongkonghese alla sua seconda regia: "Peg O'My Heart". Restando ancora sulle strade di Hong Kong, ecco Herman Yau con due action: "Moscow Mission" e "Raid of the Lethal Zone". Senza dimenticare l’epica reunion di Tony Leung Chiu-wai e Andy Lau che dopo il cult "Infernal Affairs" tornare fianco a fianco in "The Goldfinger", crime thriller che porta la firma di Felix Chong. Dal Giappone arriva il futuro distopico di "Motion Picture: Choke", il primo (e unico) film muto giapponese di fantascienza prodotto finora. L’onda giovane dell’Asia che arriva a Udine vede in prima linea Nick Cheuk, classe 1988, con la sua opera prima, "Time Still Turns the Pages". Tra i protagonisti anche Zhang Yudi, presente con "The Midsummer's Voice" e l’opera prima "Mimang" del coreano Kim Taeyang.
La polistrumentista Ishibashi Eiko, autrice di colonne sonore (sua quella di "Drive My Car", di Hamaguchi Ryusuke) sarà in concerto al Far East Film Festival 26 con Gift, progetto da cui ha preso vita "Evil Does Not Exist" (Leone d’Argento all’ultimo festival di Venezia), sempre a firma del regista giapponese. L'artista esplora generi e sfumature musicali spaziando dal dream pop all’ambient jazz e nel corso degli anni ha collaborato con figure importanti della musica di ricerca come Haino Keiji, Charlemagne Palestine, Merzbow, Jim O'Rourke e Oren Ambarchi. Ha inciso, inoltre, per etichette iconiche come Drag City, Editions Mego e Black Truffle.