il festival siciliano si è concluso a pieni voti

Ricci Weekender, dal "magmatico" sound di James Senese al nu-jazz travolgente di Emma-Jean Thackray

Onore al festival siciliano dal Dna polimorfo, che amalgama musica a luoghi ed enogastronomia d'autore: nella sua quattro giorni soddisfa tutti i palati e unisce Catania e l'Etna al mondo

15 Set 2021 - 14:19
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© Ufficio stampa  | Foto @Letizia Cigliutti
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Si è conclusa a pieni voti la terza edizione del "Ricci Weekender", il festival siciliano che ha avuto il merito di unire amanti di musica, di cibo e di vini naturali provenienti da più parti del globo, in un contesto "diffuso", quello Catanese e dei borghi dell'Etna, di una bellezza ancora autentica. A partire dalle location, come quella dei Mercati Generali (Catania) o di Radice Pura (Giarre), alla line up, "essenzialista" ma ineccepibile che oscilla tra jazz ed elettronica, al percorso enogastronomico, curato dallo chef Ed Wilson e dai guest invitati per l'occasione, la kermesse fa sognare e ci ricorda, mai come ora, l'importanza della convivialità, dello stare insieme, ballando e nutrendo mente, spirito e corpo.

La prima giornata Ad aprire il sipario, il 9 settembre, sul palco dei Magazzini Generali è la voce profonda e magmatica di James Senese + Napoli centrale, la band che ha fondato e che continua ad accompagnarlo con bravissimi professionisti alla batteria, al basso e alle tastiere (Fredy Malfi, Rino Calabritto, Lorenzo Campese) e che supporta il grande sassofonista jazz partenopeo creando un'atmosfera calda e suadente. Poi è la volta dei Cratere centrale, band siciliana che ha aumentato il battito della serata trascinando corpi e silhouette in movimenti dal ritmo funk. E infine i dj set dei ragazzi di Malamore showcase e di Roberto Di Mauro. La cornice dei Magazzini Generali, a Catania, aiuta a creare un'atmosfera unica grazie a quella natura brulla, ma densa tipicamente del Sud che circonda la location: a condurre gli spettatori nel cuore del locale le lunghe pale di fichi d'india, che creano un effetto incantato fino al palco, dove si trova un'altissima palma che eleva lo sguardo e le note come in un cerimoniale dedicato alla luna. Il cibo è quello di strada curato da Anchovy Fish Car e dall'Antica friggitoria Stella.

La seconda La seconda giornata, il 10 settembre, è invece connotata dal dj set di One man computer ok e dal jazz meticoloso di Ashley Henry, che hanno praticamente scandito le portate della cena proposta dallo chef inglese Ed Wilson, co-fondatore del Ricci Weekender, insieme al dj e produttore Gilles Peterson e al fondatore dei Magazzini Generali Diego Vespa. A fine cena tutti in pista a ballare trasportati dai due maestri dell'elettronica Daphni e Floating points che hanno dialogato senza sbavature. Un binomio che certifica la classe dei due artisti completamente padroni della consolle e del loro pubblico. Grande performance e occhi puntati inizialmente e invano su Shazam, a caccia delle bellissime tracce frutto della costante ricerca dei due musicisti.

Ricci Weekender, il festival tra musica ed enogastromia d'autore

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© Ufficio stampa  | Foto @Glauco Canalis
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La terza giornata La terza giornata, l'11 settembre, si è svolta a Castiglione di Sicilia, piccolo borgo alle pendici dell'Etna: la cena guidata dall'oste Sandro Dibella, grande appassionato di vini naturali, al Castello di Lauria (sottofondo musicale di Shazam Ipanema e Thomas Paesaggi), mentre i concerti nella piazza del paese. Ad aprire questi ultimi è il sound vellutato e ipnotico del talentuoso Ze in the clouds (con lui LNDKF e Dario Bass). Ma è quando sale sul palco Emma-Jean Thackray, musicista nu-jazz, produttrice e cantante inglese sorprendente, che scatta la magia e neanche la pioggia riesce a rovinare la sinergia che crea con il suo sound travolgente, grazie all'aiuto di altrettanto bravi musicisti (Lyle Barton alle tastiere, Doug Taylor alla batteria, Br. Terence ai fiati, Akin Soul seconda voce). Un capolavoro musicale che ha "riempito" la piazza nonostante, rispetto alle altre sere, fosse meno gremita. La Thackray ringrazia la Sicilia, i luoghi antichi e i sapori e noi ringraziamo lei. Chiude sul finale la world music di dj Khaleb, che consuma le ultime energie rimaste.

La giornata conclusiva La quarta e ultima giornata, il 12 settembre, è suddivisa in due momenti: il primo, il brunch domenicale, che si svolge nella tenuta dell'azienda vinicola Franchetti a Passopisciaro, frazione di Castiglione di Sicilia; il secondo, quello della cena e dei concerti, nel monumentale parco botanico Radice Pura, a Giarre (le due città distano all'incirca 40 minuti). Radice Pura merita una menzione a parte per bellezza: è il luogo magico dove si esibiscono La Niña, che incanta con una performance profondamente intimista e passionale e riporta sulla scena la tradizione dei canti partenopei; Galathea live, che è un inno alla gioia con il suo irresistibile funk; e infine il djset di Gilles Peterson e Cocomaria che surriscalda definitivamente i motori. La cena questa volta è curata dal maestro pasticciere Corrado Assenza e dallo chef Mauricio Zillo.

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