L'emergenza coronavirus potrebbe mettere in discussione la 73esima edizione della kermesse
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Da pochi giorni il governo francese ha vietato tutte le manifestazioni che prevedono assembramenti da oltre mille persone. Nonostante queste misure, il Festival di Cannes non perde la speranza di realizzare la prossima edizione, ma non esclude neppure una cancellazione di fronte alla diffusione del coronavirus. "Rimaniamo ragionevolmente ottimisti nella speranza che il picco dell'epidemia sarà raggiunto a fine marzo e che respireremo un po' meglio in aprile", ha detto il presidente della kermesse, Pierre Lescure, intervistato da Le Figaro.
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In Francia lo stop ai raduni di oltre 1000 persone è previsto fino al 15 aprile, ma l'inevitabile transizione alla fase epidemica oltralpe, ora a poco meno di 1800 casi, costituisce una spada di Damocle per gli organizzatori di Cannes. Basti pensare che i soli posti a sedere nel Grand Theatre Lumiere, vero tempio della kermesse, sono ben 2309: 800 in platea, 1456 in galleria e 35 nella loggia. "Non siamo ignari della situazione. Se così non fosse, annulleremo", ha detto ancora Lescure.
Nel pieno dell'epidemia di coronavirus, per ora, tutto sembra andare avanti con gli organizzatori che giorni fa avevano assicurato a Variety che stavano monitorando la situazione mentre portavano avanti la selezione dei film. Il Festival è in agenda dal 16 al 23 maggio 2020, e vede Spike Lee come presidente di giuria. Nel frattempo si attende il 16 aprile, quando verrà svelato il programma ufficiale del Festival. La conferenza stampa resta fissata.
In caso di annullamento, tuttavia, il festival non potrà fare affidamento su una copertura assicurativa. Come ha rivelato Variety, Cannes ha avuto l'opportunità dalla sua compagnia assicurativa, Circle Group, di acquistare un'opzione di copertura per epidemie e pandemie circa dieci giorni fa, e sorprendentemente l'ha rifiutata. Ma l'opzione di riacquisto rappresentava circa il 6% del prezzo totale del pacchetto assicurativo. E lo stesso presidente ha voluto chiarire anche questo aspetto: “Questa offerta riportata dalla stampa ci è stata fatta circa dieci giorni fa ma è stata totalmente sproporzionata. Ci è stata offerta una copertura solo fino a 2 milioni di euro, mentre il nostro budget ammonta a 32 milioni. Sono pochi spiccioli rispetto alla cifra, abbiamo dovuto rifiutare. In ogni caso il nostro fondo di dotazione che abbiamo istituito ci consente di affrontare almeno un anno senza entrate”.
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