Francesco Sarcina: "Ecco il mio album romantico, dedicato alla Femmina"
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Il cantante presenta a Tgcom24 il secondo disco da solista: "E' un inno all'amore"
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La vena romantica ha prevalso sull'anima dark. Certo, Francesco Sarcina naviga sempre nel "nero più profondo", ma dopo più di vent'anni di musica ha raggiunto finalmente la maturità artistica che gli ha fatto scoprire il suo lato più sensibile. Così è nato "Femmina", secondo album da solista dell'ex voce delle Vibrazioni: 11 brani inediti in cui attualizza il livello sonoro, unendo il vecchio con il nuovo. "E' un inno all'amore", racconta a Tgcom24.
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Francesco come lo definiresti questo album?
Bello, ma che non vuole ostentare nulla. E' sincero e spontaneo, con tante belle canzoni. Merito anche del bel periodo che sto vivendo. Ed è soprattutto un album romantico, semplicemente e puramente romantico. Da cantare e goderselo...
Perché Femmina?
Intanto perché è romantico. Le canzoni scritte in amore, in uno stato di quiete. Ma anche di forza, sia spirituale che fisica. A differenza di altre volte dove magari c'era molta inquietudine. E' un inno corale, dedicato alle femmine. Da poco ho scoperto un lato di me molto femminile, che ho abbracciato ed accolto. Per essere ancora più uomini dobbiamo viverlo, perché è sensibile e delicato e dà anche molta forza.
Qual è il messaggio?
L'abbandonarsi e lasciarsi cadere, che ho scoperto guardando i ballerini. Lasciarsi cadere tra le braccia di qualcuno che ti prende è molto difficile. Ho capito che più che amare bisogna sapersi fare amare. E quindi fidarsi. Pensavo di essermi indurito e invece avevo solo bisogno dell'amore, che mi ha reso 'morbido'.
Tutto merito di Clizia, quindi, la tua compagna, futura moglie e mamma di tua figlia?
Certo. Prima parlavo dell'amore, adesso c'è, l'ho trovato. E' tutto più sereno. Grazie Clizia.
Sei impegnato ad "Amici", dove hai trovato il tempo per l'album?
Amici è una trasmissione che tende a prenderti molto tempo personale e ho dovuto costruire uno studio in camerino, nei tempi morti mi sono messo sotto a lavorare. Mentre scrivevo le mie canzoni mi sono arrivati anche dei testi di amici. L'album è nato così.
Secondo album da solista, prima hai sempre fatto da solo, ora ti sei affidato a dei giovani autori come Ermal Meta, come è stato?
All'inizio difficile, ma trovandomi in questo stato così tranquillo ho trovato molto bello il fatto di lavorare con altri, mi ha aperto un mondo, mi ha cambiato il punto di vista. Ho scoperto cose nuove e belle del fare musica.