E' uscito "Poesia e civiltà", quinto lavoro del cantautore napoletano, tra politica, privato e sentimenti
Foto di Sebastiano Tomada © ufficio-stampa
Essere cantautori oggi. E' quello che prova a fare Giovanni Truppi, con un occhio alla lezione dei maestri del passato e un altro alla contemporaneità, che con "Poesia e civiltà" arriva al suo quinto lavoro, il primo con una major. "La poesia e la civilità sono i due punti cardinali verso cui mi è venuto naturale tendere - spiega -. Un lavoro politico? Per me qualsiasi cosa che facciamo è politica. Non c'è una intenzione particolare".
Napoletano, classe 1981, Truppi arriva a questo lavoro con alle spalle un premio Tenco come migliore interpretazione e una candidatura ai Nastri d'argento 2018 per la miglior canzone originale con "Amori che non sanno stare al mondo". Questo nuovo lavoro è nato tra l'Italia e gli Stati Uniti, dove è stato in gran parte registrato. "Dopo tre anni passati in giro a fare concerti ho iniziato a scrivere le canzoni piano e voce o chitarra e voce - spiega -. Quando abbiamo avuto una rosa di canzoni piuttosto solida abbiamo iniziato a pre-produrre". C'è una grande ricerca sulle sonorità, che mescolano le radici di Truppi ("De André, Paolo Conte e Franco Battiato su tutti") con le ispirazioni più recenti, che vanno da Sun Kill Moon a Father John Misty e Sufjan Stevens.
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Nei testi di Truppi si possono trovare termini e categorie che oggi appaiono fuori dal tempo, se non altro per la tendenza del nuovo cantautorato a ignorarli. Come "Borghesia", il brano che ha anticipato il disco e che è stato ispirato dal romanzo di Edoardo Albinati "La scuola cattolica", premio Strega nel 2016. "L'argomento della borghesia è qualcosa che mi ha sempre incuriosito e mi ha dato modo di riflettere - spiega -. Quel libro è stato uno sprone a prendere tutte le cose sulle quali avevo riflettuto riguardo a questo argomento e a metterle insieme". La canzone contiene un verso emblematico che recita "Tu dimostri che pensare solamente ai fatti propri è da furbi solo per i coglioni". La borghesia non è simpatica ma ha avuto la forza di cambiare il mondo - continua -. Purtroppo la borghesizzazine collettiva che è avvenuta nel '900 ci ha reso tutti più individualisti, sprecando un'occasione di reale cambiamento". A proposito di cambiamento, un altro brano del disco che affronta apertamente una questione politica dei giorni nostri è "Le elezioni politiche del 2018". "Avevo iniziato a scrivere alcuni mesi prima, quando ci fu la Brexit e l'elezione di Trump, e mi sembrava black mirror. Quello che mi interessava era raccontare il momento prima, il clima di smarrimento generale che aleggiava".
Ma non c'è solo la politica nella poetica di Truppi. Ci sono i sentimenti, il privato, le relazioni umane, analizzate sempre con uno sguardo particolare come in "Conoscersi in una situazione di difficoltà". "E' una canzone che ho impiegato molto tempo a scrivere - rivela lui -. Avevo questa immagine di due persone che camminano sul ciglio di un burrone e vogliono scambiarsi la solitudine, una cosa che a me piace molto. Era complessa da raccontare".
Adesso Truppi porterà "Poesia e civiltà" al pubblico, prima con una serie di instore, con piccole esibizioni acustiche, e poi con il tour vero e proprio che partirà ad aprile. Queste le date:
4 Aprile - Terni @ Sala dell’Orologio DATA ZERO
5 Aprile - Caserta @ Smav Factory
6 Aprile - Bari @ Garage Sound
11 Aprile - Roma @ Monk
12 Aprile - Pisa @ Lumiere
13 Aprile - Bologna @ Locomotiv
17 Aprile - Milano @ Santeria Social Club
20 Aprile - Prato @ Capanno Blackout
9 Maggio - Torino @ Hiroshima Mon Amour