Tra i firmatari della lettera di denuncia del linciaggio ai danni dell'attore anche Carla Bruni, Carole Bouquet e Charlotte Rampling
Gérard Depardieu ancora nella bufera, ma il mondo della cultura francese scende in campo in sua difesa. Oltre 50 artisti infatti hanno firmato una lettera aperta, pubblicata il giorno di Natale sul quotidiano Le Figaro, difendendo l'attore, che sta affrontando più di una dozzina di accuse di stupro e violenza sessuale, e denunciandone il "linciaggio". Tra i firmatari la cantante francese ed ex first lady Carla Bruni-Sarkozy e l'attrice inglese Charlotte Rampling, insieme alla bond girl francese Carole Bouquet, che ha avuto una relazione con Depardieu da quasi un decennio a partire dal 1996.
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Tra le personalità del mondo dello spettacolo francese scese in campo al fianco di Depardieu ci sono anche il regista Bertrand Blier, l'attrice Nathalie Bayee e gli attori Jacques Weber, Pierre Richard o Gérard Darmon, ma anche i cantanti Roberto Alagna, Arielle Dombasle e Jacques Dutronc.
Lo riporta la rete France 24 segnalando che la maggior parte delle accuse provengono da coloro con cui Depardieu ha lavorato, con un'attrice che afferma che la sua reputazione nell'industria cinematografica è ben nota e meritata. "Chiunque abbia mai lavorato con lui sa che aggredisce le donne", ha detto.
Definendo Depardieu "l'ultimo mostro sacro del cinema", la lettera afferma che i suoi firmatari "non possono più restare in silenzio di fronte a un linciaggio" e invita le autorità giudiziarie a concedere a Depardieu la "presunzione di innocenza di cui godrebbe, come tutti gli altri" se non fosse il gigante del cinema quale è".
La lettera a sua difesa è stata definita "bellissima" da Depardieu. "Non possiamo restare in silenzio di fronte al linciaggio che lo ha colpito, al torrente di odio che si riversa sulla sua personalità", si legge nella missiva pubblicata da Le Figaro. "Quando Gérard Depardieu viene preso di mira in questo modo, è l'arte (del cinema) a essere attaccata". E ancora: "La Francia gli deve tantissimo. Privarsi di questo immenso attore sarebbe un dramma, una sconfitta. La morte dell'arte. La nostra arte".
Diverse associazioni femministe hanno denunciato la pubblicazione dell'intervento a sostegno di Gérard Depardieu, sotto inchiesta per stupri e violenze e al centro di una polemica dopo il programma di France 2. "Significa sputare in faccia alle vittime di violenze", ha commentato il collettivo "Nous Toutes", e una militante protesta: "Non si capisce perché il mondo della cultura si mobiliti, bisognerebbe utilizzare questa voce per dare sostegno alle vittime".
Tra le voci più critiche nei confronti dei firmatari vi è la deputata e femminista parigina Raphaëlle Rémy-Leleu, che ha definito la presa di posizione una "negazione della realtà".
Anne-Cécile Mailfert, presidente della Fondazione delle donne, ha detto all'agenzia AFP che "un entourage si organizza e utilizza argomenti come 'lui è un mostro sacro, è un genio' per proteggere qualcuno. Sarà molto difficile per le vittime parlare e denunciare, ma nessuno è al di sopra delle leggi". Per Emmanuelle Dancourt, cofondatrice di ".MeTooMedias, "c'è un'incomprensione quando sento parlare di torrente di odio che rovescia su Depardieu...non c'è¨ mai vendetta, ma un bisogno di proteggere gli altri".
La lettera giunge quasi una settimana dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha difeso l'attore nella sua intervista in diretta dall'Eliseo dopo le polemiche per la legge sull'immigrazione - di fronte al torrente di odio che si rovescia sulla sua persona, senza sfumature, nella confusione totale e con disprezzo per la presunzione d'innocenza", suscitando indignazione affermando, che pensava che Depardieu, 75 anni, fosse vittima di una "caccia all`uomo" dopo le nuove accuse di aggressione emerse questo mese.
L'ultimo colpo ai danni di Depardieu è arrivato infatti poche settimane fa con la messa in onda di un servizio su di lui, nel programma 'Complément d'investigation' di France 2, che ha provocato una bufera con ripercussioni internazionali. Nelle immagini Depardieu, noto tra l'altro per aver interpretato Cyrano de Bergerac, si lascia andare a commenti sessisti del 2028, con allusioni sessuali anche nei confronti di una bambina.
I problemi legali di Depardieu sono iniziati però sul serio nel febbraio 2021, quando l'attore è stato accusato di stupro e violenza sessuale presumibilmente commessi nel 2018 contro l'attrice Charlotte Arnould nella sua casa di Parigi. Secondo una fonte vicina al caso, Depardieu era un amico della famiglia dell'attrice. Depardieu, sottoposto a indagine formale nel dicembre 2020, nega le accuse. L'attore nega le accuse di abusi sessuali di oltre 13 donne che si sono fatte avanti per reati che abbracciavano due decenni. Il sito investigativo francese Mediapart ha scoperto che altre 13 donne si erano fatte avanti per accusare Depardieu di averle molestate sul set di 11 film o serie, o in altre location fuori dal set, tra il 2004 e il 2022.