WORLD MUSIC

Idan Raichel al MiTo: "Che onore cantare Ornella Vanoni"

Intervista di Tgcom24 al più grande ambasciatore della cultura israeliana nel mondo, in concerto il 19 settembre a Milano con la Signora della musica italiana

17 Set 2015 - 11:17

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E' un grande onore per noi suonare con Ornella Vanoni, io credo che lei sia una leggenda italiana...". Così Idan Raichel, musicista e compositore israeliano, ospite di Mito, il Festival Internazionale della musica di Milano e Torino, presenta a Tgcom24 il suo concerto, sabato 19 settembre, al Teatro Elfo Puccini del capoluogo lombardo. "Poter cantare con lei è il benvenuto più caloroso che potevamo avere da un cantante italiano...".

Idan Raichel al MiTo: "Che onore cantare Ornella Vanoni"

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Tra i più grandi esponenti della world music, l'artista israeliano, il più potente ambasciatore della cultura del suo Paese nel mondo, presenterà al pubblico italiano il suo progetto musicale multietnico, The Idan Raichel Project. Dal 2003 ad oggi, con lo scopo di costruire un "ponte" che superi qualsiasi tipo di barriera etnica e culturale, Idan Raichel ha collaborato con più di 100 artisti provenienti da storie e culture musicali differenti, riuscendo ad unificare le sonorità mediorientali con quelle slave, africane, sudamericane, e con molte altre.

A Milano proprio in contemporanea con la Grande Esposizione Internazionale, esiste un nesso tra The Idan Raichel Project e Expo 2015?
The Idan Raichel Project può essere considerata la colonna sonora di Israele, così come ad esempio Bob Marley è stato sempre considerato la colonna sonora della Giamaica, Edith Piaf quella della Francia, Mercedes Sosa dell'Argentina etc.. Quindi siamo molto contenti di esibirci proprio in questi giorni a Milano, in cui tanta gente proveniente da tutto il mondo accorre per vedere Expo. Venendo al nostro concerto potranno ascoltare la musica di Israele e per noi questo è un grande onore.

Cosa si intende per World Music?
Gli artisti della world music sono tutti quegli artisti che portano nel mondo la colonna sonora del proprio Paese. Noi portiamo la musica di Israele nel mondo per farla conoscere a chi non proviene da lì e cantando insieme ad altri artisti uniamo le musica e le sonorità di tutti i paesi per rompere i muri e le frontiere culturali e sociali che ancora dividono i popoli.

Proprio in questi ultimi mesi l'Europa sta vivendo la difficile emergenza migranti, che di muri e frontiere invece pare ne crei più di quanto dovrebbe... cosa ne pensi?
Credo sia molto importante capire la storia dei rifugiati e dei migranti, quale cultura portano con sè, chi sono veramente, sapere che musica ascoltano, chi sono i loro cantanti leader, come vivono. Bisogna considerarli prima di tutto come esseri umani perché solo così si possono accettare e amare, solo così si possono capire i loro pensieri, i loro sogni e si può dare loro un aiuto. La gente si basa solo su informazioni stereotipate. Dei siriani ad esempio bisogna capire la loro storia, non solo sapere che arrivano da un Paese in guerra... Questo è il solo modo per aiutarli.

A Milano duetterai con Ornella Vanoni...
Un grande onore, un grande regalo per noi. Ornella Vanoni non ha bisogno di nulla da noi, è lei che ci dona generosamente, aprendosi a noi, e regalandoci la bellezza della sua anima e della sua amica. Ornella Vanoni è una leggenda italiana e cantare con lei è il più caloroso benvenuto che ci poteva essere concesso da un cantante. Questo è il senso dell' Idan Raichel Project, unire artisti di tutto il mondo.

Con quanti artisti hai collaborato finora?
Da quando ho iniziato sono circa cento gli artisti che ho incontrato per le mie canzoni, tra cantanti e musicisti, il più giovane di 16 anni i più anziani di 83 e 91 anni. Musicisti dal Marocco, dall'Etiopia, dallo Yemen, dalla Colombia, dall'Europa dell'Est. Tra le numerose collaborazioni esterne, quelle con il chitarrista maliano Vieux Farka Touré, con la vincitrice del Grammy Award India.Arie, con la popstar americana Alicia Keys (che si considera una delle sue più grandi fan) e perfino con il premio Nobel Shimon Peres...

Qual è l'esperienza più brutta e quella più bella che hai vissuto durante i tuoi concerti nel mondo?
Non ricordo brutte esperienze... ovunque si arrivi, se si arriva a cuore aperto, con lo scopo di portare musica alla gente allora non ci saranno mai brutte esperienze. Anche anche in Paesi poveri come l'India o l'Etiopia, senza elettricità, con poco equipaggiamento...è stata sempre una sfida bellissima, vedere come il pubblico reagiva, regalare musica e calore umano... La più bella esperienza? Quando ho suonato per un bimbo di 4 anni malato di tumore... quando la tua musica serve per entrare in contatto con il cuore e l'anima di un altro essere umano allora è pura gioia.

Da dove trai ispirazione per le tue canzoni e per i tuoi testi?

Io scrivo delle cose che succedono nella mia vita, ma anche di ciò che vedo sulla strada, ad esempio, la mia fonte di ispirazione sono le persone...la loro vita.

Chi vorresti ringraziare per ciò che stai facendo? La lista dei ringraziamenti sarebbe troppo lunga. Prima di tutto vorrei ringraziare Dio per avermi dato l'opportunità di fare ciò che faccio, poi i miei genitori che mi hanno insegnato ad amare la musica, e poi il pubblico,senza il cui calore non potremmo fare ciò che facciamo, e poi le persone che cantano e collaborano con noi. E voglio anche ringraziare i media per il supporto che ci danno parlando di noi e diffondendo il nostro messaggio. Adesso in Israele, secondo il nostro calendario lunare comincia un nuovo anno, e per questo voglio augurare a Tgcom24 un buon inizio del nuovo anno.

MITO Settembre Musica
The Idan Raichel Project con la partecipazione straordinaria di Ornella Vanoni
Sabato 19 settembre ore 22
Teatro Elfo Puccini Sala Shakespeare
Milano

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