HIP HOP SPETTACOLARE

Flying Lotus, l'hip-hop psichedelico di Steve Ellison prende vita a Milano

"Clubtoclub" ha portato lo spettacolare live in 3D all'Alcatraz nella preview musicale che dà un assaggio del festival torinese di novembre

03 Giu 2014 - 20:17
 © tgcom

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Flying lotus. E' uno dei nomi d'arte di Steve Ellison (l'altro è Captain Murphy) ed anche quello che meglio rappresenta la quintessenza di questo ragazzone afroamericano, nato nell'83 a Los Angeles in un fertile ambiente di musicisti. E' infatti pronipote della pianista Alice Coltrane, che nientepopodimeno era moglie del leggendario sassofonista jazz John Coltrane. Dicevamo, loto volante. Ovvero l'unione del sostantivo-simbolo dei cackra, il luogo dove secondo le religioni orientali è custodita l'energia divina, all'ascesi che il verbo "volare" ci suggerisce. Ciò che ha provato il pubblico dell'Alcatraz di Milano pochi giorni fa durante il suo concerto organizzato da ClubToClub: una lunga volata, sonora e visiva, nella cosmogonia.

Davanti alla console, infatti, un velo proiettava immagini psichedeliche mentre Flying Lotus si muoveva a tempo tra una traccia e l'altra, manovrando le braccia come un direttore d'orchestra-demiurgo di forme e note. Un'esperienza che iperbolicamente può essere associata alle visioni date dall'assunzione di mescalina, come lui stesso afferma. In un'intervista al Guardian, Ellison ha raccontato infatti "di aver provato cose di cui molti libri non parlano, veri e proprio piani dell'esistenza che non tutti possono capire", perché "lo prenderebbero per pazzo".

Forse, è per questo motivo che Flying Lotus non compone musica che possa identificarsi a un solo genere, ma va oltre. Il suo hip hop ruba al jazz, al prog, al rock, alla psichedelia, all'elettronica ma anche alla letteratura. Affonda le proprie radici nei Pink Floyd e nei King Crimson, fa un salto nel passato nel jazz e nel funk, guarda al futuro catturando le sonorità postmoderne di Dj Shadow e di Aphex Twin (con cui ha in comune la Warp Records), e infine attinge ad Huxley e alle sue "Porte della percezione".

Un mix irriverente al quale neanche Thom Yorke è rimasto immune. Il leader dei Radiohead è da tempo un suo fan. A Milano il live 3D non è stato al di sotto delle attese, c'è stato anche chi non avrebbe voluto che finisse. Dopo il concerto, i commenti sui social network, che vanno dal gergale "bomba" al più internazionale "amazing", non hanno lasciato dubbi sulla qualità dell'esperienza vissuta. Perché Flying Lotus, come lui stesso scrive sul suo Twitter, va oltre: "Behind the light in your eye".

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