L'evento che apre tradizionalmente la stagione dei premi cinematografici è costretta a ridisegnare la serata di gala alla luce del Covid ma soprattutto delle polemiche e accuse di razzismo, sessismo e corruzione
L'emergenza Covid ridisegna la 79esima edizione dei Golden Globe, i premi assegnati ai migliori film e ai programmi televisivi della stagione, da sempre preludio agli Oscar. L'Hollywood Foreign Press Association ha annunciato che verranno adottate ulteriori misure di sicurezza per proteggere i partecipanti alla cerimonia in programma il 9 gennaio, che si svolgerà nella consueta location al Beverly Hilton Hotel: sarà eliminato il tradizionale red carpet e la serata di gala si svolgerà senza pubblico. Ma sui premi, oltre all'emergenza sanitaria, pesano le polemiche che hanno coinvolto l'associazione...
A tutti i partecipanti sarà richiesto il certificato di vaccinazione, insieme al risultato negativo di un tampone molecolare eseguito entro 48 ore dalla cerimonia e di indossare la mascherina. Intanto gli organizzatori sembrano non essere riusciti a ottenere il coinvolgimento dei divi del cinema che non sono intenzionati a consegnare i prem,i dopo le dure critiche rivolte alla Hollywood Foreign Press Association. Nel mirino da tempo sono i criteri di selezione e accesso, ritenuti conservatori, e alcuni presunti comportamenti discriminatori, come il rifiuto di candidati non bianchi tra i membri dell'organizzazione o l'esclusione dalla categoria di miglior film di titoli di produzione americana ma parlati in altre lingue, permettendo loro di concorrere solo nella categoria di miglior straniero, sono stati duramente criticati.
Oltretutto al momento, non è prevista la diretta televisiva perché nessuna emittente si è proposta per la trasmissione dopo che la NBC aveva annunciato di aver cancellato la messa in onda dell'evento. Quindi non è ancora chiaro come verranno comunicati i premi.
Accusata di essere una "casta" che non include al suo interno giornalisti neri, l'associazione aveva adottato lo scorso anno un piano in base al quale si impegnava di aumentare il numero dei reporter di colore, introducendo al tempo stesso restrizioni sui doni da parte degli studi e sui pagamenti che i membri hanno finora ricevuto per far parte dei suoi comitati. Ma star come Scarlett Johansson e Mark Ruffalo hanno denunciato pubblicamente le riforme come insufficienti, mentre Tom Cruise ha rimandato indietro i suoi tre Golden Globe per protesta. Grandi studios come Warner Bros, Netflix e Amazon hanno successivamente detto che non avrebbero più lavorato con la HFPA fino a quando non sarebbero stati implementati cambiamenti significativi.
Tornando ai premi, i film con più nomination sono "Belfast" di Kenneth Branagh e "Il potere del cane" di Jane Campion, con sette candidature mentre la serie tv con più candidature è "Succession". Per l'Italia, attesa per le sorti di "È stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino che è nella cinquina dei film stranieri.
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