Esce il nuovo album dell'artista napoletano: un flusso di coscienza che attraversa emozioni e domande con stili musicali differenti
di Luca Freddi© Claudia Pajewski
Giovanni Truppi torna con un nuovo album di inediti, "Infinite possibilità per esseri finiti", a quattro anni dal precedente 'Poesia e civiltà'' e un anno dopo la pubblicazione di "Tutto l'universo", l'antologia che ha racchiuso i primi 10 anni di carriera del musicista napoletano. Truppi mette come al solito tutto se stesso dentro le diciotto canzoni con storie autobiografiche che sono al tempo stesso universali, attraverso un flusso di coscienza che attraversa emozioni, domande e dubbi, "una specie di mare di parole nel quale potessero galleggiare isole canzoni" come racconta. Un album che a livello musicale è una frammentazione sonora (cantautorato, pianismo, spoken word, chitarre rock, soundscape, ritmiche hip hop astratte) che corrisponde all’incertezza che viene raccontata ed espressa nel titolo.
Eclettico e raffinato, Giovanni Truppi per questo nuovo disco si è avvalso della collaborazione di Marco Buccelli, suo storico compagno di avventure musicali, e Niccolò Contessa de I Cani, già co-autore di "Tuo padre, mia madre, Lucia". "Per me è stato un cambiamento molto grande, abituato a lavorare da solo", dato che in queste nuove canzoni sono state sviluppate le idee degli altri due collaboratori. E racconta poi che "fin dall'inizio avevo intenzione di mettere insieme delle cose stilisticamente molto diverse, anche la commistione tra cantato e parlato che avevo già fatto in passato".
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Al centro dell'album "le cose di cui mi interessa parlare sono sempre le stesse: i rapporti personali più o meno intimi o e lo stare insieme nel mondo, che ha anche a che fare con la politica. Ma formalmente sia dal punto di vista musicale che da come pongo questi temi ho fatto delle cose diverse. Infatti è uscito un disco molto meno assertivo e pieno di smarrimento. Era mia intenzione riappropriarmi dell'incertezza. Prima mi impauriva avere dei dubbi".
Partendo dal personale e particolare, l'album arriva al collettivo, interrogandosi e confrontandosi in modo profondo con temi importanti e attuali: il concetto di privilegio e quello di comunità, la precarietà economica e la gentrificazione, il ruolo delle reti sociali e quello delle città, la vita, la morte, i sentimenti, le relazioni. Tematiche, che appunto, rispetto al passato, sono osservate da un'angolatura diversa, frutto di una maturazione personale e dei cambiamenti di vita vissuti da Truppi negli ultimi anni.
"Infinite possibilità per esseri finiti" è ambientato in una precisa dimensione temporale, che percorre la strada da Centocelle a Bologna calandosi nei quartieri di cui parla e in cui vive, attraverso un racconto frammentato interiore. Questa frammentarietà, anche la coabitazioni di stili musicali differenti, è tenuta insieme da un fil rounge che sono i field recording, i suoni ambientali registrati da Truppi e Contessa e sparsi nel disco, ovvero i luoghi del cantautore e della sua quotidianità tra traffico, biciclette, passi, voci, ascensori, uccelli.
La sua antologia "Tutto L’universo" includeva "Tuo padre, mia madre, Lucia", brano con cui Giovanni Truppi ha partecipato alla 72esima edizione del Festival di Sanremo, mentre era iniziato già in quel periodo il lavoro sulle nuove canzoni. Il Festival? "E' stata una tappa, ma ritengo che sia anche una topica per un musicista. Non avrei dato per scontato che sarei stato felice alla fine di quella settimana. Ma per come sono andate sono contento. Era molto importante raccontarmi in maniera inequivocabile. E' stato divertente e ho imparato molto".