La decisione è stata presa dopo "le reazioni negative dei visitatori come anche sui social network" alle dichiarazioni sessite dell'attore
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Gerard Depardieu è sempre più nella bufera. La statua che lo rappresentava lungo il percorso di visita al Musée Grévin, lo storico museo delle cere di Parigi, è stata infatti rimossa. La decisione di ritirare la scultura del mostro sacro del cinema francese dal cosiddetto "Pantheon delle celebrità di cera", precisa la direzione del museo, è stata presa dopo "le reazioni dei visitatori mentre transitano davanti alla statua di cera che lo raffigura e sui nostri canali social" alle frasi sessiste dell'attore. Nei giorni scorsi infatti, un programma d'inchiesta, realizzato dai giornalisti di Complément d'Enquete (France 2), ha svelato nuovi imbarazzanti filmati di 5 anni fa, quando l'artista andò in Nordcorea per le celebrazioni dei 70 anni del regime di Pyongyang, che hanno subito suscitato un'ondata di shock e indignazione in tutta la Francia.
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Il documentario lo vede protagonista di commenti e gesti osceni, a sfondo sessuale, mentre tempesta di avance e battute a sfondo sessista la sua stessa interprete nordcoreana, con apprezzamenti anche su una bimba di 10 anni.
Creato nel 1882 su iniziativa del giornalista, Arthur Meyer, fondatore del giornale Gaulois, il Museo Grévin accoglie 800.000 visitatori all'anno. Lungo il percorso vengono presentate le riproduzioni di cera di circa 250 personalità storiche e contemporanee. La statua di Depardieu venne inaugurata dallo stesso attore nel 1981.
Il programma televisivo e la rimozione della statua di Depardieu però, non sono che l'ultima goccia di un vaso già traboccante di scandali per l'attore. Almeno sedici donne hanno accusato di abusi sessuali l'artista dal doppio passaporto francese e russo, che è indagato dal 2020 per stupro ai danni di Charlotte Arnould ed è stato accusato più di recente dall'attrice Hélène Darras, nell'ambito di una presunta aggressione sessuale perpetrata nel 2007, durante le riprese del film Disco.
In un intervento pubblicato ieri sul Journal du Dimanche, la famiglia di Depardieu ha denunciato una "congiura inedita" deplorando, in particolare, un sentimento di "rabbia collettiva" contro l'attore, che nega tutte le accuse.
Sulla scia dell'ultimo scandalo che lo ha travolto, l'attore è anche stato privato della cittadinanza onoraria datagli dieci anni fa da Estaimpuis, comune belga nella provincia vallona dell'Hainaut.
Pochi giorni fa lo stesso Depardieu aveva rimesso la sua Legion d'Onore "a disposizione" delle ministra della Cultura francese, Rima Abdul-Malak.
Nel corso di una visita a Moissac, nel sud-ovest della Francia, la ministra aveva denunciato "le parole assolutamente scioccanti che abbiamo visto in quel reportage, un atteggiamento sul tono dello scherzo e della provocazione, ma che è in realtà è abbastanza irrispettoso e indegno, una vergogna per la Francia".
La stessa ministra aveva quindi annunciato "una procedura disciplinare" che sarebbe stata avviata dalla Grande Cancelleria della Legion d'Onore nei confronti dell'attore per le due denunce a suo carico per stupro e violenze sessuali. "Una Legion d'onore distingue un uomo, un artista, un atteggiamento, dei valori. Ne ho parlato con il Gran Cancelliere: ci sarà una riunione del consiglio dell'ordine della Legion d'onore che avvierà una procedura disciplinare per decidere se questa legion d'onore che fu assegnata a Depardieu debba essere sospesa oppure no, ritirata completamente oppure no. Spetterà a loro decidere".