IL DJ A TGCOM24

Gabry Ponte: "Che ne sanno i 2000, un successo inaspettato!"

Il dj torinese spopola nelle classifiche con “Che ne sanno i 2000” in collaborazione con Danti dei Two Fingerz...

di Antonella Fagà
27 Lug 2016 - 12:18

Al secondo posto della Top 10 di Itunes e al primo nella classifica Itunes Dance, "Che ne sanno i 2000" ha fatto centro e si candida a hit dell'estate. Dopo il successo del singolo “La fine del mondo” ft. Two Fingerz, Gabry Ponte non si aspettava certo un bis e a Tgcom24 dice: "Abbiamo cavalcato un tormentone social, un'idea forte e in 2 giorni abbiamo (con Danti dei Two Fingerz, ndr) tirato fuori il pezzo... quasi per gioco".

Un successo del tutto inaspettato, dice il dj torinese: "La canzone è piaciuta subito, ma non avevamo pianificato nessun lancio, nemmeno un video (che è uscito oggi su YouTube, ndr), solo una diffusione via internet, ma il popolo del web ha risposto subito positivamente. Molti miei fans, giovani del 2000, mi hanno scritto dicendomi che loro Battisti, Mogol e il Festivalbar li conoscevano eccome...!", racconta piacevolmente sorpreso Gabry Ponte.
Con un beat energico e dancefloor-oriented, il brano riprende infatti alcune delle icone e dei format simbolo delle generazioni pre-duemila, da Fiorello a Battisti, dal Festivalbar a Bim Bum Bam e, ovviamente “Blue Da ba dee”...

Ma tu sei un nostalgico degli anni 80/90?
Un po' di nostalgia del passato è sempre sana, contraddistingue tutte le generazioni. Io sono una persona che preferisce guardare avanti più che indietro, ma i pezzi generazionali mi piacciono, i pezzi un po' nostalgici sono un must in tutte le epoche.

Come è nata la canzone?
L'idea arriva dai social network, dal meme virale che sta andando fortissimo e che dice appunto "Che ne sanno i 2000" e così io e Danti in due giorni abbiamo messo su il pezzo, con la base e le parole. Un'idea forte che riprende il filone nostalgico. Il messaggio è ricordare alcune icone di un epoca con una chiave di lettura originale, guardandole come le vedrebbero i ragazzi nati nel 200 appunto. Ed è una chiave che sembra aver funzionato, l'abbiamo fatto quasi per gioco e abbiamo ottenuto molto più successo immediato di quanto ci aspettassimo, anche perché il lancio vero e proprio con il video non c'è ancora stato, non sui canali tradizionali almeno, perché la canzone si sta diffondendo per ora solo su internet.

 Internet... come ha cambiato la musica e la sua diffusione?
La musica adesso è diventata una commistione di generi, c'è molto più melange e c'è tanta, tanta musica. Un fatto che io intendo in maniera positiva però. Per me è bello che ce ne sia tanta, perché questo alza l'astocella del livello qualitativo.Più gente fa musica, più c'è concorrenza e si cerca di fare bene, di fare meglio. Internet ha rivoluzionato tutto, in senso poitivo, perché ha dato la possibilità di fruire della musica in maniera più libera e immediata e non sono d'accordo su chi dice che adesso tutti possano fare musica, anche chi non sa farla. E' vero, è più facile tecnicamente magari, ma proprio per questo se c'è la passione e dietro c'è davvero qualcosa, del talento allora si aprono più porte e ci sono più possibilità per tutti.


A proposito di talenti, dopo l'esperienza ad "Amici" cosa pensi dei talent-show?
Devo davvero ringraziare Maria De Filippi perché ad "Amici" ho davvero imparato tantissimo e ho capito tante cose. I talent sono una grande occasione per i giovani talenti e i ragazzi che partecipano si fanno davvero in quattro tutto il giorno, lavorano sodo per dare il meglio. E' una vera e propria scuola.

Che rapporto c'è tra dance e rap?
La musica dance e quella rap hanno molte cose in comune. Soprattutto i fruitori, ambedue i generi si rivolgono ad un pubblico prevalentemente giovane e partono dai fan club, dai social. I giovani sono entusiasti e sono il pubblico migliore...


Tu però in realtà fai il dj, si può definire una professione oggi?
La figura del dj si è sviluppata nel tempo, prima non era quello che è adesso, IL DJ era un operaio della notte, l'evoluzione umana del juke-box. Adesso è il protagonista della pista, una vera e propria star. Io lo considero un lavoro meraviglioso, ma se devo dare un consiglio ai giovani che volessero intraprendere questa professione dico: non bruciate le tappe, non ci si deve dimenticare che ci vuole impegno, fatica, bisogna fare la gavetta, cominciare dai club...

A Sanremo torneresti?
Ci tornerei, ma non ora, non è il momento e non ho il pezzo giusto, vero è che c'è stata molta apertura negli ultimi anni anche sul palco di Sanremo, agli arrangiamenti elettronici per esempio...Ma al momento non avrei un brano adatto da portare...

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