George Clooney galantuomo perfetto per Amal Alamuddin
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Il divo lo ha confessato in un’intervista al Washington Post, in occasione del premio Kennedy
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Ad Hollywood il problemi degli abusi e delle molestie non riguarda solo le donne. Anche George Clooney ha infatti avuto un suo momento #metoo. Intervistato dal "Washington Post" in occasione dei Kennedy Center Honors, i premi Kennedy che vengono conferiti a coloro che si sono distinti per il contributo all'arte e alla cultura, il divo ha rivelato di essere stato vittima di oggettificazione sessuale agli inizi della sua carriera.
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"Onestamente sono stato oggettificato", ha confessato. "Ricordo durante delle scene di "Roseanne" ("Pappa e ciccia", sitcom andata in onda dal 1988 al 1998), se mi abbassavo per raccogliere una tavoletta portablocco mi davano schiaffi sul sedere. Devi farti valere per qualcosa in più...". La svolta professionale per lui è arrivata con "Good Night, and Good Luck". Il film del 2005 è stato il secondo lavoro da regista di Clooney e ha consacrato la credibilità artistica di Clooney. Il film ha infatti ricevuto il premio Osella per la migliore sceneggiatura e la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile al Festival di Venezia. Fu inoltre candidato a ben sei premi Oscar.
Nell'intervista l'attore ha parlato anche del suo futuro cinematografico e ha detto che ora preferisce passare più tempo con la moglie Amal e i suoi figli, i gemelli Ella e Alexander, 5 anni, finché ha l'età per farlo. Proprio sul red carpet dell'evento Kennedy Center, che si svolge ogni anno alla Casa Bianca, è stato protagonista di un tenero siparietto insieme alla moglie. Da vero gentiluomo le ha infatti sollevato il lungo strascico per non farla inciampare.
"Adesso mi dedico alla famiglia" - Superati i 60 anni Clooney ha deciso di comune accordo con la moglie di dedicare più tempo alla sfera privata. "Io e Amal abbiamo avuto lunghe conversazioni sulla mia età. Ho detto, 'Sai, ho 61 anni, posso ancora fare molte delle cose che facevo, ma tra vent'anni avrò 81 anni e le cose saranno diverse... Questi sono anni buoni, i prossimi 20 o 25 anni... Assicuriamoci che vivremo in modo diverso'", ha raccontato al Washington Post. "Questo significa che non farò lavori da regista a meno che non si tratti di qualcosa che devo fare assolutamente. Avere dei ruoli nei film è un lavoro facile, molto più facile e posso trascorrere molto più tempo con la mia famiglia".