INTERVISTA AL CORRIERE

Fred De Palma racconta la sua dipendenza dal gioco d'azzardo: "La vittoria non era mai abbastanza"

Il re del reggaeton italiano in un'intervista al Corriere: "Ho sempre giocato per il brivido di vedere se quel giorno avrei vinto o perso in maniera assoluta"

27 Mar 2024 - 10:12
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Fred De Palma racconta di sé e della sua dipendenza dal gioco in una lunga intervista al Corriere della Sera. Un lungo percorso cominciato perché "chi fa l’artista vive sempre nel rischio, in una scommessa continua, il tenore di vita cambia se azzecchi o no un pezzo. Credo che questo sia il motivo che mi ha sempre fatto vivere la vita scommettendo". Nel brano "Adrenalina" parla della sua ex dipendenza dal gioco d’azzardo: "Come diceva forse Vasco Rossi, non è che ho smesso, è che non ho ancora ricominciato".

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Il tutto o niente di Fred De Palma

  Il re del reggaeton italiano spiega che da amante del rischio ha sempre puntato sul tutto o niente: "Preferisco perdere completamente o vincere in maniera assoluta, la via di mezzo non mi dà emozioni, è come morire. Io devo o vincere tutto o rovinare tutto. O primo in tutta Europa o ultimo a Sanremo, non metto neanche in conto il decimo posto. Credo che questo mio approccio 'esistenziale' abbia influito sul gioco d’azzardo, perché è esattamente la trascrizione online del mio modo di vivere". 

Il gioco online

  Il cantante spiega che giocava online "sdraiato sul divano, con il cellulare in mano. O nel letto. Senza uscire di casa. Pericolosissimo, non devi neanche fare la fatica di andare al casinò". E racconta che ora però è fuori: "Ho riconosciuto il problema, che è il punto di partenza per uscire da una dipendenza. A un certo punto la mia vita girava su un binario solo: becco una hit e scommetto i soldi che guadagno. Era un caos che faceva bene alla mia musica, ma faceva male a me e ho capito che mi dovevo fermare. Ho seguito un percorso da uno psicologo, ho passato mesi impegnativi, la dipendenza non è solo mentale, ma è anche fisica: sudi, tremi, il pensiero ossessivo ti rincorre. Non mi piace dire che ora 'ho vinto', anche perché visto il tipo di dipendenza non è il caso... Sai che è un impulso che sarà sempre dentro di te, e sta a te riuscire a domarlo".

Il debutto sulla scena musicale

  Nell'intervista Fred De Palma racconta di essere entrato nel mondo della musica a 19 anni, "in un modo molto spiacevole. È morto un mio amico in un incidente d’auto. Non sapevo come gestire quel dolore e quindi ho iniziato a scrivere. Il mio primo testo era proprio dedicato a lui. La sua morte mi ha fatto capire che stavo sprecando la mia vita, che stavo impiegando il mio tempo male, passavo il tempo in strada, con compagnie sbagliate".

Fred De Palma, carriera e successi

  Federico Palana ha 34 anni, nato il 3 novembre 1989 a Ceva, un paese in provincia di Cuneo. Sin da ragazzo sviluppa un'attitudine artistica grazie anche all'influenza di sua mamma Mimma, artista scultrice, che lo porta in giro per musei. Ma la passione diventa ben presto la musica, e il primo approccio con il mondo dell'hip hop e con la scena torinese arriva a 19 anni, quando si cimenta nelle prime freestyle fuori dalla discoteca "Chalet" al Parco del Valentino. Nel 2012 inizia la sua carriera da solista. Nei dischi "BoyFred" (2015) e "Hanglover" (2017) la sua musica comincia ad allargare gli orizzonti, fondendo le sonorità hip hop tipiche dei suoi esordi e quelle trap e reggaeton, in particolare nei singoli "Adiòs" e "D'estate non vale" con Ana Mena. Proprio il successo di questi due singoli lo portano a fare il salto decisivo con l'album "Uebe". Uscito a settembre 2019 contiene "Una volta ancora" con Ana Mena, "Il tuo profumo" con il featuring di Sofia Reyes, e "Dio benedica il reggaeton" con Baby K. L'album si caratterizza per il suo stile rap melodico, influenzato dalle sonorità latine e pop, e per i suoi testi sinceri e autobiografici e per la prima volta gli vale il disco di platino. Con l'album "Unico" del 2021 riafferma la sua posizione ancora con album disco di platino e rivendicando in una intervista a Tgcom24 di essere stato "il primo artista italiano a dire di fare il reggaeton italiano. Poi ho capito che questa solitudine era unicità".

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