Il rapper, ospite di Radio 105, ha spiegato: "Non avevo idea che avrebbe potuto scatenare un dibattito così grande all'interno della comunità psichiatrica o della psicoterapia"
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Ospite nel programma "105 Friends" su Radio 105, Fedez ha parlato delle reazioni alla pubblicazione su Instagram dell'audio delle sedute con lo psicologo. "Io non avevo idea che avrebbe potuto scatenare un dibattito così grande all'interno della comunità psichiatrica o della psicoterapia", ha raccontato, spiegando che quello che ha fatto era per "tenere aperta la finestra della mia malattia per non dimenticare, quella finestra mi aiuta a rivalutare le priorità della mia vita".
"Il mio tema è semplice: innanzitutto registrare le sedute è una cosa normalissima che si fa, pubblicarla un po' meno. Io soffro d'insonnia, mi sveglio molto presto la mattina, tipo alle 5, alle 6. Io non avevo mai riascoltato quell'audio, quella mattina me lo sono riascoltato e ho cominciato a piangere come un cretino", ha spiegato Fedez.
Il rapper, che dopo l'operazione è tornato alla musica con il singolo "La Dolce Vita", in compagnia con Tananai e Mara Sattei, è tornato a parlare della sua malattia "Io sto cercando di tenere aperta la finestra della mia malattia per non dimenticare, quella finestra mi aiuta a rivalutare le priorità della mia vita, quindi riascoltando quell'audio per un attimo sono tornato indietro a quando ho scoperto di avere questo tumore e l'unica testimonianza che avevo era Google che mi diceva che sarei morto da lì a sei mesi, come capita sempre qualunque cosa di salute cerchi su Google".
A proposito degli audio: "Io nella seduta dico 'Io non ho paura di morire, ho paura che i miei figli non si ricordino di me' ed è una sensazione di dissociazione brutta, ti senti strano, dici 'non sto vivendo bene questa cosa' e quindi dire 'Guardate che se in questo momento anche solo una persona sta vivendo quella sensazione che anch'io l'ho vissuto e ne sono uscito più o meno decentemente, forse ti fa sentire un po' più su", ha proseguito il marito di Chiara Ferragni.
"Un'altra cosa che c'è da dire è che le persone non fanno le cose per un solo motivo, le persone si mobilitano per una serie di motivazioni. Ovvio che in quello che ho fatto c'era anche la voglia di avere una carezza pubblica o di voler esorcizzare il male che ho provato, c'era questo ma c'era anche dell'altro". E ha terminato spiegando la sua reazione: "Quindi oggi leggere i giornalisti che mi danno del narcisista come se dicessero che sono un co...e . Ecco, io cito George Bernard Shaw: 'Non mi piace fare la lotta nel fango con i maiali, uno perché ti sporchi tutto, ma soprattutto perché ai maiali piace'".