La corte d'appello russa, chiamata a decidere sul destino del gruppo punk delle Pussy Riot, ha confermato la condanna a due anni di carcere per le ragazze, concedendo la condizionale a una di loro, Katia Samutsevich. Le cantanti si erano dichiarate tutte e tre "innocenti" e disposte a chiedere scusa ai fedeli offesi dalla loro performance anti-Putin in cattedrale, ma avevano rifiutato di pentirsi come chiedeva la Chiesa ortodossa.