INTERVISTA A TGCOM24

Gio Evan omaggia l'improvvisazione nella vita con il nuovo singolo "Glenn Miller"

Il brano del poliedrico artista arriva dopo "Regali fatti a mano" e il libro "I ricordi preziosi di Noah Gingols". L'intervista a Tgcom24

12 Nov 2020 - 11:05
 © Ufficio stampa

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Scrittore, poeta, cantautore, umorista e performer. Ha 800mila follower sui social e vuole prendere le distanze dal mondo e dalla società. La carriera artistica di Gio Evan continua ad essere ricca di novità, come questo 2020 in cui sono già arrivati un libro di poesie, un singolo ("Regali fatti a mano") e un tour estivo. A ottobre poi è uscito il nuovo libro "I ricordi preziosi di Noah Gingols", dedicato all'universo dell'infanzia, e ora torna alla musica con il singolo "Glenn Miller", dedicato alla vita da improvvisare. Lo ha raccontato a Tgcom24.

Partiamo dal nuovo singolo: come è nato e perché hai scelto quel personaggio per individuare il tuo concetto di improvvisare nella vita
Sto prendendo sempre più le distanze dal mondo e dalla società e in questo nuovo approccio nel mio quotidiano, lavorativo e artistico, ho iniziato a improvvisare, cogliere le cose al volo con l'intuito. Dentro l’improvvisazione c’è la fiducia. Quando improvvisi, ti stai fidando della vita e dei risultati che potrebbe portare. Così ho voluto fare un parallelo con il jazz, che è l’arte di chi conosce talmente bene la musica, da saper improvvisare. Ho scelto Glenn Miller come archetipo dell'improvvisazione. Non mi piaceva dare un titolo come "Improvvisare". Volevo dare un volto a questa azione e quindi ho scelto lui. Anche per quel suo volto angelico, il suo essere più nuvola che uomo, anche per la misteriosa dipartita, al volo, in volo. E' stato anche il primo disco d'oro della storia. Il jazz è la musica che mi accompagna sempre in casa e nei viaggi.

Questo singolo arriva dopo la pubblicazione di "Regali fatti a mano" a maggio. Ci dobbiamo aspettare il nuovo disco a breve?
Sto lavorando molto a della nuova musica. Sicuramente nel prossimo futuro arriverà qualcosa.

A ottobre è anche uscito il tuo nuovo libro “I ricordi preziosi di Noah Gingols”. C'è un fil rouge che percorre le tue ultime canzoni e questa uscita letteraria?
I bambini. Lavoro con molte associazioni dedicate a loro, e sono papà. Volevo entrare nel loro linguaggio e scendere nel loro mondo. E' un omaggio a loro.

Un po' di tempo fa avevo letto che sei sempre stato un po' anti-social, eppure una buona fetta del tuo successo arriva e si propaga da lì...
E' un bel contrasto in effetti. Ma non sono propriamente contro i social. Apprezzo le persone intelligenti che li sanno usare nella giusta maniera. Io li uso, ma per quello che mi rispecchia. Li adopero in chiave artistica, che è quello che mi interessa. Infatti non seguo nessuno perché se voglio sapere come stai ti scrivo. O se mi interessa sapere se suona Springsteen lo vado a leggere in Rete. Non mi piace subire, entrare nei social e vedere cosa hai mangiato. Mi nutro di quello che voglio sapere.

Hai sempre fatto grandi viaggi in bicicletta. Sei stato in giro per il mondo per otto anni tra il 2007 al 2015. Raccontaci l'iniziativa "La Pedalata di Natale" e se ci sarà...
Per il momento è organizzata. Vedremo come sarà la situazione in quella data. Non dobbiamo assolutamente fermarci. Poi se si potrà fare, la faremo, altrimenti rimanderemo, rispettando tutto quello che c’è da rispettare. E' una pedalata di beneficenza da nord a sud di 1000km da Milano a Brindisi, in cui parleremo dell'orfanotrofio Cristo de la Calle, in Ecuador, che è in grande difficoltà. Ho conosciuto la struttura durante uno dei miei viaggi.

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