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Gal Gadot: "Operata al cervello quando ero all'ottavo mese di gravidanza"

L'attrice in un post Instagram ha rivelato che a febbraio di quest'anno gli è stato diagnosticato un coagulo di sangue al cervello

30 Dic 2024 - 13:10
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Gal Gadot ha deciso di salutare il 2024 rivelando un momento difficilissimo che ha dovuto affrontare poco prima di partorire la sua quarta figlia, Ori, a marzo di quest'anno. L'attrice di "Wonder Woman", in un post Instagram, ha infatti raccontato di aver scoperto un coagulo di sangue nel cervello quando era ormai all'ottavo mese di gravidanza. "Mi è stato diagnosticato un enorme coagulo di sangue nel cervello - ha scritto -. Per settimane ho sopportato mal di testa lancinanti che mi costringevano a letto, finché non mi sono sottoposta a una risonanza magnetica che ha rivelato la terrificante verità. In un solo momento, io e la mia famiglia ci siamo trovati di fronte alla fragilità della vita. Mi ha ricordato quanto velocemente tutto possa cambiare e, nel bel mezzo di un anno difficile, tutto ciò che volevo era resistere e vivere".

L'attrice poi ha raccontato i momenti della paura e di come fortunatamente i medici siano intervenuti tempestivamente. "Ci siamo precipitati in ospedale e nel giro di poche ore sono stata operata d'urgenza - ha scritto ancora -. Mia figlia, Ori, è nata in quel momento di incertezza e paura. Il suo nome, che significa 'la mia luce', non è stato scelto per caso. Prima dell'intervento, ho detto a Jaron (Jaron Varsano, produttore e attore sposato con la Gadot dal 2008 - ndr) che quando sarebbe arrivata nostra figlia, lei sarebbe stata la luce che mi aspettava alla fine del tunnel. Grazie a una straordinaria équipe di medici del Cedar Sinai Hospital e a settimane di cure dedicate, ce l'ho fatta e ho iniziato la strada della guarigione. Oggi sono completamente guarita e piena di gratitudine per la vita che mi è stata restituita".

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La Gadot ha voluto fare questo post anche per sottolineare cosa questa esperienza le ha insegnato. "Innanzitutto, è fondamentale ascoltare il nostro corpo e fidarci di ciò che ci dice - ha scritto -. Dolori, malesseri o cambiamenti anche impercettibili hanno spesso un significato più profondo e la sintonia con il proprio corpo può salvare la vita". "In secondo luogo, la consapevolezza è importante - ha poi continuato -. Non sapevo che a 3 donne incinte su 100.000, nella fascia di età superiore ai 30 anni, viene diagnosticata la CVT (sviluppo di un coagulo di sangue nel cervello). È così importante identificarla precocemente perché è curabile".

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