Esce venerdì 8 aprile "Nel respiro del mondo", lavoro caratterizzato da sonorità inedite per il gruppo. Tgcom24 ha incontrato il cantautore romano
di Massimo LongoniSi intitola "Nel respiro del mondo" il nuovo album dei Tiromancino in uscita venerdì 8 aprile. Un lavoro anticipato dal singolo "Piccoli miracoli" e che offre sonorità inedite per il gruppo di Federico Zampaglione, con molti inserti di elettronica e percussioni. "Volevo qualcosa di diverso, di nuovo per noi - spiega a Tgcom24 -. Rispetto al passato è un lavoro meno scuro e più sereno. Un album maturo, nato davanti al mare".
Tra la produzione di un disco di Richard Benson ("è stata una follia ma quanto mi sono divertito"), qualche brano scritto per altri ("Mi permette di sperimentare cose che con i Tiromancino non farei mai") e un tiro di boxe, Federico Zampaglione si è affittato una casetta a Sabaudia, a un passo dalla spiaggia, e lì, con solo il mare a fare da interlocutore ai propri pensieri, ha partorito le 10 composizioni di "Nel respiro del mondo". Un lavoro lungo, durato quasi 7 mesi, al quale ha contribuito in maniera decisa per il risultato finale la produzione di Luca Chiaravalli.
E' stato lui a portare nell'universo Tiromancino qualcosa che ancora non aveva trovato spazio. "Ha aggiunto dei suoni molto particolari - spiega Federico -, che uniti alla mia scrittura hanno contribuito a un disco meno vintage e più contemporaneo. Diciamo un Tiromancino 2.0". Un'evoluzione che non era nei piani ma è nata strada facendo. "Ho voluto contattare Chiaravalli proprio per capire cosa avesse in mente ascoltando i primi pezzi e ho subito apprezzato la sua pulizia di suoni".
L'intenzione era quello di realizzare un disco più ritmato, che si adeguasse sonoramente ai testi che hanno un elemento comune in molti dei brani. "Siccome c'è il mare molto presente, volevo ci fosse un movimento più evidente - spiega -, come un cullare delle onde. Chiaravalli sui groove è molto bravo".
L'elemento ritmico è stato presente sin dall'inizio della fase di preproduzione. Zampaglione ha messo da parte le chitarre elettriche e le tastiere che lo hanno accompagnato in passato per giocare con altri strumenti e farsi ispirare. "Ho comprato molti tipi di percussioni, anche inusuali - dice -, tipo anfore metalliche, marimbe e altre ancora. E poi molta chitarra acustica, cosa che sugli altri dischi usavo molto raramente". E poi siccome il tema del mare gli girava in testa, cosa di meglio di metterselo di fronte per avere un rapporto diretto con la propria musa? "Ho affittato una casa sul mare, aprivo il cancellino e stavo sulla spiaggia. E lì ho messo insieme tutto il materiale".
Zampaglione giudica "Nel respiro del mondo" un disco più maturo e sereno, figlio del passare degli anni. "Con il tempo inizi a capirti un po' meglio e impari a gestire anche i tuoi lati più aspri - sottolinea -. In tutti questi anni ho fatto tante esperienze, musicali ma anche cinematografici, e adesso ho fatto una sintesi".
Ma perché il mare? "Perché è una realtà molto mutevole: può darti grande serenità ma anche spaventare e farti sentire solo - sottolinea -. A seconda dell'angolo da cui lo guardi ti dà suggestioni diverse. Il mare d'inverno mi offre tutto un percorso introspettivo, è come se mi sparisse l'orologio, non fossi più in nessuna epoca precisa ma solo a confronto con qualcosa più grande di me. Altre volte, come nel pezzo 'Mare aperto', che ho dedicato alla scomparsa di mia madre, ti dà un senso di spaseamento, perdita di punti di riferimento. 'Molo 4' è tutto l'opposto, è avventuroso".
Anche in questo disco Federico è tornato a scrivere con suo padre Domenico. Lui ha trent'anni più di me ma la considero un mio coetaneo - spiega -. Abbiamo molte passioni in comune ed è stato lui a iniziarmi alla musica facendomi sentire dischi bellissimi, soprattutto di chitarristi. Essendo lui un filosofo, dal disco 'Illusioni parallele', ci siamo trovati a scrivere un po' di testi insieme. C'è una grande affinità artistica: quando lavoriamo a un pezzo non penso sia mio padre, ma lo sento come un collaboratore e un amico".
Pensando a chi ascolterà il disco, Zampaglione ha un desiderio... "Vorrei che riuscisse a prendersi un attimo per se stesso - afferma -. Il tempo ci massacra, devi sempre dare il tuo tempo a qualcosa o qualcuno e ti dimentichi di dedicartene un po'. Vorrei che questo disco fosse una finestrella su un po' di pace, qualcosa che dà sollievo da tutto ciò che viviamo".