L'INTERVISTA A TGCOM24

Giovanni Allevi ritorna con un disco alla ricerca di "Equilibrium"

Il pianista e compositore pubblica il 20 ottobre un doppio album sinfonico che rappresenta "un equilibrio instabile, che è poi la condizione di tutti noi"

di Luca Freddi
19 Feb 2018 - 14:04
 © ufficio-stampa

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Giovanni Allevi ha raccontato a Tgcom24 il suo ritorno alla musica con "Equilibrium", nuovo doppio album sinfonico, in uscita il 20 ottobre. Un lavoro diviso in due parti, il primo con tracce tra introspettivi pezzi eseguiti in piano solo e altri accompagnati dagli Archi dell'Orchestra Sinfonica Italiana; il secondo con il Concerto per Pianoforte e Orchestra n.1, per la prima volta scritto per un altro pianista, l'americano Jeffrey Biegel.

Raccontaci il percorso che sta dietro alla nascita di "Equilibrium", partendo dal titolo e dalla copertina?
Circa 2 anni fa mi sono accorto di aver perso l'equilibrio in senso fisico: non ero in grado di stare in equilibrio su un piede. Da questo episodio sono arrivato alla consapevolezza di aver perso l'equilibrio in molti aspetti della mia esistenza (cibo, composizione, relazioni) e quindi ho preso la drastica decisione di prendere un periodo di isolamento quasi totale. Sono andato su un'isola dell'Atlantico per scrivere la musica e per ritrovare l'equilibrio perduto. Ma non l'ho ritrovato. Ma in quel momento di silenzio ho iniziato a comporre brani che risentono di questa mia nuova condizione. La mia anima è rappresentato nella copertina del disco: un Giovanni iper classico vestito da direttore d'orchestra che simboleggia l'accademico che è dentro di me e un'anima sovversiva che tira i ricci da una parte. Un'anima che non ho mai avuto modo di esprimere e sfogare e che prende un posto nella mia musica. L'album è il risultato di queste forze contrastanti che io devo conciliare con grande difficoltà.

Come hai scelto la location in cui rifugiarti e comporre?
Ho cercato un luogo che fosse il più brullo possibile e che offrisse poche distrazioni.

Ma dai il meglio di te quando sei in equilibrio o fuori equilibrio?
Durante questo periodo mi sono posto la domanda se fosse il caso di ritrovare un equilibrio o essere squilibrati. Mi sono accorto che il meglio di me l'ho dato quando mi sono sbilanciato, quando ho inseguito un colpo di testa e ho esagerato su qualcosa. Questo album non è un inno all'equilibrio ma vuole proporre un equilibrio instabile, che è poi la condizione in cui tutti noi ci troviamo nella vita quotidiana.

Dici sempre che sei diviso in due anime, quella classica accademica e quella rock. I tuoi ascolti e le tue ispirazioni seguono questi due "caratteri"?
Fondamentalmente ascolto il silenzio. Come faccio a trovare la mia voce interiore se sono sempre bombardato da tutti gli stimoli esterni in cui siamo immersi 24 ore su 24? In realtà per tutta la vita da quando ero bambino ho ascoltato musica classica, i grandi concerti per orchestra di Mozart, Chopin, Verdi, Rachmaninov, Prokofiev, Gerswin. Per quanto riguarda il lato rock sono da sempre affascinato dal rock progressive, soprattutto dalla figura di Keith Emerson, e dalla musica fusion. Ma non mancano anche delle canzoni dello Zecchino d'Oro che hanno sollecitato la mia parte fanciullesca.

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Il disco segna per la prima volta la collaborazione con un altro pianista. Come è successo e perché la scelta è caduta su Jeffrey Biegel?
Jeffrey Biegel è un pianista americano di grande spessore che è stato scoperto e lanciato da Leonard Bernstein e ha lavorato anche con Keith Emerson. Insegna pianoforte alla Brooklyn Academy di NY. Un giorno un suo studente ha lasciato sul leggio del suo pianoforte lo spartito di una mia composizione. Questo evento casuale ha dato inizio a un'avventiura straordinaria. Jeffrey si è avvicinato con curiosità e si è innamorato di quelle note. La sera stessa mi ha mandato una mail chiedendomi se avessi voluto scrivere un brano per pianoforte per lui. Gli ho risposto sbilanciandomi e gli ho promesso che avrei composto per lui un intero concerto per pianoforte e orchestra. Questo è l'inizio. Le prime note sono cadute nella mia mente mentre ero a Singapore in tour e da lì ho iniziato a comporre in maniera frenetica. La prima esecuzione è stata eseguita negli Usa il 26 agosto con Biegel al piano, con l'Orchestra del Kentucky e con la direzione di Jeffrey Reed. Questa estate l'abbiamo registrata a Milano con la mia direzione e con l'Orchestra Sinfonica Italiana e Biegel al pianoforte.

In che modo porterai dal vivo questo disco?
Il 15 novembre al Teatro dal Verme di Milano ci sarà un evento unico. Ho invitato sul palco Jeffrey Biegel e Jeffrey Reed e con l'Orchestra Sinfonica eseguiranno per la prima volta in Europa il mio concerto per pianoforte e orchestra. E io lo potrò ascoltare per la prima volta perchè quando è avvenuta la prima esecuzione negli Usa non sono potuto andare per via dell'operazione agli occhi. Sono emozionatissimo. Nella seconda parte del concerto salirò sul palco ed eseguirò in solo e poi accompagnato dagli archi dell'Orchestra Sinfonica Italiana il primo cd di "Equilibrium". Mentre il 26 dicembre al Parco della Musica di Roma inizierà il vero e proprio tour: saremo io e gli archi per eseguire i brani di "Equilibrium" e alcuni brani dei miei lavori precedenti.

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