CAMBIO DI IMMAGINE

Federica Carta prende di petto la vita: "Basta 'Bullshit', adesso faccio a modo mio"

La cantante torna con un nuovo singolo e con un'immagine rivoluzionata. Tgcom24 ne ha parlato con lei

di Massimo Longoni
07 Mar 2020 - 12:28
 © Ufficio stampa

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Un ritorno che è anche un nuovo inizio. E' quello di Federica Carta che, con il singolo "Bullshit", uscito il 6 marzo, si presenta in una luce tutta nuova, frutto di una crescita personale e di qualche esperienza privata dolorosa. "Ho imparato ad amarmi per quello che sono - dice a Tgcom24 -. Sono cresciuta come artista ma anche sul piano personale e ora posso presentare anche un mio lato, più forte e femminile, che finora non era mai uscito". 

La nuova Federica Carta: femminile e aggressiva per "Bullshit"

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La raggiungiamo per l'intervista mentre sta vivendo giorni che definisce "di pura euforia". Per Federica questo momento rappresenta una svolta importante in un percorso artistico che fino a questo momento l'aveva vista inquadrata in maniera abbastanza chiara in un target post adolesceziale. Non c'è dubbio che ora l'immagine che Federica presenta sia più matura e per certi versi spregiudicata. "E' un cambiamento un po' particolare per me. Molto drastico per quella che era la mia immagine e anche i miei pensieri fino a un anno fa - spiega -. Ed è un cambiamento naturale che prima o poi sarebbe comunque avvenuto. Quando ho iniziato a cantare davanti a un grande pubblico avevo 17 anni e ci sta tutto quello che ho fatto, è servito per crescere. Il mio passato artistico è importante. Ma adesso avevo proprio bisogno di andare avanti ed evolvermi, tanto umanamente quanto artisticamente".

"Bullshit" è il biglietto da visita di questo cambiamento?

Il pezzo è totalmente diverso da tutto quello che ho sempre fatto. Anche a livello di testo e di video. Presenta un lato di me più strong e anche femminile che fino a oggi non era mai uscito. Resto ovviamente sempre me stessa ma sto crescendo e la mia musica con me.

Ti avevamo lasciato sul palco di Sanremo nel 2019, con Shade, in tutt'altro tipo di situazione. Quando è maturata la svolta?

Quella è stata una bellissima esperienza con un compagno di viaggio altrettanto stupendo, che mi ha aiutata molto in quel momento. Diciamo che un po' per tutta la vita ho avuto la sensazione di non potercela fare da sola, anche se ovviamente ho sempre un grande team alle spalle. Dopo Sanremo mi sono resa conto che avevo bisogno di dire la mia. Senza rinnegare nulla, a partire dai due progetti con Shade. Ovviamente nel frattempo è successo qualcosa che mi ha dato un'ulteriore spinta.

E cosa?

Una forte delusione d'amore. Fa parte della vita. Sicuramente non è stato bello viverla in questo modo alla mia età ma ogni esperienza va affrontata. Mi stavo intristendo, mi stavo trasformando in qualcosa di diverso da ciò che sono. Quindi un giorno ho preso forza e mi sono detto che tutte le energie che stavo sprecando dietro al dolore dovevano essere messe in qualcosa di producente. 

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E così è nata "Bullshit"?

A dire il vero non è nemmeno un pezzo che ho scritto io, ma da K Beezy e Katoo. Mi è arrivato quasi come se una me del futuro parlasse alla me del passato. Appena l'ho ascoltato ho capitato che stava parlando di me.

Coincidenza curiosa, perché non sapendo del tuo cambiamento poteva sembrare strano proporti un pezzo così.

Esatto, infatti è come se si fosse aperto un mondo. Spero che mi si aprano ancora di più gli occhi.

Come pensi prenderanno i tuoi fan questa svolta?

Se la mia famiglia non è rimasta sconvolta ma anzi ha accolto positivamente questo cambiamento, potranno farlo anche i fan. Poi il mio pubblico è molto intelligente e rispettoso, quelli che mi seguono sui social sono sempre stati molto rispettosi. Spero anzi di portare anche altre persone nel mio mood attuale.

Hai in programma un album?

Per il momento voglio concentrarmi su questa uscita. Ci sono tanti pezzi al vaglio, ma è ancora presto per parlarne. Di sicuro ho intenzione di mettermi maggiormente alla prova anche come autrice. In passato ho sofferto un po' il non avere molti brani scritti da me, per poter mettere un qualcosa di più personale nella mia musica.  

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