Fuori il decimo album della band formata da Joey Burns e John Convertino che saranno dal vivo in Italia a fine aprile a Roma e Milano
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Fondati a metà degli anni novanta a Tucson, Arizona, da Joey Burns e John Convertino, i Calexico si alimentano da sempre dalla sabbia del deserto che attraversa l'Arizona e il Messico del Nord. La frontiera e la polvere tornano a pulsare anche nel loro decimo album in studio, "El Mirador", un caleidoscopico faro che punta al rock con riflessioni blues e suoni latinoamericani. Oscillando tra ipnotici noir desertici e vivaci sussulti di cumbia, la musica della band mette in evidenza le intersezioni sociali e linguistiche uniche che vivono al confine tra Usa e Messico e immaginano le magnifiche opportunità di un mondo senza confini. "L'album cerca di trasmettere apertura", spiega Burns. "Guardati intorno. Se sei al nord, hai bisogno di un sud per vivere in equilibrio. Respiriamo tutti insieme".
"El Mirador è dedicato alla famiglia, agli amici e alla comunità”, spiega ancora Burns, cantante e polistrumentista della band. "La pandemia ha messo in evidenza quanto abbiamo bisogno l'uno dell'altro e la musica sembra essere un modo per costruire ponti e incoraggiare l'inclusione e la positività. Questo si accompagna alla tristezza e alla malinconia, ma la musica accende il cambiamento e il movimento".
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Burns e Convertino si esibiscono insieme da oltre 30 anni, condividendo un profondo amore per il jazz e di solito costruendo canzoni su basi di basso e batteria. Nonostante tutti questi anni, i Calexico si aprono ancora su nuovi orizzonti. "El Mirador" infatti mette in mostra un lato più solare della band, tagliando due anni di nebbia pandemica con un'esplosione di ottimismo danzante. Scritto e registrato insieme a Sergio Mendoza (tastiere, fisarmonica, percussioni), l'album presenta influenze di cumbia, mariachi e un'abbondante quantità di suoni della diaspora che fioriscono in tutto il sud-ovest.
"El Mirador" si erge sia come punto di osservazione che come faro nell'oscurità; un'opportunità per cercare dentro di sé, riflettere sulle nostre connessioni con la Terra e la sua gente e, si spera, illuminare un percorso in avanti. Dopo decenni on the road, la musica di Calexico rimane sconfinata e romantica, guardando ancora l'orizzonte alla ricerca della loro prossima avventura.
I Calexico hanno un rapporto abbastanza stretto con l’Italia e torneranno nel nostro Paese per due concerti per la prima volta dopo la pandemia. Saranno il 26 aprile all’Auditorium Parco della musica di Roma e il 27 all’Alcatraz di Milano.