Fotogallery - I funerali di Francesco Nuti
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Lutto cittadino a Prato, che lo ricorderà anche attraverso l’intitolazione di uno dei luoghi più significativi: Manifatture Digitali Cinema
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Al funerale di Francesco Nuti, genio triste del cinema italiano morto a 68 anni, molta commozione e tanti abbracci alla ex compagna Annamaria Malipiero, alla figlia Ginevra, al fratello Giovanni e alla nipote Margherita. Le esequie si sono svolte, per volere della famiglia, in forma strettamente privata nella basilica di San Miniato al Monte a Firenze, ma tra i presenti c'erano molti amici storici, i tifosi della Fiorentina, i colleghi. A dare l'ultimo saluto al regista e attore anche Carlo Conti, Marco Masini e Leonardo Pieraccioni.
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Durante l'omelia padre Bernardo, abate della basilica di San Miniato a Firenze, ha citato anche frasi dei film dell'attore e regista, tra cui quella da "Madonna che silenzio c’è stasera" e "O vinci al Totocalcio, o tu sposti la chiesa, o tu vai in Peru'". Ma, ha aggiunto padre Bernardo "oggi le campane danzano e non occorre fare alcuno sforzo". Ha anche ripetuto le parole di "Sara' per te", la canzone presentata da Nuti a Sanremo nel 1988. "È molto importante vivere questa liturgia non come un funerale. È un gesto di mistero ed è importante chiudere gli occhi, sprigionare la fantasia dei nostri cuori - ha detto l'abate -.
Da 12 ore sto vedendo YouTube per dire qualcosa di decente. Ginevra e Annamaria sanno che io non ho alcuna competenza cinematografica per poter rendere giustizia della sua arte. Io parlo col cuore in mano. Il volo di Francesco sia reso perfettamente limpido e trasparente, senza alcuna opacità". Padre Bernardo, ricordando il legame di Nuti con Prato e Firenze, ha pure raccontato di essersi trovato a Prato, sua città, in mezzo alle riprese di Madonna che silenzio c’è stasera uscendo da scuola.
Nella basilica, sulla collina che domina Firenze, si sono raccolti per omaggiare l'attore e regista storici amici come Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni, Sandro e Giovanni Veronesi, Giorgio Panariello, Marco Masini, che ha cantato "Sarà per te", Gianfranco Monti, Valeria Solarino, Nicola Pecci. Tra i presenti anche Matteo Biffoni, il sindaco di Prato, la città di Nuti e Dario Nardella, primo cittadino di Firenze dove era nato. A dare l'ultimo saluto anche diversi tifosi della Fiorentina, squadra di cui l'attore e regista era tifoso: una sciarpa della curva Fiesole e' stata appoggiata accanto al feretro, a fianco di un cappellino.
Prato, città dell'attore e regista, si unisce al cordoglio proclamando giovedì il lutto cittadino. Un giorno di dolore, si spiega dal Comune, che precederà "i tanti momenti di celebrazione e ricordo dell'attore e regista: per Nuti è prevista la commemorazione al prossimo Consiglio Comunale di giovedi' 22 giugno". Inoltre Prato ricorderà Nuti attraverso l'intitolazione di uno dei luoghi più significativi, le Manifatture digitali cinema, per decisione unanime tra il sindaco di Prato Matteo Biffoni, l'assessore alla cultura Simone Mangani e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, in accordo con Stefania Ippoliti direttrice di Toscana film commission. "Nuti è figlio di questa città, ne è stato un ambasciatore e un simbolo, con la sua delicata comicità, la sua voce inconfondibile e i suoi occhi profondi - ha ricordato Biffoni -. È stato capace di portare sul grande schermo la Prato del lavoro, della spola che batte e della lupa, con quella poesia che solo lui aveva. Un campione vero, un uomo e un attore mai caduto nell'oblio anche nei momenti più difficili e che Prato e la Toscana ricorderanno cosi', dedicando a lui uno dei luoghi più belli e significativi per il cinema e per la città".
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