SFOGO SOCIAL

Ghali: "Non ho fatto pace con Salvini, non sono pentito"

Il rapper chiarisce il suo punto di vista in un lungo post social e non risparmia le accuse

13 Nov 2021 - 15:18
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La pace tra Ghali e Matteo Salvini, dopo lo scontro verbale avvenuto domenica sera a San Siro durante il derby tra Milan e Inter, sembrava sancita. Il rapper, su invito de "Le Iene" aveva firmato una maglietta che poi il leader della Lega aveva indossato in segno di distensione. Ora l'artista però interviene sui social e chiarisce il suo punto di vista: "Non ho assolutamente fatto pace con Salvini e non mi sono mai pentito delle parole che gli ho detto".

Ghali è un fiume in piena e nel suo lungo post se la prende un po' con tutti, da Salvini ai media che avrebbero raccontato una versione distorta della realtà. "Sono andato allo stadio per tifare la mia squadra del cuore, lo stesso cuore che mi ha portato ad agire d’impulso. Non ho assolutamente fatto pace con Salvini e non mi sono mai pentito delle parole che gli ho detto durante il derby", inizia il suo lungo sfogo.

"Io sono per la pace, ma pace non si può fare con chi ogni giorno fa guerra ai più deboli portando avanti politiche razziste e di odio, con chi fa soffrire e morire la mia gente" scrive Ghali, e spiega: "La pace si farà quando ammetterà i propri errori, quando risponderà delle sue azioni, quando racconterà la verità al suo popolo e smetterà di creare disinformazione, usando l’immigrato come capro espiatorio dei problemi dell’Italia. Questa storia della pace tra me e Salvini è una bugia mediatica".

Ghali non una mezzi termini nel suo lungo post: "È questa la vera violenza, non una verità urlata in faccia. Ora dice che mi offrirebbe un caffè, ma allo stadio ha cercato di farmi cacciare dal mio posto invano. La mia non è politica, è pre politica, si parla di umanità. I miei non sono insulti, sono solo l’ennesima segnalazione urlata e frustrata verso il responsabile di innumerevoli ingiustizie".

Riguardo alla maglietta firmata, spiega il significato che ha attribuito al gesto:" Ho firmato quella t-shirt solo perché sapevo che sarebbe finita a suo figlio, essendo mio fan, nella speranza che un giorno, crescendo, potrà farsi delle domande e avrà voglia di vivere in un’ Italia diversa da quella voluta da suo padre" E poi la frecciata: "In fondo anche io ho preso delle scelte diverse da mio papà, so che può succedere." Insomma, prima di vederlo sotterrare l'ascia di guerra ce ne vorrà ancora...

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