Fotogallery - "Il ritorno di Casanova", guarda alcuni scatti del film
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In sala dal 30 marzo dopo l'anteprima al Bif&st di Bari: con Toni Servillo e Fabrizio Bentivoglio. Guarda la clip in esclusiva
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Gabriele Salvatores si confronta con il Casanova di Arthur Schnitzler. Tra crisi di mezza età e vanità, il regista, premio Oscar per "Mediterraneo" (1991) affronta il testo dell'autore viennese utilizzandone il titolo "Il ritorno de Casanova" per costruire un film, che Salvatores stesso ammette essere la sua opera più personale, in cui si intrecciano due diversi fili narrativi paralleli. Un lungometraggio costruito come un gioco di specchi tra un regista (Toni Servillo) che non accetta lo scorrere del tempo e il protagonista del suo film (Fabrizio Bentivoglio), che racconta l'ultima avventura di un Casanova, ormai anziano, ma che non rinuncia alla sua ultima avventura galante. Durante le riprese però il regista si accorgerà di essere molto simile al personaggio che mette in scena... Presentata al Bif&st a Bari la pellicola arriva nelle sale il 30 marzo.
"Il ritorno di Casanova" è una pellicola che parla di tempi di gloria andati e di giovinezza perduta e affronta il tema del doppio, del decadimento fisico, della forza seduttiva, che con il tempo svanisce, ma anche del rapporto tra cinema e vita e del nuovo che avanza. Un film che segna il ritorno di Salvatores e che per alcuni tratti, ricorda l'iconico "8 1/2" felliniano, tra crisi esistenziali e rinascita artistica.
Leo Bernardi è un affermato e acclamato regista alla fine della sua carriera, che non ha alcuna intenzione di accettare il suo lento declino. Per la sua ultima opera, Leo ha scelto di raccontare il Casanova di Arthur Schnitzler, un personaggio incredibilmente simile a lui, più di quanto lui stesso possa immaginare. Quello raccontato da Schnitzler è un Casanova che ha ormai superato la sua gioventù, i tempi di gloria sono andati: non ha più il suo fascino e il suo potere sulle donne, non ha più un soldo in tasca, non ha più voglia di girare l’Europa. Dopo anni di esilio, ha un solo obiettivo: tornare a Venezia, casa sua. Nel suo viaggio verso casa, Casanova conosce una ragazza, Marcolina, che riaccende una fame di conquista che non sentiva da anni. Nel tentativo di sedurla, Casanova arriverà alla più tragica delle conclusioni: è diventato vecchio. Non è un caso se Leo Bernardi abbia deciso di raccontare questa storia proprio adesso, in un momento cruciale della sua vita e della sua carriera. Le inquietudini e i dubbi dei due sono incredibilmente simili. È più importante il Cinema o la Vita? Continuare a recitare il proprio personaggio o lasciarsi andare alle sorprese che la Vita ti propone?
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"Il mio personaggio", spiega Servillo: "è sempre alla ricerca di un riconoscimento ed è proprio questo aspetto che, secondo me, lo rende ridicolo. Salvatores lo tratta senza nessuna indulgenza e questo lo fa diventare anche simpatico. Lui, proprio come Casanova, ha bisogno di sentirsi sempre in un clima di seduzione, sono i capricci che gli vengono da una vita continuamente sostenuta da un enorme sentimento di vanità".
E ancora Servillo: "C’è una frase molto bella che dice che la vita è qualcosa che ci accade mentre ci occupiamo di altro. Il mio personaggio è ossessivamente concentrato sulla sua carriera, ma la vita corre a volte più veloce del cinema e gli fa marameo". Dietro questo film sottolinea sempre Servillo: "C’è' soprattutto Arthur Schnitzler e la sua avventura intellettuale, a cui ha attinto anche lo stesso Freud. È un libro veramente feroce e crudele il suo. Penso ad esempio a quella situazione in cui Casanova, dopo aver giaciuto con l'inganno con Marcolina la giovane ragazza bendata (Bianca Banconi) al mattino si accorge di essere visto da lei nudo in tutta la sua vecchiaia".
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In realtà, spiega Salvatores, "Casanova è destinato a fallire nel tentativo di ripetersi continuamente mentre invece il regista, anche lui un seduttore, viene sorpreso dalla vita e per lui si apre una piccola porta sul futuro grazie a un'inaspettata donna".
E ancora il regista Oscar confessa: "Il fatto è che la nostra generazione ha dentro un ragazzino che non vuole invecchiare e che fa dispetti per non diventare vecchio".
"Anche a me", aggiunge Bentivoglio: "E' capitato di non aver previsto l'invecchiamento e mi sono sorpreso quando me ne sono reso conto". Il film ha nel cast anche: Sara Serraiocco, Natalino Balasso e Alessandro Besentini e la partecipazione di Antonio Catania. Frase cult del film quella che dice Casanova quando incontra per la prima volta la bella Marcolina: "I suoi occhi non avevano neanche un po' di quella luce che mi aveva accolto in altri tempi".