© Luca Scalia
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Arriva il 4 giugno il nuovo album dello storico duo anticipato dall'inedito "Mastroianni" e dal remake del brano “Solo lei ha quel che voglio 2021”. Tgcom24 li ha intervistati
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Lunga vita al rap old school firmato Sottotono. Il duo, composto da Big Fish e Tormento, si ricompone dopo 20 anni in versione... "Originali", come il titolo del loro nuovo album in uscita il 4 giugno. Anticipato dall'inedito "Mastroianni", che vede la partecipazione di Elodie e Elisa e dal remake del brano “Solo lei ha quel che voglio 2021”, hit storico del 1996 feat. Tiziano Ferro, Gué Pequeno e Marracash, il disco comprende sei inediti e sette fra le canzoni di grande successo del passato riarrangiate e rivisitate insieme a numerosi esponenti del panorama musicale contemporaneo da Elodie a Mahmood...
Il termine reunion non è tuttavia il più appropriato, come raccontano i Sottotono a Tgcom24, che li ha intervistati per scoprire cosa ha convinto Tormento e Big Fish, dopo 20 anni di esperienze individuali, a ricostruire il duo che ha sancito la nascita e lo sviluppo della musica urban in Italia.
Se reunion non vi piace, come dobbiamo definire il vostro ritorno al duo... originale, un cerchio che si chiude?
No, un cerchio che si apre, che si era chiuso e si è riaperto. In realtà siamo due baldi giovani che si rimettono in pista. Rifuggiamo il termine reunion, perché spesso viene relegato a gruppi che non hanno più niente da dire, un ritorno sui propri passi. Ma per noi non è stato così, per noi questi anni sono stati una lunga sperimentazione in questi ultimi anni, durante la quale siamo sempre stati presenti sulla scena musicale. Tornare alle origini, tornare indietro significa per noi ritrovare il cuore iniziale, che ci aveva portato a fare musica. E' un cerchio che si apre perché è un po' come ripartire da zero anche se riproponendo pezzi degli anni 90... ma oggi.
E cosa propongono oggi i nuovi Sottotono
Per noi è un po' come se questi vent’anni non fossero mai passati. Quello che è successo non è una scintilla che ha riacceso un fuoco, questa ripartenza è frutto di una linfa vitale che non ha mai smesso di scorrerci sottopelle. E' il nostro primo amore per la musica, è una famiglia, è un mondo di ricordi che nessun incidente di percorso e nessuna rottura temporanea ha potuto scalfire.
Da un lato l'esempio che vogliamo dare è che non è mai finita se ti senti un cuore che ha ancora da dare e che è importante che tu ci creda come quando si era giovani. Dall'altro restiamo un po' controtendenza con il resto del rap molto aggressivo di oggi, come era del resto anche negli anni 90 quando siamo nati.
Controcorrente perchè per noi vale la pena seguire il proprio sogno sempre, essere "originali" invece che follower dei trend, unica formula del successo oggi. Tutti influencer non si può essere. Ognuno deve trovare il proprio modo per avere successo nella vita.
Rap col cuore?
Quello sempre. Noi facciamo rap con il cuore da sempre e abbiamo sempre cercato di trovare un punto di unione nell'amore, che è un tema dalle mille sfaccettature e che è anche amore verso tutte le prime volte. Noi cerchiamo di non perdere il gusto della prima volta.
Cosa significa quindi "Originali"?
"Originali" è quello che siamo noi. Negli anni 90 abbiamo creato il nostro modo di fare il rap diverso dagli altri fregandocene un po' di quello che ci girava attorno. Avevamo delle cose che ci piacevano e siamo andati dritti dove volevamo, partendo dai riferimenti americani e riproponendoli in Italia. Col nostro ritorno abbiamo voluto sottolineare gli Originali, quelli cioè che c'erano allora e che nel 2021 riportano quel mondo musicale... alla maniera dei Sottotono.
Partendo dal passato, dove eravamo quelli che facevano quella roba originale, riportiamo quella musica trasformata in 2.0, è già essere ..."Originali".
C'è una visione nostalgica?
Solo nel prendere le cose belle di quel tempo, senza essere brontoloni, nel dire "era meglio prima".
Con tutta l'esperienza che abbiamo fatto ci siamo accorti che man mano impari tante cose, ti arricchisci, e c'è un livello superiore ogni volta che fai un'esperienza e pian piano riesci a vedere le cose da un più ampio punto di vista.
Quindi questo è un album che racconta di due artisti arrivati oggi dopo un lungo percorso personale e che grazie alla loro maturità e consapevolezza espressiva hanno trovato il desiderio di riaffrontare le loro radici in comune, la scintilla originaria. Arricchendola.
Tanti sono gli artisti che hanno collaborato con voi in questo disco, da Mahmood a Elodie, Coez, Stash, Luchè e Coco,e poi Primo Brown, Tiziano Ferro, Gué Pequeno, Marracash, Fabri Fibra, Jack La Furia e Emis Killa. Cosa pensate del mondo del rap oggi?
Che è diventato un universo aperto a tutti e 20 anni fa era proprio questo il nostro sogno, quindi è un bel successo. Poi è ovvio che c'è l'altro lato della medaglia e cioè che chiunque adesso vuole fare rap e avere successo. Ai più giovani diciamo che se si scrive una canzone e si dice la verità e ci si apre allora è ok, non è importante se non hai successo, è importante che lo si faccia per se stessi, per stare bene, per condividere con gli altri una parte di sé. L'ansia da prestazione è una caratteristica dei giorni nostri. Sui social soprattutto sei sempre alla mercè del giudizio degli altri ma per noi bisogna tornare a fare quello che ci fa bene, solo per il gusto di farlo, senza pensare a chi ti può criticare per questo.
I tanti feat sono stati scelti a tavolino ?
Abbiamo visto crescere molti di questi artisti, non abbiamo giudizi negativi su nessuno perché abbiamo visto la fatica che ognuno di loro ha fatto. La scelta è stata da entrambe le parti perché quando si è venuto a sapere che stavamo lavorando ad un album dei Sottototono la maggior parte degli artisti si è reso disponibile. Da parte di tutti c'era talmente voglia di lavorare che hanno trovato il tempo nonostante i tanti impegni di ognuno.
Tiziano Ferro compreso?
Tiziano ha mosso i primi passi con noi. Più di vent’anni fa, prima ancora che si avviasse la sua folgorante carriera da solista, nella formazione live dei Sottotono c’era proprio lui a dare più di una mano sulle parti vocali. Poi però lui ha cominciato a correre.
In lui abbiamo visto una preparazione che in Italia non c'è, lui è figlio di un mercato internazionale di altissimo livello, pensa che studia ancora canto dopo tanti anni. E non solo. La sua preparazione su tutti i fronti e anche su ss stesso è degno di una vera star, quale è. Sa affrontare qualsiasi cosa un livello irraggiungibile per molti.
E dopo il disco i live... finalmente
Tornare sul palcoscenico è il passo successivo alla promozione del disco che durerà tutto il 2021. Per il 2020 quando le cose saranno più tranquille e in sicurezza cominceremo a fare delle date, a marzo saremo a Roma e Milano, rispettivamente il 3, presso l’Atlantico, e il 7 all’Alcatraz. Abbiamo fatto aspettare la gente 20 anni ora chiediamo di pazientare ancora almeno 6 mesi per poter stare insieme ad un concerto senza preoccupazioni.