Fotogallery - Terraforma, l'ottava edizione
© Edoardo Comba
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In programma dal 9 all'11 giugno a Villa Arconati (Mi) concerti e dj set da Hudson Mohawke ad Actress, passando per Dennis Bovell e Shackleton
Dal 9 all'11 giugno torna Terraforma, il festival internazionale per la sperimentazione artistica e sostenibilità ambientale che ogni anno si tiene a Villa Arconati, storica villa situata nel Parco delle Groane nel comune di Castellazzo di Bollate alle porte di Milano. Il programma musicale dell'ottava edizione offre un'immersione tra concerti dal vivo e dj set estremamente selezionati dal panorama internazionale.
© Edoardo Comba
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Terraforma 2023 si riconnette alle origini, facendo community grazie a una dimensione umana, DIY, sostenibile e con accesso limitato. Per questo, Terraforma 2023 si ispira ad “Organic Music Society”, esperimento sociale del leggendario polistrumentista americano Don Cherry e l'artista interdisciplinare Moki Cherry tra arte, musica, performance, natura, insegnamento, vita quotidiana, famiglia e spiritualità. Dibattiti e concerti matinèe sono quindi in collaborazione con l'editore Blank Forms, che presenta il libro uscito nel 2021 “Organic Music Societies” con gli stessi autori Lawrence Kumpf e Naima Karlsson e i concerti di Exotic Sin feat. TYSON e Still House Plants.
Il programma musicale 2023 vede protagonisti Actress, genio inglese in A/V nel labirinto di Villa Arconati; The Master Musicians of Jajouka, leggenda della tradizione trance Sufi dal Marocco; la producer belga-congolese Nkisi, tra poliritmie, vibrazioni che attraversano il corpo e antiche tradizioni; Scotch Rolex and Shackleton, due veterani dell’elettronica e la loro collaborazione di recentissima uscita; gli italiani Salò, tra teatro, rumori, rock d'avanguardia e psichedelico; Thomas Ankersmit col suo Serge Modular, particolare sintetizzatore analogico che da 50 anni arriva agli infrasuoni; Lamin Fofana, con un collage multisensoriale tra migrazione, alienazione, appartenenza; e i dj set di Asmara subito dopo la collaborazione con Kelela su Warp, Deena Abdelwahed, e OKO DJ B2B Nosedrip da LYL Radio e Stroom, tra Baltimore, avanguardie dance, musica araba e molto altro.
Tutto questo si aggiunge a: Beatrice Dillon con Kuljit Bhamra, maestro del Bhangra, musica della diaspora Punjabi in Regno Unito; Hudson Mohawke, con una versione dal vivo del suo terzo album “Cry Sugar” tra campionamento, sperimentazione, electro e hip hop; il newyorkese Dawuna, tra R&B, free jazz ed esistenzialismo religioso; il parigino Aho Ssan (SHAPE+), presto anche su Other People di Nicolás Jaar con “Rhizomes”; Patrick Belaga e Tapiwa Svosve (PAN), insieme per sperimentazioni di violoncello e sassofono; il vocalist dub/raggae Paul St. Hilaire aka Tikiman con Scion (Substance & Vainqueur), gli originari dell'eredità musicale berlinese da 20 anni a questa parte; DJ set di Batu, Josey Rebelle, Low Jack b2b STILL (PAN), upsammy (PAN), Dennis Bovell, leggendario discografico reggae, gli immancabili resident di Terraforma Donato Dozzy B2B Marco Shuttle e Paquita Gordon, tra acid house, disco tropicale, drum'n'bass, techno, dub e spiritual jazz; Exotic Sin, duo formato da Kenichi Iwasa e Naima Karlsson questa volta con Tyson (cantautrice da Londra con collaborazioni con Dean Blunt e Coby Sey), per voce, piano, tromba, flauti, percussioni e “sassofoni zen” di Don Cherry; Still House Plants di Jessica Hickie-Kallenbach, Finlay Clark e David Kennedy, con un pop sperimentale e tagliente tra campionamenti, slow core e R&B.
Esposizioni, dibattiti e workshop si terranno nel The Dome, la cupola geodetica ricostruita con l’architetto originale Bengt Carling, questa volta con l’aiuto dello studio di architettura Salottobuono e Domus Academy, proprio come Don e Moki Cherry fecero per Utopias & Visions 1871-1981 al Moderna Museet di Stoccolma per imparare, condividere, vivere il presente e immaginare un futuro migliore. Nel The Dome di Terraforma Invernomuto, Vitelli (brand di maglieria sperimentale), la critica/giornalista/insegnante Christine Kakaire (col supporto di SHAPE+) e BABAU ci aiuteranno a conoscere il Mediterraneo e le sue sponde, la produzione circolare dei tessuti, l'influenza della pratica d'archivio nella Black music e il looongplay.