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Fiorella Mannoia: "Chi non combatte nella vita ha già perso"

La cantautrice romana torna con il primo album di inediti da 4 anni a questa parte. Un mix classico e moderno con tematiche forti che guardano al mondo delle donne

di Massimo Longoni
04 Nov 2016 - 10:17

Combattere sempre, per dare un senso alla propria vita. E' questo il filo rosso che unisce le 11 storie di "Combattente", il nuovo album di Fiorella Mannoia, in uscita il 4 novembre. Un lavoro a cui hanno lavorato firme importanti, da Ivano Fossati e Giuliano Sangiorgi a giovani come Federica Abbate e Fabrizio Moro. "Non sono solo io la combattente - dice -. Tutte combattiamo, per un'idea, un traguardo. Chi non combatte ha perso in partenza".

Sono passati quattro anni dal precedente album di inediti, "Sud", e in mezzo ci sono stati una raccolta e un lavoro (imprevisto) dedicato a Lucio Dalla. Per Fiorella era il momento di rimettersi in cammino con le canzoni che aveva raccolto nell'arco di questo periodo. "Tutto il disco ha un filo conduttore e un sapore autobiografico, che inizialmente non era voluto - spiega -. Sono storie di donne che combattono per la ricerca dell'affermazione e della propria identità. Io combatto ma non sono certo l'unica. Tutte combattono per un'idea, un'ingiustizia, un traguardo. Combattente è un termine che riguarda un po' tutti".

Tra gli autori spiccano i nomi di Ivano Fossati e Giuliano Sangiorgi, che firmano ripettivamente "La terra da lontano" e "L'ultimo Babbo Natale". "Giuliano per me è un fratello: abbiamo cantato insieme, ci incontriamo non appena possibile. Era inevitabile. Invece con Ivano la collaborazione non si è mai interrotta. Però abbiamo trovato una formula che dieci anni fa avrei creduto impossibile. Ovvero io scrivo i testi e lui la musica. È iniziata con il disco "Sud". La prima volta che ho scritto un testo gliel'ho fatto leggere per avere un giudizio. E lui ha voluto musicarlo. Questa volta gliel'ho proprio chiesto. Il brano è la giusta conclusione del disco, il sunto di quello che noi siamo, metà alla luce e metà al buio".

Federica Abbate e Cheope firmano invece tre brani, tra cui la title track, dal sapore molto autobiografico. "E' un brano che mi sento molto addosso tanto che molti pensano lo abbia scritto io - spiega la Mannoia -. In realtà me l'hanno proposta e mi ci sono ritrovata in pieno al punto che la prima volta che l'ho ascoltata mi ha commossa". La crescita di Fiorella in veste di autrice la porta co-firmare cinque canzoni. Una di queste, "Ogni domenica con te" è dedicata a sua mamma, scomparsa a luglio. "Non mi prendo meriti che non sono miei - puntualizza -. È un regalo che mi hanno fatto Cesare Chiodo e Bungaro. Io ho solo messo a posto alcune cose che loro ovviamente non potevano sapere. Avevo raccontato loro molte cose del mio rapporto con mia mamma e loro le hanno messe insieme in questo racconto che è stato davvero un regalo".

I versi con cui si apre il disco sono "Forse è vero, mi sono un po' addolcita, la vita mi ha smussato gli angoli". Fiorella è di buon umore, allegra, e lo si vede anche nella copertina che la vede protagonista di una versione ironica dei classici manifesti del socialismo reale: lei sorridente in divisa ("di un soldato della pace") con il "sol dell'avvenire" dietro le spalle e con un grammofono-carrarmato a dividere il nome dal cognome. "La gente ha ancora oggi di me un'immagine di donna altera, cosa che non sono affatto - dice -. È perché in un certo periodo ho dovuto fare la seria per essere credibile nel proporre determinati pezzi e far dimenticare un passato più leggero, ma io sono tutt'altro".

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