Fog Triennale Milano Performing Arts, i protagonisti della settima edizione
© Gregory Batardon
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L'ottava edizione offre un cartellone lungo tre mesi attraverso le nuove frontiere delle live art tra teatro, danza, performance e musica con 36 appuntamenti in programma, 46 artisti e compagnie da 22 Paesi
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Alla Triennale di Milano la nebbia cala come al solito nella stagione invernale, per portare immancabilmente luce fino alla primavera con sorprese esperienziali grazie a FOG Triennale Milano Performing Arts Festival. Come ogni anno dal suo inizio. Alla sua ottava edizione, che si svolgerà tra il 1° febbraio e il 15 aprile, il progetto transdisciplinare mostra ancora una volta la capacità di rinnovarsi mantenendo un'identità distintiva, offrendo un cartellone ricco e stimolante che si snoda attraverso temi come la democrazia in tutte le sue declinazioni e il potere politico, la spiritualità tra natura e umano, e le culture altre. Saranno 36 gli appuntamenti in programma, per un'esplorazione delle nuove frontiere delle live art tra teatro, danza, performance e musica, tra i quali 7 produzioni e coproduzioni targate FOG, 7 prime assolute, 12 prime nazionali, 5 concerti e dj set per un totale di oltre 80 repliche complessive.
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Come afferma Umberto Angelini, Direttore artistico di Triennale Milano Teatro: “In un’epoca di progressivo impoverimento culturale e di allarmante povertà educativa, l’arte diventa un presidio di resistenza democratica. FOG, con voce flebile e potente, convoca artisti e pubblico come corpo comunitario, testimone di un tempo di passaggio, disuguale e ignoto”. La nuova edizione mira ad aumentare l'internazionalità di Milano, con un'impronta fortemente politica come necessità di un segno all'interno dei conflitti. Ecco quindi che il festival ospita e produce artisti che non riescono a esprimersi nel loro Paese (7 gli artisti per la prima volta in Italia).
FOG è un festival diffuso, che indaga il ruolo del teatro in dialogo con Milano, interrogandosi sulle sue specificità, le sue fragilità e le sue trasformazioni. Per questo anche l'ottava edizione del festival si avvarrà di un network consolidato di partner come Institut français Milano, Institut Cervantes, Radio Raheem, PAC | Padiglione d'Arte Contemporanea, GAM Galleria d'Arte Moderna, Teatro Filodrammatici di Milano, Teatro Out Off, Terzo Paesaggio e Padiglione Chiaravalle.
L’ottava edizione prende il via sabato 1 febbraio con una serata che è l'emblema del festival e di questo intrigante mix di linguaggi che offre: protagoniste tre performance ("Extending Further" delle egiziane Nafaq insieme al belga Lander Gyselinck, "On vous voit" del francese Samir Laghouti Raswhawan e "Fuga BWV 565" degli italiani Gaetano Palermo e Michele Petrosino) e una installazione video ("A skewed conversation" dell’egiziana Eman Hussein con la sua compagnia Maat Dance Company) oltre al live del duo di producer colombiani Frank Rosaly e Ibelisse Guardia Ferragutti, presentato da Radio Raheem.
A febbraio (4 e 5) a Triennale Milano Teatro ci sarà Cindy Van Acker, che presenta lo spettacolo "Quiet Light": incontro fra lo spazio del palcoscenico e il corpo, un respiro architettonico suggestivo dove i movimenti di Stéphanie Bayle e Daniela Zaghini, sue storiche interpreti, trascinano gli spettatori in un poetico incontro con l'anima, la materia e la luce. Al Teatro Filodrammatici di Milano, il 7 e 8 febbraio con la prima nazionale di "We Came to Dance" che unisce la drammaturga iraniana Nasim Ahmadpour e il regista Ali Asghar Dashti in uno dei lavori più acclamati dell’ultima stagione teatrale, che partendo da storie reali costruisce una riflessione unica e dolorosa sull’arte e sulla libertà di espressione. Insieme alla danza, la musica rappresenta una delle principali espressioni nella proposta live del festival. In quest’ottica la GAM – Galleria d’Arte Moderna di via Palestro ospita sabato 15 febbraio la prima assoluta del nuovo lavoro del musicista e compositore milanese Nicola Ratti, "Concerto per tre stanze di museo", un’opera site-specific nella quale il pubblico è invitato a prendere parte a un autentico viaggio sensoriale, muovendosi a proprio piacimento nel flusso sonoro che li attraversa. Marcos Morau, Artista associato di Triennale Milano Teatro per il triennio 2025-2027, ritorna protagonista il 15 e 16 febbraio insieme alla sua compagnia La Veronal con "TOTENTANZ" versione per palcoscenico dell’omonimo lavoro di Morau, realizzato ad hoc per Triennale Milano in occasione dell’inaugurazione della Stagione teatrale 2024 (prima assoluta). Il 17 febbraio al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano Teho Teardo presenta il suo "Concerto al buio", progetto che nasce da una serie di registrazioni ambientali notturne effettuate dall’artista nelle foreste al confine tra Italia, Austria e Slovenia, un universo sonoro pulsante fatto di pattern ritmici, versi di animali ed enigmi. Ancora una prima italiana martedì 18 e mercoledì 19 febbraio con "Songs for no one" dell’autrice e regista iraniana Nastrane Razawi Khorasani, che racconta le vite di due giovanissimi invisibili sotto il regime islamico nel proprio Paese di nascita, interpretando personalmente dialoghi, poesie e canzoni in un suggestivo assolo basato su conversazioni telefoniche reali con i bambini. Tra gli spettacoli più attesi di questa ottava edizione il 22 e 23 febbraio "Il cimento dell’Armonia e dell’Inventione", frutto dell’ultima collaborazione tra Anne Teresa De Keersmaeker, insieme alla sua compagnia Rosas, e il coreografo e danzatore marocchino Radouan Mriziga: a ispirare il processo creativo è la registrazione delle "Quattro Stagioni" di Vivaldi realizzata dalla violinista e storica collaboratrice di Rosas, Amandine Beyer, insieme al suo ensemble Gli Incogniti, in un lavoro di decostruzione di una delle opere più celebri del repertorio internazionale della musica classica.
