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Il divo alla conferenza stampa del film "Jeanne du Barry" al Festival, attacca: "Contro di me una fiction orribile, una narrazione distorta"
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Dopo la standing ovation alla prima serata di Cannes 76, Johnny Depp è tornato al centro dell'attenzione durante la conferenza stampa di presentazione di "Jeanne du Barry", il film di Maiwenn che ha aperto la kermesse e nel quale interpreta re Luigi XV. Il film è il primo per la star da quando la giuria di Fairfax in Virginia si è pronunciata a suo favore nella battaglia legale per diffamazione contro l'ex moglie Amber Heard, condannata a pagare 10 milioni di dollari di danni.
Dopo il bagno di folla sulla Croisette, al quale Johnny Depp si è sottoposto con piacere fermandosi per autografi e selfie, è arrivato il momento più complicato a Cannes 76: le domande della stampa, le prime dopo mesi e mesi in cui si è parlato di lui dalle aule di tribunale in termini di violenza domestica, diffamazione, ingiurie, seguiti al divorzio da Amber Heard.
Quando dopo 45 minuti, la regista Maiwenn e gli altri attori del cast continuavano a rispondere domande e il suo posto restava deserto, gli accreditati hanno pensato che Depp se l'era data a gambe. Invece no: è arrivato all'incontro e ha offerto la sua versione. Si sente bannato da Hollywood? gli è stato chiesto a bruciapelo. "No, ni, ma quale boicottaggio sono io che non penso ad Hollywood". Che sentimenti ha sulla situazione che ha vissuto? "Mi è sembrata un brutto scherzo, soprattutto perché ti viene richiesto di ritirarti da un film perché ci sono solo parole che fluttuano nell'aria". E a incalzare: cosa pensa di quello che è stato detto durante questi anni? "La maggior parte di quello che è stato detto è una fiction orribile, una narrazione distorta. Ci sono persone che vogliono credere a ciò che vogliono credere, ma la verità è la verità".
Capelli lunghi sulle spalle, solito corredo di gioielli, soliti occhi con il kajal nero da pirata dei Caraibi, Depp ha commentato anche le ultime contestazioni: "Ho letto cose positive e negative, c'è del fantastico e dell'orribile, ma Cannes è un circo mediatico e si sa". Ha raccontato poi come fosse un trauma da superare le frasi (pochissime) che ha dovuto pronunciare in francese in "Jeanne du Barry". Il film è stato girato in un momento davvero complicato della sua vita e per questo l'attore ha espresso gratitudine più volte alla regista Maiwenn "che ha avuto il coraggio" di sceglierlo e alla troupe e ai colleghi, "è una specie di miracolo, tutto il resto non ha importanza". Con Jeanne du Barry e l'assoluzione giudiziaria archiviata possiamo parlare del ritorno di Johnny Depp? "Ritorno, ritorno, sono cliché. Ma quale ritorno, non ero andato da nessuna parte. A quanto pare nella mia carriera ho avuto 17 ritorni finora...", ha chiuso con ironia.