"SEI GRADI DI SEPARAZIONE"

Giobbe e l'apocalisse da ridere: "La realtà supera sempre la fantasia"

Dal 2 al 4 dicembre Covatta arriva al teatro Manzoni di Milano con "Sei gradi di separazione", spettacolo dove immagina cosa accadrà da qui alla nostra futura estinzione...

28 Nov 2014 - 14:50
 © ufficio-stampa

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Il riscaldamento globale della terra ci sta portando verso l'estinzione? Meglio riderci su. E' quello che fa Giobbe Covatta in "Sei gradi", spettacolo che arriva al teatro Manzoni di Milano dal 2 al 4 dicembre. "I gradi del titolo sono quelli che mancano perché la temperatura del pianeta renda impossibile la nostra esistenza - spiega Giobbe a Tgcom24 -. Il tema è serio ma tranquilli, questo è uno spettacolo per ridere, non una conferenza scientifica".

Dopo "7" (come i sette vizi capitali) e "30" (come gli articoli della carta dei diritti dell'uomo), tocca ora al "6", altro numero dal forte significato simbolico. Tutto ciò che si vede nel corso dello spettacolo è collocato nel futuro in diversi periodi storici nei quali la temperatura media della terra sarà aumentata di uno, due, tre, quattro, cinque e sei gradi. Ma come sarà il mondo in quell'epoca? E come si comporteranno gli uomini? Le risposte sono a metà tra rigore scientifico e fantasia esilarante. " Questo è uno spettacolo e la gente paga un biglietto per venirsi a divertire e non per venire a sentire una conferenza - dice Giobbe -. Il mio mestiere è fare il comico e faccio il possibile, e anche l'impossibile, per far ridere. L'argomento di conversazione è serio. Ma questo attiene spesso alla commedia".

In ogni caso facendo ridere porti a prendere coscienza di un futuro non proprio roseo che ci attende.
Racconto nell'arco dei cento anni, tra il 2014 e il 2114, grado dopo grado, ventennio dopo ventennio, quello che è successo. Il secolo all'interno del quale pongo l'azione non è scientificamente plausibile, probabilmente ci vorrà molto di più perché avvengano questi mutamenti. Ma gli avvenimenti geologici, ovvero i cambiamenti della nostra terra a ogni grado di aumento, sono invece basati su ricerche scientifiche.

E i comportamenti dell'uomo?
Quelli invece non sono prevedibili... Nessun modello può immaginarli. E là interviene la fantasia.

Anche questa volta lo spettacolo ha per titolo un numero. La tua è una passione...
No, è solo pigrizia. Quando ogni sera bisogna mettere a borderò il titolo dello spettacolo io ci metto un attimo... A parte gli scherzi io sono davvero pigro. Poi, al di là della brevità del titolo, il numero è il centro di quello che racconto, quindi in questo caso la sintesi è perfetta.

Sei passato dalle genesi di Parola di Giobbe all'Apocalisse...

Mi piace molto il comportamento umano, anche quando ci sarebbe anche da preoccuparsi. Per quanta fantasia uno possa mettere nell'immaginare "che cosa potrebbe accadere se", nel momento in cui accade la realtà sorpassa la fantasia come niente fosse. Il problema è che quando immaginiamo il futuro non consideriamo mai quanto siamo scemi, tendiamo sempre a nobilitarci ma in realtà lo siamo meno di quello che pensiamo.

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