Francesca De André: "Maliziosa sì, ma solo per la musica"
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La figlia di Cristiano e nipote di Fabrizio debutta come cantante e presenta a Tgcom24 il brano "Yes Sir, I Can Boogie"
Ha scelto un nome d'arte, DE.A., perché per Francesca De André il cognome è troppo ingombrante, soprattutto da quando ha deciso di dedicarsi alla sua grande passione, la musica. Ma cantare era nel suo Dna (il papà Cristiano e il nonno Fabrizio) e come racconta a Tgcom24, da quando il suo compagno Daniele Interrante l'ha spronata, non si ferma più. Così ha inciso "Yes Sir, I Can Boogie" con tanto di video malizioso: "Ma mai volgare", sottolinea.
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Francesca come nasce questa canzone?
Per gioco. E' una cover di un brano degli Anni Settanta del duo spagnolo Baccara. Io la conoscevo già, i miei produttori me l'hanno proposta in una chiave dance, moderna, il progetto mi è piaciuto tantissimo e mi ci sono buttata...
Sul tuo profilo Facebook in tempi non sospetti scrivevi che la musica come la danza sono le tue due grandi passioni...
Esatto, quello di cantare è il mio grande sogno. Non mi sono improvvisata, ho studiato sempre tanto. Ma per timore, soprattutto per il cognome che porto, ho sempre fatto un passo indietro...
E poi hai cambiato idea...
A spronarmi è stato il mio compagno (Daniele Interrante, ndr). Lui mi ha sempre incoraggiata. Stiamo facendo insieme questo percorso ed è molto bello, sogno una carriera internazionale.
Con Daniele tutto bene quindi?
Sì. ci siamo voluti tanto e siamo felici insieme. Siamo una coppia a 360 gradi, ci lega un rapporto bellissimo, che va oltre quello sentimentale. Lui adesso è anche il mio manager per questo progetto.
Tornando al brano, il video è molto malizioso, nessuna paura di presentarlo in famiglia?
Ma no, non è affatto volgare. Sì, malizioso sì, ma già il testo lo è, quindi la lap dance e le movenze sexy sono una conseguenza. E poi ho sempre fatto le mie scelte da sola, e come ai tempi dell'Isola dei Famosi, non credo di aver fatto nulla di particolare. E' il gossip che mi vuole ribelle, io sono semplicemente me stessa.