A ROMA

Vent'anni dalla scomparsa di Giuni Russo: un concerto-tributo per ricordarla

Ci sarà il progetto Voci Parallele a Roma, Milano le dedicherà i giardini di Corso Garibaldi e poi ci sarà un disco

14 Set 2024 - 10:18
 © Ansa

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Vent’anni fa, il 14 settembre, scompariva Giuni Russo. La sua carriera artistica è sempre stata caratterizzata dalla sua straordinaria voce e versatilità, capace di sorprendere e mettere d'accordo un vasto pubblico. Icona unica, ha esplorato una vasta gamma di generi musicali, dalla musica leggera al jazz, dal pop all'opera, fino alle influenze della musica etnica, mostrando una curiosità insaziabile e senza pregiudizi. Ora le sue canzoni rivivranno con il concerto-tributo Voci parallele che si terrà a Roma sabato 14 settembre.

Il concerto a Roma

  Il concerto Voci Parallele a lei dedicato a 20 anni di distanza dalla prematura scomparsa, celebra il suo immenso contributo alla musica italiana con la partecipazione di grandi artisti, i quali renderanno omaggio alla sua arte presso l'Auditorium della Nuvola all`Eur, il 14 settembre alle ore 21:00, per la rassegna di spettacoli EUR Culture. Brani iconici come "Un`estate al mare", "Alghero"," La Sua Figura, "Mediterranea" e "Morirò d`amore" che sono parte del nostro patrimonio musicale cantate da generazioni di fan e che hanno lasciato un segno indelebile nel panorama musicale italiano, in questa serata straordinaria rivivranno ancora una volta grazie ad Alice, Antonella Ruggiero, Arisa, Dulce Pontes, Irene Grandi, Laura Catrani, Mario Incudine con Antonio Vasta -polistrumentista ospite-, Tenores di Neoneli, Paolo Fresu, Rita Pavone, Ron, Roberto Cacciapaglia, Simone Cristicchi e amara, con un esclusivo contributo video di Tiziano Ferro. A questi artisti, precedentemente annunciati, si aggiungono due novità: l`attrice Pamela Villoresi, che regalerà al pubblico un emozionante e inedito omaggio speciale dedicato a Giuni Russo e Filippo Graziani, tra i cantautori più promettenti della sua generazione.

Ad accompagnarli, un ensemble di musicisti: il Quartetto d'archi della ForliMusica Orchestra (Umberto Frisoni primo violino, Maria Lucrezia Barchetti secondo violino, Sophie Norbye cello, Novella Bianchi viola), il sassofonista Alessandro Tomei e la sezione ritmica composta da Antonello D'Urso alle chitarre, Andrea Torresani al basso, Ricky Quagliato alla batteria, Fabio Gangi alle tastiere, Stefano Medioli al pianoforte e direzione musicale.

Il concerto diventerà un disco

  Il ricavato del concerto sarà devoluto alla fondazione Vidas, organizzazione che fornisce assistenza socio-sanitaria completa e gratuita ai malati terminali e alle loro famiglie, sia a domicilio che in strutture specializzate, con l'obiettivo di garantire dignità e qualità della vita nel fine vita. Questa celebrazione sarà inoltre immortalata in un disco che uscirà per Sony Music.

Celebrazioni a Milano

  Ma le celebrazioni di questa artista non si fermano qui. La Giunta Comunale di Milano ha infatti deliberato di onorare la memoria di Giuni Russo intitolandole i Giardini di corso Garibaldi a Brera nel cuore di Milano, un luogo di grande importanza e bellezza per la città. La delibera testimonia il riconoscimento della sua eredità culturale e rappresenta un tributo tangibile alla memoria. La cerimonia di intitolazione si terrà il 17 settembre alle ore 15:30.

La carriera e la morte di Giuni Russo

  Giuni Russo è morta il 14 settembre 2004, a 53 anni, stroncata da un tumore. Il mondo della musica conosceva da tempo le condizioni di Giuni Russo e ha mostrato, come purtroppo accade spesso, una solidarietà tardiva nei suoi confronti dopo che la cantante palermitana era rimasta a lungo lontana da quella scena musicale della quale era diventata una assoluta protagonista nel 1982 con "Un'estate al mare", il brano più famoso di tutta la sua carriera e con il quale, nonostante i tentativi fatti, continuava a essere identificata. In realtà Giuni Russo non è mai andata troppo d'accordo con le regole del mercato e dell'industria: fin dai primi suoi tentativi professionali compiuti a Milano dove si era trasferita ancora giovanissima dopo aver lasciato Palermo dove era nata nel 1952. Aveva alle spalle seri studi musicali, una passione per la lirica, per il jazz e per quell'universo sospeso tra accademia ed etnia grazie al quale è entrata in contatto con l'artista che più di ogni altro l'ha aiutata e fatta crescere, Franco Battiato suo autentico mentore e produttore. Il suo debutto risale al 1976 quando animava un duo insieme a Maria Antonietta Sisini: "Love is woman" è l'album inciso da loro, un curioso esperimento con atmosfere quasi jazzistiche che non ha avuto il successo sperato. Questa distanza tra ambizione e realtà è rimasta purtroppo una caratteristica dell'intera carriera di Giuni Russo, una delle interpreti più tecnicamente dotate e colte della canzone italiana che è riuscita in fondo ad avere un solo grande successo nella carriera senza mai ottenere il pieno riconoscimento non solo del suo talento ma anche delle sue aspirazioni e ambizioni musicali che non erano certo indirizzate ai successi da classifica. Questo percorso musicale è ben dimostrato dall'album più apprezzato dalla critica della sua discografia, "A casa di Ida Rubinstein", un disco dove rielabora in chiave moderna arie di Donizetti, Bellini e Verdi e dove la voce di Giuni Russo mostra tutte le sue potenzialità.

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