SOLD OUT TRIONFALE

Fedez e J-Ax, fuochi d'artificio a San Siro per la "finale"

I due rapper hanno infiammato lo stadio per due ore e mezza con tantissimi ospiti per dire addio al loro sodalizio artistico: "Reunion? Quando finiremo i soldi"

di Santo Pirrotta
02 Giu 2018 - 16:29
 © francesco-prandoni

© francesco-prandoni

"È stata una bolla atomica", per dirla con le parole di Fedez e J-Ax che per la loro prima volta a San Siro non si sono risparmiati. Con tanto di finale con fuochi d'artificio tricolori. Stadio sold out, show a 360 gradi e numeri da derby: "Lo abbiamo riempito più degli U2, siamo ufficialmente sotto shock", confessano orgogliosi.

I due rapper scelgono di dire "addio" al loro sodalizio artistico nel tempio della musica pop. Con Fedez che rappresenta il più giovane artista a calcare quel palco e Ax che rivendica: "Ma io sono il più bello". Due ore e mezzo di concerto in cui i due rapper non si sono risparmiati, alternando sul palco le canzoni più importanti del loro repertorio e guest star, artisti del presente e del passato che li hanno accompagnati in questo percorso.

Lunga la lista degli ospiti: da Gue Pequeno, con il quale non se le sono mandate a dire negli anni, a Il Cile, dalla Dark Polo Gang - che ha aperto il concerto - a Stash, da Noemi a Levante, da Nina Zilli a Malika Ayane, e ancora Grido e Sergio Sylvestre. "È un traguardo che ci lascia senza parole - spiega Fedez poco prima, in conferenza stampa - questa data nasce subito dopo quella di Taormina, dove per scherzo mi sono detto che no ero soddisfatto, così ho chiesto San Siro, stranamente Ax che tende a frenare i miei entusiasmi era d'accordo. Ed eccomi qui". A proposito di ambizioni Ax lo ringrazia pubblicamente: "Con te ho imparato a spostare l'asticella dei miei limiti. A lasciare libere le emozioni. Se siamo qui è grazie a te Fede. Altrimenti forse saremmo ancora all'Alcatraz con 25 date".

Un live che è una rivalsa, con se stessi e con gli altri: "Si aspettavano che fallissimo, ma tutto il sangue e le cicatrici ci hanno portato fino a qui...". Tanto che il concerto si apre con un ring, con al centro i combattenti: "Non ci abbiamo creduto fino a quando non vi abbiamo visti davvero", urlano dal palco visibilmente emozionati: "Ce la stavamo per fare sotto", sdrammatizzano guardando negli occhi "un capitolo della vita che ricorderemo per sempre". C'è spazio per "Musica del cazzo", il loro brano preferito, e per il cuore. "'Vorrei ma non posto' è la canzone grazie a cui ho conosciuto la mia futura moglie (Chiara Ferragni, già dal pomeriggio a sostenerlo, ndr) e sono diventato papà", sottolinea Fedez. "È dedicata alle nostre famiglie", gli fa eco Ax. Sipario, con fuochi d'artificio. Finale o nuovo inizio? "Per ora è un addio, al massimo ci giochiamo la carta della reunion quando finiremo i soldi".

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