GIFFONI FILM FESTIVAL/2

Giffoni Film Festival, Claudio Amendola: "Per Totti ho pianto come un vitello"

L'attore, durante la presentazione del suo nuovo film, ricorda con affetto l'ex-capitano della Roma. E su Donnarumma...

19 Lug 2017 - 18:54
 © ipa

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"Per l'addio al calcio di Totti ho pianto come un vitello, mi ha fatto una tenerezza infinita. E' stato un momento di cinema meraviglioso, che però sarebbe dovuto succedere un anno prima. Lui, la squadra e noi avremmo meritato che la sua ultima stagione fosse gestita con più intelligenza". Lo ha detto l'attore Claudio Amendola, tifoso romanista, nella masterclass di cui è stato protagonista al "Giffoni Film Festival" il 18 luglio.

Amendola ritiene che anche nel calcio si possano dare alle giovani generazioni degli esempi giusti: "Mi viene da pensare a Donnarumma. Sarebbe stato giusto che avesse sacrificato un giorno e fosse andato a fare quell'esame di maturità invece di andare a Ibiza. Sarebbe stato un piccolo sforzo, ma un grandissimo esempio".

A proposito della giovinezza, Amendola ricorda un episodio della sua vita che l'ha profondamente segnato, tanto da essere richiamato in "Il permesso - 48 fuori", il suo secondo film da regista presentato proprio al "Giffoni Film Festival". La sua opera parla di vita in carcere, "un tema che mi sta a cuore e che cerco di non trattare mai con leggerezza, perché ho avuto la 'fortuna' di viverlo direttamente una volta a 19 anni".

Amendola spiega quanto avvenuto 35 anni fa: "Avevo fatto una cazzata e ho passato una notte a Regina Coeli", uno dei carceri di Roma. "Ho capito tantissime cose quella volta: la prima, che non ci volevo più tornare, perché la sensazione di privazione della libertà non te la dimentichi più. Anche se là, ho conosciuto dalle nove persone nella mia cella la più profonda solidarietà di tutta la mia vita" - ricorda l'attore.

L'attore ha poi concesso qualche battuta sulla sua carriera: "In questo momento, mi soddisfa di più fare il regista che l'attore, quindi so già che farò un terzo film". Amendola ha deciso di passare dalla recitazione alla macchina da presa "dopo aver cercato di imparare il più possibile sui set, con registi come Scola, Gigi Magni, Marco Risi, Bolognini, Wilma Labate e tanti altri, tenendo la bocca chiusa e le orecchie ben aperte".

L'attore ha infine parlato del suo rapporto con l'attrice Francesca Neri, dispensando per lei parole 'al miele': "Quando ci siamo fidanzati, nei salotti del cinema romano si scommetteva su quanto saremmo durati. L'ipotesi più positiva era di otto-dieci mesi, e invece stiamo insieme da vent'anni. In questo ambiente non è facile, ma è la riprova di come sia possibile mettendo da parte i rispettivi egocentrismi. In questo lei è più brava di me".

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