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Snobbato dalla critica per alcuni film di comicità demenziale ha dimostrato poi un talento capace di adattarsi a grandi ruoli drammatici
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E' diventato celebre per una comicità estremamente fisica e senza filtri, considerato da molti l'erede naturale di Jerry Lewis. Ma Jim Carrey, che compie 60 anni, ha dato nel tempo dimostrazione di essere un grande attore a 360 gradi, capace di misurarsi anche con ruoli drammatici. Tra i suoi film più celebri "Ace Ventura - L'acchiappanimali", "The Mask", "The Truman Show", "Se mi lasci ti cancello" e "Man on the Moon".
Jim Carrey, nato a Newmarket il 17 gennaio del 1962, è il classico talento naturale. Già da bambino si esibisce in monologhi, tanto che anche a scuola gli insegnanti gli concedono ogni tanto del tempo per esibirsi in numeri di cabaret. Gli inizi però non sono semplici: trasferitosi a Los Angeles all'età di 17 anni, inizia a esibirsi nei club della città, catturando subito l'attenzione di alcuni addetti ai lavori. Non abbastanza però da essere preso al "Saturday Night Live", dal quale viene scartato dopo un provino. Per tutti gli anni 80 e i primi 90 la sua carriera va così avanti tra qualche partecipazione televisiva e piccoli ruoli al cinema.
La svolta arriva nel 1994, quando interpreta il film "Ace Ventura - L'acchiappanimali". Commedia demenziale e un po' sguaiata nella quale Carrey fa da mattatore con una comicità sopra le righe fatta di smorfie e situazione paradossali. La critica lo massacra, il pubblico impazzisce: con 70 milioni di dollari di incasso solo negli Stati Uniti, il film è un fenomeno che impone Carrey come stella nascente a livello mondiale. Arrivano di lì a poco altri titoli cuciti su misura per lui in modo da esaltare le capacità istrioniche: "The Mask - Da zero a mito" e soprattutto "Scemo & più scemo" dove, in coppia con Jeff Daniels e diretto dai fratello Farrelly (che ritroverà poi in "Io, me & Irene"), è protagonista di una scatenata commedia dai forti accenti demenziali che gli rende ancora più invisa la critica. Poco importa a Carrey che continua a surfare sulla cresta dell'onda con ruoli come il Riddler di "Batman Forever" e film come "Il rompiscatole" di Ben Stiller e "Bugiardo bugiardo".
Ma Jim Carrey vuole dimostrare ben presto di essere molto di più di boccacce, smorfie e battute grevi. E lo fa accettando, a costo di ridursi pesantemente il cachet, un film decisamente fuori dai suoi canoni: "The Truman Show", una satira fantascientifica diretta da Peter Weir dove Carrey interpreta un ragazzo protagonista, a sua insaputa, di un reality televisivo sulla sua vita. Un'interpretazione magistrale che gli vale il Golden Globe e lo consacra come attore a tutto tondo. Da quel momento i ruoli drammatici per lui non saranno più un tabù: nel 1999 ottiene la parte per interpretare Andy Kaufman in "Man on the Moon" e conquista un secondo Golden Globe. Nel 2004 è la volta di un altro cult assoluto: "The Eternal Sunshine of the Spotless Mind" (criminalmente titolato in italiano "Se mi lasci ti cancello"), diretto da Michael Gondry, lo vede accanto a Kate Winslett in una storia tra fantascienza e dramma che vale un premio Oscar per la miglior sceneggiatura e un'altra candidatura ai Golden Globe per lui come migliore attore. Si misura anche con il thriller a tinte cupe con "Number 23" di Joel Schumacher.
Ma se Carrey dà prova di grandi capacità drammatiche non significa che abbandoni ruoli comici o, sempre più spesso fumettosi. Entra così nei panni del "Grinch", del cattivo dalle mille facce di "Lemony Snickett - Una serie di sfortunati eventi", e del vecchio Scrooge per "A Christmas Carol". Torna anche alla commedia demenziale più pura con il sequel di "Scemo e più scemo". Gli ultimi anni sono stati a volte difficili per lui, tra titoli non all'altezza e problemi nella vita privata. Il 29 settembre 2015 la sua fidanzata Cathriona White viene trovata morta nel suo appartamento di Los Angeles: lei e Carrey si erano lasciati da pochi giorni dopo tre anni di relazione tormentata e l'attore viene accusato di averla indotta al suicidio. Un'accusa pesantissima da cui verrà scagionato solo dopo tre anni e il rischio di un processo.
Sul fronte professionale si dedica molto a produzioni televisive: è protagonista della serie "Kidding - Il fantastico mondo di Mr. Pickles", ed entra nel cast del "Saturday Night Live" dove dà vita a una strepitosa imitazione di Joe Biden (all'epoca non ancora presidente). Al cinema la sua ultima apparizione è in "Sonic - Il film", tratto da un famoso videogioco, in cui impersona uno scienziato pazzo, e il cui sequel uscirà nel 2022.
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