REGINE DEL POP

Giorgio Moroder: "Che fatica fare un disco oggi, ma con la dance mi diverto ancora"

Il produttore e compositore ha pubblicato "Déjà-Vu", primo album dopo 30 anni. Vi hanno collaborato Britney Spears, Sia, Kylie Minogue. A Tgcom24 lui spiega come è stato tornare nella mischia dopo tanto tempo...

18 Giu 2015 - 10:54

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Ha inventato la disco music, vinto Oscar con le colonne sonore di film cult e creato le canzoni ufficiali dei Mondiali di calcio. Ora a 75 anni Giorgio Moroder torna con un nuovo album, a 30 anni di distanza dal precedente. "Déjà-Vu" è un incrocio tra la disco e la dance contemporanea con le voci di grandi popstar come Sia, Britney Spears e Kylie Minogue. "Non si inventa più nulla - dice a Tgcom24 -. Ma si possono fare cose di qualità".

Giorgio Moroder: "Che fatica fare un disco oggi, ma con la dance mi diverto ancora"

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Giorgio Moroder, altoatesino di Ortisei, è il classico esempio di cervello fuggito all'estero. Negli Stati Uniti, negli anni 70, ha trovato il terreno fertile per mettere a frutto il proprio talento di produttore e compositore. Ha di fatto creato il sound della disco music, ha scoperto Donna Summer realizzando con lei i successi maggiori. Ma anche scritto per Blondie ("Call Me" per il film "American Gigolo"), David Bowie ("Cat People"), Cher, Bonnie Tyler, Elton John.... E poi come dimenticare le canzoni per "Flashdance" o le "Notti magiche" dei Mondiali 1990 in Italia? Ma se stessimo a parlare di curriculum ci vorrebbe un libro e non un articolo. Meglio concentrarsi sul presente. Che inizia, a dire il vero, dal passato recente: dal 2013, quando i Daft Punk ripescarono Moroder dal proprio esilio dorato e crearono con lui quel mega successo che è stato "Get Lucky" e l'album "Random Access Memories". "Senza di loro Déjà-Vu non esisterebbe - spiega -. Non è che a 74 anni mi sono messo in testa di fare un disco con Britney, Sia ecc... Ma dopo aver avuto la fortuna di lavorare con i Daft Punk e l'enorme successo che ne è seguito, molte case discografiche si sono fatte avanti a propormi di realizzare un disco".

Per l'occasione Moroder si è messo a comporre senza tirare fuori rimasugli dal cassetto ("Generalmente se hai un pezzo nel cassetto non è buono") e pensando a chi coinvolgere nel lavoro. Qualcuno, come ovvio, è arrivato tramite la casa discografica, qualcun altro si è presentato spontaneamente per lavorare con lui. "Britney Spears mi ha chiamato perché aveva sentito 'Tom's Diner' (un brano anni 80 di Suzanne Vega - ndr) e voleva rifarlo in chiave dance". Qualche altra scelta invece è stata è un suo pallino. Come Sia. "L'apprezzo molto come artista - racconta Moroder -. Le ho dato una traccia con la melodia e lei ne ha tirato fuori la linea vocale completa, il testo, ha cantato la top line e i cori. Mi ha ridato un pezzo quasi completo. L'unico rammarico è che non ci siamo mai incontrati, la nostra collaborazione è stata tutta a distanza. Ma oggi funziona spesso così".

Sì, perché se per realizzare "Déjà-Vu" Moroder ci ha impiegato quasi due anni ("mentre un disco con Donna Summer o gli Sparks lo facevamo in tre o quattro settimane") è perché si è dovuto scontrare con un panorama discografico completamente mutato rispetto agli anni 70. "Oggi quasi tutti i cantanti sono anche compositori e sono stra-impegnati in mille cose - dice - Si lavora quasi sempre a distanza, capita che faccio un pezzo, lo giro alla cantante e magari mi chiamano dopo un mese. E prima di arrivare a un cantante devi parlare con il manager, la casa discografica... Io povero illuso, inizialmente ho chiesto a uno che conosceva Sia il numero di telefono per chiamarla direttamente... Non l'avessi mai fatto".

In questo lavoro il produttore ha mischiato suoni e strutture tipicamente disco con elementi dell'attuale Edm (electronic dance music), creando un ibrido interessante e coinvolgente. Ma se gli si chiede se oggi nella musica si possa ancora inventare un nuovo genere musicale come fece lui quarant'anni fa, la risposta è tanto sincera quanto laconica. "Io personalmente un'idea nuova non ce l'ho - spiega -. Inizialmente ho pensato di fare un un lavoro disco. Poi ho preferito andare sulla Edm con dei tocchi disco, con archi. Ma sono maquillage, nessuna novità. Rispetto al passato manca un nuovo strumento che rivoluzioni tutto, come ai nostri tempi fu il sintetizzatore".

In attesa che qualcuno inventi lo strumento che possa dare una nuova scossa, Moroder fa ballare come ha sempre fatto, con il suo album. E anche dal vivo: a luglio sarà in Italia per due date, il 24 al Laghetto di Villa Ada a Roma, e il 25 all'Estathé Sound Market di Milano.



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