Il film arriva nelle sale il 28 dicembre: il regista e i protagonisti lo raccontano a Tgcom24
di Santo Pirrotta© ufficio-stampa
Ci sono cose in superficie, che si vedono ma non si conoscono. E altre sotterranee, come quelle di un ospedale, che aiutano a svelare palazzi opulenti e sfarzosi. È in questo contrasto di vite che esplode un amore improvviso e un altrettanto violento omicidio. "Napoli Velata" di Ferzan Ozpetek arriva nelle sale il 28 dicembre. Protagonisti sono Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi che insieme regalano la scena più erotica del cinema. Il regista e gli attori raccontano il thriller a Tgcom24.
Ferzan, perché hai scelto Giovanna Mezzogiorno per questo ruolo?
Perché nessun'altra attrice lo avrebbe potuto fare in Italia, secondo la mia visione. Ci sono tante attrici bravissime, ma questo ruolo era giusto per lei. L'ho chiamata subito dopo il soggetto. Ho avuto una sensazione reale, vedendo poi il film: non sa nemmeno lei quanto è straordinaria.
Con Alessandro Borghi, invece, era la prima volta, come è andata?
Sono molto soddisfatto. E' un attore di grandissima sensibilità. All'inizio mi sembrava un po' rompiscatole, faceva tante domande... Poi si è lasciato andare. Pretende molto, e tira fuori l'istinto. Dopo la testa ha mostrato il cuore e ha vinto.
Giovanna, c'è da una parte la Napoli sottorranea e dall'altra la Napoli opulenta, come è stato per te vivere questo contrasto?
E' il senso del film, quello che si vede e quello che non si vede. Ci sono i sotterranei di questo ospedale dove lavora Adriana che è un medico legale e poi ci sono i palazzi molto borghesi, ricchi. Sono in superficie ma non si vedono se non si conoscono. Passi per strada e vedi un portone, poi però si aprono e ci sono cortili, androni, scale. Tutto quello che vediamo con gli occhi ha sempre un doppio fondo, qualcosa di nascosto dietro
Hai detto che non stato facile per te interpretare questo ruolo, eppure si napoletana...
La napoletaneità non c'entra, posso capire un po' di più la città rispetto a chi non la conosce, ma la tensione è sempre stata alta. E lo dico in maniera positiva. Il personaggio non è proprio casual. Non sono una attrice cerebrale, la concentrazione però deve essere sempre al massimo. Ecco perché non è stato facile.
Ferzan, la Mezzogiorno non è per niente social e poi si svela subito nella prima scena, tutta nuda...
Giovanna ti sorprende sempre. Quale attrice si ritira dalle scene per quattro anni per crescere i figli? Non lo fa nessuno. Il bello della Mezzogiorno è proprio questo. Fa quello che non ti aspetti.
Alessandro, tu invece come ti sei trovato sul set?
Mi è piaciuta subito l'idea del thriller, del noir. Sapevo che mi avrebbe costretto a cercare altre chiavi che prima non avevo affrontato. La cosa più bella è successa con Giovanna, non avendo problemi di sovrastrutture, non c'è stata alcuna difficoltà. Per la scena di sesso ci siamo guardati e abbiamo deciso di farla in modo semplice, libero e spontaneo. È stato l'unico modo per uscirne indenni.
Ozpetek, sono passati vent'anni dal "Bagno Turco", in questo film ci sono tanti elementi del tuo cinema ma totalmente ribaltati...
Mi fa piacere che si noti. Questo film mi ha dato veramente una sensazione strana, è la prima volta che dopo aver visto un mio film e ho detto "mi piace".
Un film ambientato a Napoli, con attori quasi tutti napoletani...
Uno dei motivi che ha mi ha fatto pensare a Giovanna è proprio questo. Alessandro è l'unico non napoletano, ho fatto controllare il suo accento almeno da sette napoletani. Molti personaggi li ho stravolti. Una mia amica, quando ha finito di vedere il film mi ha chiesto: "Ma Lina Sastri dov'è?".