Il trio bergamasco presenta il settimo disco della sua carriera, prima di partire per il tour. L'intervista a Tgcom24
di Luca Freddi© Paolo De Francesco
"Volevo magia" è l’album che sancisce il ritorno dei Verdena a sette anni dai due volumi di "Endkadenz". Quello in uscita il 23 settembre è anche il settimo disco nella carriera della band di Alberto Ferrari, Luca Ferrari e Roberta Sammarelli: tredici brani nuovi su etichetta Capitol Records Italy/Universal Music scritti e lavorati a partire dal 2017 e fino a poco tempo fa, con in mezzo la pandemia, alcuni progetti paralleli e la colonna sonora di "America Latina", diretto dai fratelli D’Innocenzo.
"Volevo magia" è un disco vario e mette in mostra il rock dei Verdena, che abbiamo iniziato a conoscere con il primo album omonimo nel 1999, che ha descritto la loro storia e poi si è evoluto per arrivare fino a qui. Durante la presentazione, Roberta Sammarelli ha raccontato che il nuovo album è più sereno rispetto ai precedenti, forse perché nato per reagire a un momento buio in cui tutto va male. "La musica ti esce così, come reazione", ha spiegato, mentre il processo creativo è stato poco conscio, con sonorità non cercate a tavolino ma "uscite naturalmente con la voglia di fare un passo avanti". La magia dell'istintività.
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DAL 2015 A OGGI - "Enkadenz", ambizioso doppio disco, era uscito separatamente in due parti nel 2015. Da lì, il ritorno sulle scene della band formata dai fratelli Alberto e Luca Ferrari, chitarra e batteria, e dalla bassista Roberta Sammarelli è stato lento. Inframmezzato dal lavoro per la colonna sonora del film "America Latina", diretto dai fratelli D'Innocenzo e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia a settembre 2021 e pubblicata poi separatamente a marzo 2022. Negli anni, Alberto è stato impegnato con il supergruppo I Hate My Village mentre il fratello Luca, invece, ha dato vita agli Animatronic e Roberta ha avuto tre bambine. L’annuncio del nuovo album è arrivato a giugno sul loro profilo Instagram.
"Volevo Magia" segue a sette anni di distanza i due volumi di "Endkadenz". Qual è stato lo spazio e il tempo delle nuove canzoni in questo lasso di tempo? Quando le avete composte, c'è stato un po' un divisorio pre-post covid?
Nel 2016 abbiamo fatto gli ultimi concerti, e tra il 2017 e il 2018 abbiamo scritto lo scheletro di quello che è il disco oggi. Abbiamo fatto tante cose in mezzo, progetti paralleli. Poi ci siamo fermati nel 2020 per il lockdown e tornati dopo, abbiamo scritto altri sei brani.
Ci sono differenze tra i brani composti prima e quelli dopo?
Le canzoni post lockdown sono quelle più rock, tra virgolette, più tirate a livello di ritmica. Come "Volevo magia", "Crystal Ball", "Sino a notte". Nel momento in cui ci siamo ritrovati sono uscite molto velocemente e in modo naturale, molto organiche e terrene, dando al disco quell'atmosfera che serviva per concluderlo.
Perché per il lancio avete scelto come primo estratto "Chaise Longue"?
Eravamo totalmente indecisi e abbiamo scelto la prima in scaletta. Ci era stato chiesto un brano che però non dovesse essere un singolo e non essere rappresentativo, ma solo una canzone in anteprima. Ed era, guarda caso, anche tra i primi brani scritti e registrati, nel 2017.
La colonna sonora di "America Latina" ha interrotto la composizione o si è insinuata nel nuovi brani? Com'è stata questa esperienza?
Per occuparci della colonna sonora ci siamo presi una pausa dal disco per due mesi. E' stato un lavoro molto stimolante e interessante. Non c'entra nulla con il metodo di lavoro che abbiamo da sempre utilizzato nella composizione con il gruppo. Qui abbiamo scritto su indicazione dei registi, che avevano individuato alcuni riff e poi ci hanno chiesto di sviluppare i brani in versioni diverse con varie atmosfere. Mentre noi scrivevamo, loro giravano il film. E' stata una cosa molto estemporanea e veloce.
C'è grande attesa per il vostro ritorno dal vivo: ci sono un bel po' di sold out per il tour al via da fine ottobre. Come sarà?
Stiamo ancora decidendo se saremo solo in tre sul palco. Abbiamo iniziato le prove a luglio e stiamo valutando se prendere una quarta persona perché alcune canzoni ne avrebbero bisogno. Cercheremo di fare uno spettacolo ricco anche a livello di luci, proponendo una scaletta che racchiuda un po' tutto il percorso della band. Sarà incentrata sul disco nuovo, non ci saranno tutti i brani ma almeno undici-dodici, e poi almeno una canzone per disco fatti. C'è sempre qualcuno di scontento tra i fan che si dividono in fazioni che propendono per l'uno o per l'altro album.
Il tour dei Verdena prenderà il via dal 29 ottobre a Bologna (Estragon) per due date consecutive (sold out), per poi passare il 13 novembre da Padova (Teatro Geox), il 14 novembre a Firenze (Tuscany Hall, sold out), il 16 novembre a Torino (Teatro della Concordia, sold out). I Verdena arriveranno a Milano per due concerti già esauriti il 22 e 23 novembre all'Alcatraz per poi toccare il 24 Senigallia (Mamamia, sold out), il 26 Bari (Palaflorio), il 28 Napoli (Palapartenope) e chiudere con la doppietta 29-30 novembre nella Capitale (Atlantico, sold out).