ANNUNCIO A SORPRESA

Festival di Cannes, Juliette Binoche presiederà la giuria

E' una delle attrici francesi più apprezzate in tutto il mondo. La 78esima edizione della kermesse si terrà dal 13 al 24 maggio

04 Feb 2025 - 09:09
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A 40 anni esatti dalla sua prima apparizione sulla Croisette, Juliette Binoche, una delle attrici francesi più conosciute a livello internazionale, presiederà la giuria del 78esimo Festival di Cannes, che si svolgerà dal 13 al 24 maggio. Lo hanno annunciato gli organizzatori in un comunicato stampa. L'attrice sessantenne, vincitrice del Premio alla miglior interpretazione a Cannes nel 2010 per "Copia conforme", succede alla regista di "Barbie", Greta Gerwig, presidentessa lo scorso anno. 

Presidente di giuria a Cannes 78

  "Non avrei mai immaginato di tornare 40 anni dopo in seguito a questo ruolo onorario di presidente della giuria. Valuto il privilegio, la responsabilità e l'assoluta necessità di umiltà”, ha spiegato dopo l'annuncio ufficiale Juliette Binoche, che è una delle poche attrici ad aver ottenuto l'ambita tripletta: premiata a Cannes per "Copie conforme" dell'iraniano Abbas Kiarostami, ma anche alla Mostra del Cinema di Venezia (con "Film Blu" di Kieslowski nel 1993) e alla Berlinale (con "Il paziente inglese" di Minghella nel 1997). È anche una delle poche attrici francesi ad aver vinto un Oscar, nel 1997, come attrice non protagonista per "Il paziente inglese". Il Festival transalpino ha scelto un'artista che è sempre stata impegnata: nei giorni scorsi ha firmato l'appello "Sosteniamo la cultura", contro i tagli al bilancio previsti dal governo francese in questo settore.

La carriera di Juliette Binoche

  Nel corso della sua carriera, Juliette Binoche ha rifiutato tre volte i ruoli offerti da Steven Spielberg. Ha infatti detto "no" al celebre regista che le ha offerto la possibilità di recitare in tre dei suoi film più importanti. "La prima volta è stato per la terza parte di 'Indiana Jones', ha ricordato Juliette Binoche su Europe 1, nel 2017. "Ero nel bel mezzo delle riprese di 'Amants du Pont-Neuf' di Leos Carax. Steven ammirava la coppia regista/attrice che interpretavamo al cinema con i Leo, quindi non mi dava la colpa". No anche a "Jurassic Park", perché era già impegnata in un altro progetto: "Tre colori", di Krzysztof Kieslowski. "Avevo già detto sì […] e quando do la mia parola non la metto in dubbio", ha precisato. Ha lasciato quindi il posto a Laura Dern nel ruolo di Ellie Sattler per interpretare quello di Julie Vignon-de Courcy. Una scelta che le è valsa il premio come attrice alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1993. Infine, ha rifiutato l'offerta di Spielberg per "Schindler's List". Incinta all'epoca, l'attrice passò nuovamente il turno. "Era un piccolo ruolo in cui dovevo essere violentata, picchiata e morire alla fine. Ho preferito proteggere mio figlio". Tra la fine degli anni 80 e i primi anni 90 l'esplosione definitiva, la cui onda d'urto si è diffusa in tutto il mondo. Ha inanellato una serie di opere che inchiodano il suo nome alle pareti dorate della storia del cinema. Per Leos Carax è stata l'eroina disperata di due film memorabili: "Rosso sangue" e "Gli amanti del Pont-Neuf". A soli 24 anni ha recitato accanto a quel mostro sacro di Daniel Day Lewis in "L'insostenibile leggerezza dell'essere" tratto dal romanzo capolavoro di Milan Kundera e diretta da Philip Kauffman. Tra il 1992 e il 1996 è stata l'interprete principale de "Il danno" di Louis Malle accanto a Jeremy Irons e di una delle più belle opere cinematografiche di sempre: "Tre colori" di Kieślowski.

Juliette Binoche, classe e coerenza

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