Fotogallery - Giua presenta "Quella là": inno alla donna libera
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La cantautrice genovese e il trio vocale (che ha collaborato anche con Drusilla Foer) in un brano fresco, ironico e... provocatorio
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Giua e le Blue Dolls presentano "Quella là", inno danzereccio in stile anni Sessanta alla donna libera, non giudicante e non omologata. Tra citazioni "dotte", da Lucrezia Borgia all'armocromia e le fate ignoranti e più "popolari", come la ceretta e il c..o rifatto, la musicista, compositrice e cantautrice genovese, al secolo Maria Pierantoni Giua e il trio vocale formato da Flavia Barbacetto, Angelica Dettori e Daniela Placci, note anche per aver collaborato di recente con Drusilla Foer, fanno centro con un brano fresco d'estate, ironico, allegro, e... volutamente provocatorio. Una canzone che fa l'occhiolino a "femministe" e "femmine" controcorrente ma soprattutto "non binarie".
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Nata da un'ispirazione, come racconta la stessa Giua, quella regalatale dal podcast “Morgana, storie libere” di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri, "Quella là" non fa sconti a nessuno. Sul banco degli imputati benpensanti e "comari del paesino" (per citare De Andrè), politica e cultura, vittime di un pensiero e di un sguardo ancora troppo monocordi e pregiudiziosi.
"Lo sguardo asciutto e pungente delle autrici e le storie raccontate di queste donne pioniere e libere, hanno fatto scattare in me una scintilla, come spesso mi accade quando leggo o ascolto qualcosa che mi tocca", ha raccontato l'autrice (che ha scritto il brano insieme a Gianluca Martinelli) e cantante: "Ho scritto così ‘Quella là’, canzone ironica dal sapore 60’s, un ritratto contemporaneo di una società che evolve nei costumi e nei sentimenti, ma che ancora permane in contrasto con una cultura e una politica che fatica a uscire dal pensiero binario, dai luoghi comuni e da modelli che poco abbracciano la moltitudine propria del genere umano”.
Dedicato alla stessa Michela Murgia il brano è un omaggio "allegro ma non troppo" alla "donna libera, che vive la sua vita a partire da se stessa e dai suoi rapporti, poco curante del vociare delle ‘comari del paesino’". Ma anche a "qualunque persona venga giudicata per la sua mancata omologazione e per la sua unicità".
"Quelle là", scrive Giua "siamo noi quando ci legittimiamo a pensare e amare come e chi vogliamo, senza assurgerci ad essere benpensanti giudicanti del bene e del male”.
Musicista, compositrice, cantautrice, con oltre quindici anni di carriera e quattro album in studio alle spalle, di
cui l’ultimo “Piovesse sempre così” particolarmente apprezzato dalla critica specializzata per la maturità compositiva e autoriale, con “Quella là” Giua ritorna in veste di cantautrice dopo mesi di tournée nei teatri di tutta Italia.
Da sempre attiva su più fronti e fascinosamente versatile, da gennaio l’artista è stata in tournée con “Maria Stuarda”, opera diretta da Davide Livermore, per cui ha firmato le musiche di scena insieme a Mario Conte. Lo scorso aprile, inoltre, ha debuttato a teatro con “La Buona Novella”, il nuovo spettacolo ispirato all’omonimo album di Fabrizio De André, per la regia di Giorgio Gallione, con protagonista Neri Marcorè, con cui Giua aveva già condiviso il palco nello spettacolo “Quello che non ho” che in tre anni ha conquistato il pubblico italiano con continui sold out.
“Quella là” è arricchito dalla presenza delle Blue Dolls, trio vocale elegante e retrò conosciuto soprattutto per la collaborazione con Drusilla Foer, che con le loro voci e armonizzazioni rendono questa canzone ritmata e dal gusto rock, ancora più accattivante e divertente.
A impreziosire ulteriormente il brano, la chitarra elettrica di Armando Corsi, maestro e collaboratore di Giua, storico chitarrista di Ivano Fossati.