Fotogallery - Fedez, il primo sorriso dopo la grande paura: l'uscita dall'ospedale mano nella mano con Chiara Ferragni
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Il rapper, dimesso dall'ospedale Fatebenefratelli di Milano, dove era ricoverato dal 28 settembre, racconta la paura di quei giorni e parla del suo futuro
"Ho perso metà del mio sangue, sono stato moribondo. Devo curare la salute mentale, Chiara è al mio fianco". Così Fedez al rientro a casa, dopo le dimissioni dall'ospedale Fatebenefratelli di Milano, dove era ricoverato dal 28 settembre, in un'intervista esclusiva a Il Corriere della Sera. Che rassicura: "Sto bene, rispetto a prima. Sono convalescente", prima di raccontare del malore e della corsa al pronto soccorso per "un generale stato di salute molto debilitato dallo stress"; di seri problemi di salute mentale e di psicofarmaci. Con un ringraziamento a medici e donatori di sangue che l'hanno salvato, senza dimenticare la presenza della moglie Chiara Ferragni nei momenti più drammatici. "Era a Parigi, a fare una cosa molto importante con una star internazionale, ha mollato tutto ed è tornata a casa, per me. Si trattava di una grossissima opportunità per la sua carriera", rivela.
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Fedez racconta per la prima volta a Il Corriere della Sera, cosa è accaduto quel 28 settembre. "Ero a casa, - ricorda - avevo messo a letto i bambini. Avevo già avuto cali di pressione, ne è arrivato uno più importante, e sono svenuto. Poi ho chiamato l’ambulanza. Ero bianchissimo. Ho passato la notte al pronto soccorso, e la mattina avevo l’emocromo a 7, anziché a 14. Così sono intervenuti d'urgenza per fermare l'emorragia delle ulcere".
"Ho dovuto anche fare due trasfusioni: oltre a ringraziare i medici, in particolare il dottor Marco Antonio Zappa, le infermiere e gli infermieri del Fatebenefratelli che mi hanno curato, voglio ringraziare tutti i donatori di sangue. Appena tornerò in forze voglio fare qualcosa per l'Avis, senza quelle trasfusioni non sarei qui", sottolinea.
L'insorgere di nuovi problemi ha, poi, allungato il ricovero in ospedale. "Ho avuto un altro problema, un'emorragia ischemica sempre allo stomaco. Così hanno dovuto intervenire nuovamente".
Fedez punta il dito contro lo stress: "Come ho raccontato pubblicamente, a causa di un tumore ho subito la resezione della testa del pancreas, del duodeno, la rimozione della cistifellea, e di un pezzo di intestino: è possibile che là dove ci sono le cuciture effettuate durante quell'intervento si siano formate delle ulcere. Ma in verità ho avuto altri problemi di salute quest'estate, fuoco di Sant'Antonio, forti gastriti, tanto da aver perso molti chili negli ultimi mesi. Uno stato di salute molto debilitato dallo stress".
"Lo stress - aggiunge - è una condizione non legata alla propria classe sociale o al denaro. Il fatto di essere ricchi non ci rende immuni da paure o stress emotivi. Nel mio caso aver avuto una diagnosi di tumore al pancreas a 33 anni è la ragione preponderante. E dopo la malattia ho avuto seri problemi di salute mentale. Li ho dovuti affrontare, li sto affrontando tuttora. Non ho pudore o vergogna a parlarne. Ho attraversato una depressione acuta e mi ha aiutato tantissimo ascoltare le esperienze altrui".
Ed ora, passata la paura, cosa aspetta Fedez? "L'esame istologico ha rilevato che non ci sono più cellule cancerogene, ma ovviamente non esiste medicina sicura al 100%. Per esempio in termini di recidive. Forse anche per questo ho avuto una depressione acuta, sfociata in attacco ipomaniacale. Significa che arrivi completamente a perdere la lucidità. Dunque per curarmi ho iniziato ad assumere degli psicofarmaci, che però talvolta non sono privi di effetti collaterali. Allora per curare gli effetti collaterali di un farmaco ti prescrivono un altro farmaco, e così via. Ho provato tantissime cose per star meglio, anche le stimolazioni transcraniche, scosse elettromagnetiche al cervello".
"Chiara è qui con me in questo momento - continua Fedez. - Amo tantissimo mia moglie. Era a Parigi, a fare una cosa molto importante con una star internazionale, non posso dirle chi è. E Chiara ha mollato tutto ed è tornata a casa, per me. Si trattava di una grossissima opportunità per la sua carriera".
"La malattia ti fa capire chi sono le persone veramente vicine a te, veramente importanti per te. È molto bello scoprire queste persone, e meno bello scoprire l'assenza di altre", conclude.