I primi 50 anni di Giorgia, guardala nei suoi scatti più belli
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La cantante presenta l'album "Blu" che contiene il brano "Parole dette male" in gara a Sanremo 2023
Giorgia sta attraversando una sua nuova fase di donna e artista. E lo ha dimostrato a Sanremo 2023 presentandosi con un brano "diverso", "Parole dette male", in cui l'artista - un po' come nel nuovo album Blu prodotto da Big Fish - sente l'esigenza di soffermarsi più sulle parole che sulle note. "Ho pensato di ritirarmi. Mi dicevo che forse quello che dovevo fare lo avevo fatto, non volevo insistere. Anche cantare mi sembrava difficile, non sapevo più quale fosse lo stile", confessa presentando il nuovo progetto.
Poi la rinascita. Tra gli autori dei brani di "Blu", oltre alla stessa Giorgia, anche Elisa, Francesca Michielin, Mahmood, Dardust, Jake La Furia, Ghemon, Sissi, Jacopo Ettorre, Alberto Bianco e Francesco Roccati. Anticipato dal singolo "Normale", l'album contiene alcune perle tra cui, "Se", musica e testo di Giorgia. "Mi è venuta per grazia divina mentre litigavo con pianoforte e computer. E' il mio nuovo modello di ballad 2.0. Ho scritto molte canzoni, dai tempi di 'E poi', ma molti non mi considerano una cantautrice".
"Se" è figlia della malinconia del lockdown e di quel senso di "isolamento, disagio, angoscia" nel periodo clou della pandemia da Covid. "Ho sempre avuto fiducia nel genere umano, artefice di bellezza, solidarietà, arte, sviluppo tecnologico, ma, ad un certo punto, mi sono sentita vuota, disorientata, delusa. Penso che la colpa sia nell'incapacità di usare la parte spirituale di ciascuno di noi", sottolinea l'artista, anche in riferimento alla guerra in Ucraina che va avanti da oltre un anno.
Nell'ispiratissima "Tornerai", che firma insieme a Francesca Michielin, "non ho resistito e ho citato Alex (Baroni ndr), quando canto quell'onda che arriva e non torna mai".
La musica sta cambiando. "Ho cercato il mio posto tornando alle origini, alla black music che mio padre mi obbligava ad ascoltare da piccola e alle sonorità r'n'b. Ho dovuto provare molto il pezzo scritto da Mahmood, è un modo di cantare serrato che ho dovuto imparare. Alle nuove generazioni viene naturale questa modalità. Per me una piacevole evoluzione", aggiunge. Non disdegna neanche l'autotune "non per intonare ma solo come leggero effetto, riverbero".
In tour ci saranno echi del passato in armonia con il presente: "Canterò nei teatri più belli cercando una dimensione da club, guardando negli occhi il pubblico. Sarà un'alternanza di elettronico e acustico. Con me sul palco anche Andrea Faustini e Diana Winter".
Per Marco Mengoni, vincitore del Festival con "Due vite", Giorgia prova stima e affetto. Incisero insieme "Come neve". "Cantare con lui è stato un momento molto intenso. Marco mi ricorda tanto Alex. Ogni tanto risento i suoi colori, i suoi modi. Amava Stevie Wonder".
Diretta da Rocco Papaleo, Giorgia si è lanciata anche al cinema recitando nel film "Scordato". Un'esperienza che ripeterebbe volentieri: "E' un personaggio che mi assomiglia - sorride - perché attacca 'pipponi' sull'esistenza".
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