Appuntamento clou del cartellone sarà sabato 1 e domenica 2 marzo con il nuovo controverso lavoro firmato da Milo Rau, uno degli autori e registi più amati e discussi del panorama contemporaneo, che in "Medea’s Children" rilegge un efferato caso di cronaca attraverso la lente della mitologia per riflettere sul ruolo della violenza e dei bambini nella società e dare una voce a chi, per troppo tempo, siamo stati abituati a considerare un soggetto inesorabilmente passivo. La musica è ancora protagonista al Teatro Filodrammatici mercoledì 5 marzo con una collaborazione transculturale che coinvolge il trombettista, suonatore di santur, vocalista e compositore Amir ElSaffar e il performer e compositore di elettronica Lorenzo Bianchi-Hoesch: Inner Spaces è un progetto modulare che combina elementi strutturali predeterminati con sezioni liberamente improvvisate e combina jazz, musica classica contemporanea, maqam e altri contesti musicali.
Venerdì 7 e sabato 8 marzo un importante ritorno a FOG per Gisèle Vienne, autrice e regista di culto del teatro internazionale, con una prima nazionale che rivisita appositamente per gli spazi di Triennale uno dei suoi lavori di maggior successo, "Crowd": una performance interpretata da due degli attori feticcio, Sophie Demeyer e Theo Livesey, e agisce come una sorta di negativo, condividendo l'esperienza di due personaggi segnati da una comune mancanza e da un bisogno vitale di folla. Altra prestigiosa presenza è quella del giapponese Saburo Teshigawara, che presenterà in prima italiana sabato 8 e domenica 9 marzo il suo ultimo lavoro "Waltz", costruito in tandem con la sua storica collaboratrice e partner Rihoko Sato a partire da un repertorio di composizioni, provenienti da paesi e epoche diverse, accomunate dagli stilemi tipici del valzer.
Doppio appuntamento anche sabato 15 e domenica 16 marzo in Triennale con "Perle sparse – Perles fanné par tous", installazione performativa dell’artista visivo Vashish Soobah, che affronta il tema del viaggio, della diaspora e del ritorno, e la prima assoluta di "Hands made", performance partecipativa dell’artista turca Begüm Erciyas che attraverso lo studio delle mani indaga le trasformazioni del nostro rapporto con il tatto nel corso della storia. Sempre domenica 16 marzo, in serata, il Teatro Filodrammatici ospita infine in prima italiana il nuovo progetto della compositrice e musicista americana Caroline Shaw, vincitrice del premio Pulitzer e di numerosi Grammy Award, e della polistrumentista e cantautrice Danni Lee: Ringdown è un concerto, in cui attraverso la musica vengono esplorati i territori tra generi diversi, tra Brahms e Brandi Carlile, sfidandone confini e linguaggi. La danza è ancora grande protagonista sabato 22 e domenica 23 marzo a Triennale Milano Teatro con "Sahara", ultimo lavoro firmato da Claudia Castellucci, fondatrice insieme al fratello Romeo e a Chiara Guidi della Societas Raffaello Sanzio nel 1981, con la sua Compagnia Mòra: uno spettacolo che riduce il teatro al grado zero, nel quale la danza mira a una semplicità estrema per esplorare la condizione iniziale dell’artista, che ha come unico strumento soltanto sé stesso.
Nel mese di aprile l’intenso "Dance is not for us" del libanese Omar Rajeh. Nel suo lavoro, in scena martedì 1 e mercoledì 2 aprile, Rajeh conduce personalmente lo spettatore nel suo universo autobiografico, facendo della danza un autentico atto di speranza e di libertà, capace di riallacciare legami e ritrovare significati perduti. L’ottava edizione di FOG si chiude martedì 15 aprile con il concerto della cantante, compositrice e produttrice pakistana Arooj Aftab, vincitrice del Grammy Award 2022 nella categoria Best Global Music Performance e protagonista dei più importanti festival internazionali (Coachella, Glastonbury, Primavera Sound Barcelona), con il suo mix inconfondibile di minimalismo classico e new age, poesia devozionale Sufi, trance elettronica e jazz.